Il Corriere della Sera: “Intesa al G8 sui paradisi fiscali.” Il conto amaro della storia. Editoriale di Sergio Romano:
“La notizia proviene dal Qatar, vale a dire da un piccolo Paese straordinariamente ricco, divenuto in questi ultimi anni la potenza regionale che persegue i propri obiettivi internazionali con maggiore fantasia ed efficacia. I talebani hanno aperto un ufficio sul suo territorio e sono pronti a trattare la fine del conflitto afghano. A Washington e a Belfast, dove Barack Obama partecipa alla riunione del G8, la notizia รจ confermata. Vi sarร un negoziato e gli americani ne faranno parte insieme al governo di Kabul.
L’annuncio cade nel giorno in cui gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato trasferiscono alle forze afghane il compito di garantire la sicurezza del territorio. In altre parole il negoziato comincia nel momento in cui la parte che si considera vincitrice abbandona un Paese che รจ in parte occupato dal nemico, in parte continuamente insidiato dai suoi attacchi terroristici. I trattati di pace, generalmente, si negoziano mentre il vincitore tiene saldamente nelle sue mani il controllo del territorio e puรฒ in qualsiasi momento interrompere le trattative senza perdere nulla di ciรฒ che ha conquistato. In questo caso, invece, il vincitore negozierร mentre se ne sta andando. Puรฒ sempre tornare con i suoi droni e con le altre forze di cui dispone nella regione. Ma la partenza degli americani ha un valore simbolico che peserร sull’andamento del negoziato e sui suoi risultati.”
Una deriva rissosa figlia di un leader senza piรน strategia. La nota politica di Massimo Franco:
“Beppe Grillo รจ annunciato venerdรฌ a Ragusa per sostenere il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Ma, si fa sapere, non farร comizi: ยซStarร fra la genteยป. ร un cambio di strategia comunicativa figlio probabilmente dei magri risultati elettorali di dieci giorni fa; e soprattutto dell’esigenza di attenuare l’eco negativa di quanto sta succedendo fra i parlamentari grillini a Roma. L’espulsione di Adele Gambaro per le critiche a Grillo dopo la sconfitta alle comunali, e l’altra in incubazione di Paola Pinna, perรฒ, non sono figlie dello scontro fra ยซpuri e duriยป e ยซdialogantiยป. La tensione e il nervosismo interno lasciano trapelare lo sbandamento di una forza senza politica.
Per paradosso, il problema รจ proprio il suo leader, non abituato a governare le difficoltร ; e incline a reagire a qualunque critica esterna ma soprattutto interna, anche la piรน innocua, come se si trattasse di lesa maestร . Grillo ha vinto troppo presto, e troppo. E l’impressione รจ che sia rimasto sorpreso e spaventato dal successo ottenuto alle politiche di fine febbraio: un trionfo eccessivo rispetto alle sue capacitร politiche. Il fatto che ieri il capogruppo al Senato, Nicola Morra, abbia escluso un referendum su di lui perchรฉ altrimenti ยซvorrebbe dire che รจ stato incoerente e contraddittorioยป, fotografa impietosamente la parabola in atto: un’involuzione litigiosa.
Puรฒ darsi che il referendum dei seguaci su Grillo non avvenga mai. Eppure si moltiplicano gli indizi di una deriva inย fieri.”
Bersani va all’attacco di Renzi ยซSegretario scelto dagli iscrittiยป. Scriveย Tommaso Labate:
“Ovviamente alleggerisce la frase citando la formula ยซprimarie aperteยป. Naturalmente precisa che ยซquesto รจ quello che penso io, se poi non va bene alla maggioranza mi adeguerรฒยป. Ma il passaggio dell’intervento di Pier Luigi Bersani aย Otto e mezzoย dedicato all’elezione del prossimo segretario del Pd รจ di quelli che potrebbero innescare il timer dell’ennesima guerra contro Matteo Renzi. ยซIo sono perchรฉ si lascino aperti i circoli fino al voto, perchรฉ ci sia una campagna straordinaria che consenta a chi vuole di tesserarsi fino all’ultimoยป, scandisce l’ex leader. Ma ยซvisto che dobbiamo scegliere un segretario di partito e non il candidato premier, allora secondo me devono votare solo gli aderenti al Pdยป.
