Aumentano di 6 milioni di euro le spese per Camera, Senato e Quirinale. Aumentano di circa 26 milioni di euro le spese per Corte dei Conti, Tar, Consiglio di Stato, Cnel e Consiglio superiore della magistratura. Sostanzialmente per tutti le spese o restano immutate rispetto al 2013 o lievitano. Con due sole eccezioni: il fondo spese elettorali che scende di 380.191 euro quest’anno portandosi a 91 milioni di euro per pagare elezioni europee ed eventuali rinnovi dei consigli regionali. Il secondo e ultimo a stringere la cinghia è il Cnel, che si vede ridurre la dotazione di 105.617 euro, da 2,83 a 2,72 milioni di euro. Ma la recupererà con gli interessi nel 2016, quando salirà a 2,895 milioni di euro. Restano immutati gli stanziamenti base per Camera (943,1 milioni), Senato (505,36 milioni) e Presidenza della Repubblica (228 milioni). Ma lievita la loro spesa complessiva perché per la prima volta appare in bilancio la spesa di un ufficio congiunto Camera-Senato che dovrà vigilare sull’effet – tivo rispetto del principio di pareggio di bilancio inserito nella Costituzione con la legge 243 del 24 dicembre 2012. Costo di questa vigilanza: 6 milioni di euro, che non sono proprio una bazzecola.