
PARIGI (FRANCIA) – Francis Collomp, ostaggio francese rapito in Nigeria nel dicembre 2012, è evaso approfittando di un’azione delle forze armate nigeriane.
Scrive Stefano Montefiori sul Corriere della Sera:
«È una storia da libro di avventure», ha detto il presidente della Repubblica, François Hollande. Francis Collomp, ingegnere di 63 anni, era stato catturato nel nord della Nigeria il 19 dicembre 2012 da una trentina di islamisti del gruppo Ansaru, mentre stava lavorando a una centrale eolica. Ieri mattina Collomp è tornato a Parigi con un aereo di Stato francese, dopo essere riuscito a evadere dalla prigionia.
Durante gli 11 mesi in cui è rimasto ostaggio degli islamisti nigeriani, Collomp è dimagrito di circa 30 chili, e non ha mai preso le medicine per il cuore alle quali è abituato, dopo il triplo bypass di una decina di anni fa.
Eppure l’ingegnere è riuscito a rimanere combattivo e a preparare pazientemente la fuga. Suo fratello Denis offre qualche dettaglio: «Francis si è allenato all’evasione per mesi, con esercizi quotidiani, fisici e mentali. Camminava dai 10 ai 15 chilometri al giorno, semplicemente girando in tondo nella sua cella, perché sapeva che un giorno avrebbe avuto bisogno di usare le gambe, che non dovevano tradirlo».
Francis Collomp poi ha cercato di dividere i suoi carcerieri, conquistando l’amicizia in particolare di uno di loro. Ha imparato il dialetto locale, ascoltando la radio ogni volta che poteva, perché voleva capire il più possibile quel che si dicevano i suoi rapitori.
E l’ingegnere è riuscito lentamente a forzare la serratura della cella, con un impercettibile lavoro di molte settimane, nell’attesa di trovare il momento opportuno per approfittarne.
Quel momento è arrivato sabato, in circostanze ancora da chiarire: i carcerieri erano impegnati in una delle loro preghiere quotidiane, o secondo un’altra ricostruzione stavano cercando di respingere un’operazione delle forze armate nigeriane.
In ogni caso, l’ingegner Collomp non è stato liberato, ma è riuscito a scappare da solo aprendo finalmente il cancello della minuscola prigione. Ha camminato a passo svelto, ma senza correre per non dare nell’occhio, per circa cinque chilometri, finché non si è imbattuto in un moto-taxi che lo ha accompagnato fino al commissariato di polizia di Zaria, la città dello Stato settentrionale di Kaduna dove Collomp ha passato tutti i mesi del sequestro.(…)