Li chiama ยซaderentiยป, evitando accuratamente la parola ยซiscrittiยป. Ma il senso รจ quello. In un colpo solo, insomma, Bersani non solo si oppone al pressing di chi, come Renzi, vorrebbe un voto aperto a tutti. Ma rifila un siluro implicito al ยซlodoยป con cui D’Alema aveva sminato la discussione sull’automatismo tra leadership del Pd e premiership del centrosinistra. Per l’ex numero uno del Nazareno, insomma, la confusione tra i due ruoli non puรฒ esserci. Si elegge un segretario e lo dovranno eleggere gli iscritti. Punto.”
Il Brasile in rivolta contro i Mondiali 400 mila in piazza. Articolo diย Rocco Cotroneo:
“Sono in tanti, in tutte le grandi cittร , come il Brasile non ne vedeva da decenni, dal tramonto della dittatura militare e poi impeachment del primo presidente eletto, Fernando Collor (1992). Marciano per ore con calma e allegria, poi le solite frange incappucciate da corteo approfittano di forze dell’ordine poco allenate alla piazza, e passano al vandalismo. Impressionanti le immagini dei Parlamenti statali di Rio de Janeiro e San Paolo invasi, tra molotov, auto bruciate, lacrimogeni e botte di risposta. Suggestivo ma innocuo l’assalto al Congresso nazionale a Brasilia, con centinaia di ragazzi che scalano il tetto, si piazzano tra le cupole disegnate da Oscar Niemeyer per la capitale del futuro, come fossero sul muro di Berlino nel 1989.
ร che in Brasile, d’improvviso, un muro sta davvero crollando, ed รจ quello dell’apatia e della rassegnazione: non รจ vero che va tutto bene, che il risveglio del gigante addormentato, nuova potenza mondiale, sta facendo bene a tutti. I detonatori della protesta sono relativi: pochi spiccioli di aumento del biglietto dell’autobus; l’aumento dell’inflazione; le spese per i grandi eventi sportivi, la Confederations Cup in corso, poi i Mondiali e le Olimpiadi. Ma c’รจ molto d’altro. La miccia dei ritocchi a San Paolo รจ stata paragonata agli alberi di Gezi Park a Istanbul; e simili sono i richiami alle primavere di altre parti del mondo, come la mobilitazione attraverso le reti sociali. Ma i problemi sono molti e seri. Il trasporto pubblico nelle grandi cittร brasiliane รจ uno scandalo: caro, inefficiente e addirittura pericoloso. ยซPrezzi tedeschi e servizi cubaniยป, come era scritto in un cartello.”
La prima pagina de La Repubblica: “Siria, 50 italiani con i ribelli.”
La Stampa: “Usa-taleban, tavolo di pace.” Gli ostacoli che restano sul percorso. Editoriale di Gianni Riotta:
“Ogni studente di politica estera impara presto la massima tragica ยซAfghanistan, cimitero degli Imperiยป, perchรฉ tra quelle giogaie innevate, valli pietrose e villaggi remoti, fierissime popolazioni di guerrieri hanno respinto nei secoli invasioni di Persiani, Greci, Arabi, Turchi, Mongoli, Inglesi e Russi. Ma ogni mito, prima o poi, perde il magico potere: cosรฌ lโannuncio che dopo 12 anni di guerra tra la Nato e i talebani si avvia finalmente un negoziato di pace a Kabul, non risolverร dโincanto la difficile situazione del Paese, ma giร esorcizza lo spettro del passato. Nessun ยซImperoยป, stavolta, verrร sepolto in Afghanistan.
Per oltre due anni, con riserbo e senza riflettori, intorno a Doha, in Qatar, ambasciatori occidentali e arabi ed emissari dei capi talebani hanno intessuto un difficilissimo negoziato, provando a chiudere la guerra aperta con lโinvasione Nato del 2001 a caccia di Osama bin Laden, quando, per la prima volta, la storica alleanza della Guerra Fredda si battรฉ in campo. Il portavoce talebano Mohammed Naim anticipa il primo passo, limitare allโAfghanistan le pretese di influenza degli estremisti religiosi, dichiarandosi neutrali negli altri Paesi.”
LโUomo Albero. Il ‘Buongiorno’ di Massimo Gramellini:
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“Alle sei della sera il coreografo e ballerino Erdem Gunduz รจ arrivato in piazza Taksim a Istanbul, si รจ fermato davanti al ritratto del padre della Turchia laica Atatรผrk ed รจ rimasto lรฌ. Immobile e muto come un albero. La sua scelta silenziosa ha fatto un rumore pazzesco. Prima di mezzanotte intorno allโUomo Albero era cresciuta una foresta. Giovani, adulti, vecchi, bambini: tutti immobili e muti, le braccia rilasciate lungo i fianchi ma lo sguardo alto, persino fiero, a testimoniare una resistenza che rifuggiva la violenza, anche quella verbale.”
Datagate, la difesa della Casa Bianca โSventati oltre cinquanta attentatiโ. Dall’inviato Paolo Mastrolilli:
“Oltre cinquanta attentati, molti dei quali in Europa, sono stati sventati grazie ai controlli dei programmi denunciati nel ยซDatagateยป. Non solo: se questi strumenti di sorveglianza su Internet e i telefoni fossero stati in funzione nel 2001, gli attacchi dellโ11 settembre alle Torri Gemelle e al Pentagono non sarebbero mai avvenuti. ร drammatica la controffensiva lanciata dal governo americano, dopo le rivelazioni della ยซtalpaยป Edward Snowden sullo spionaggio della National Security Agency, e punta a togliere ogni argomento ai critici.
Il teatro della difesa รจ stato lโHouse Intelligence Committee, ossia la Commissione sui servizi segreti, che ieri ha tenuto unโaudizione sul tema. Il terreno era favorevole allโamministrazione, giร a partire dal titolo dellโincontro: ยซCome i programmi della Nsa rivelati proteggono gli americani, e perchรฉ la loro diffusione aiuta i nostri nemiciยป. Repubblicani e democratici dโaccordo, per una volta.”
Il Fatto Quotidiano: “Cosรฌ smantellano la Rai.” I grullini. Editoriale di Marco Travaglio:
Leggi anche:ย Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: โI grulliniโ
“Fino a due mesi fa, allโindomani della candidatura di Rodotร al Quirinale e del conseguente suicidio del Pd che si riconsegnรฒ nelle mani del suo peggior nemico (Napolitano) e del sottostante governo-inciucio Letta-Berlusconi, tutti i partiti lavoravano indefessamente per il Movimento 5 Stelle. Dopo averlo creato dal nulla, ignorando tutte le battaglie di Grillo e dei suoi ragazzi e rinchiudendosi nel sarcofago in attesa che passasse โ a nuttata, lโavevano pasciuto e ingrassato demonizzandolo e facendolo linciare da tv e giornali al seguito. E con le presidenziali e il governo-vergogna lโavevano trasformato nel punto di riferimento della base del Pd in dissenso coi vertici che avevano resuscitato unโaltra volta un Caimano morto e sepolto. Poi, proprio mentre lโinciucio confermava platealmente dieci anni di campagne grillesche contro โPdl e Pdmenoelleโ, il nastro sโรจ riavvolto a ritroso. Complice, certo, la disinformazione e la memoria corta deglโitaliani. Ma soprattutto colpa del M 5 S che, da lepre inafferrabile, sโรจ trasformato in inseguitore trafelato. E ha preso a lavorare indefessamente per i partiti, facendo dimenticare tutte le magagne della politica politicante che a febbraio avevano spinto 9 milioni di italiani a mandarla al diavolo. Un suicidio di massa coronato dalla geniale operazione Gambaro. Intendiamoci: cacciare, o far cacciare dalla โreteโ, una senatrice che ha parlato male di Grillo, manco fosse la Madonna o Garibaldi, รจ demenziale, illiberale e antidemocratico in sรฉ.”
Il Giornale: “Tasse, si apre un varco.” Editoriale di Alessandro Sallusti:
“Lโimmagine dellโItalia rancorosa,invidioยญsa e succube รจ tutta nella faccia e nelle parole di Enrico Mentana. Il direttore del Tg7 ieri sera ha aperto il telegiornale annunciando una presunta retromarcia di Berluscoยญni sulla proposta di rompere i vincoli europei che stanno strangolando i Paesi. Col sorriso di chi la sa lunga, il direttore ha usato espressioni del tipo: Berluยญsconi รจ sceso a piรน miti consigli, come sua abitudine a circoscritto la sparata, e cose simili. A cosa Mentana si riferisse non รจ noto.Non cโรจ traccia di retromarcia. Semmai ieri Berlusconi ha ribaditoil concetto preciยญsando che non รจ questione di uscire dallโEuropa o dalยญlโEuro, come qualcuno ha malamente interpretato le sue parole, ma stare dentro a condizioni accettabili, con o senza il consenso della Germania. E dire che baยญstava leggere le agenzie: da Schultz (presidente delยญlโEuroparlamento non certo amico di Berlusconi doยญpo la querelle sul kapo) a Mario Draghi (presidente della Banca centrale europea) al premier inglese Caยญmeron, e persino Obama hanno invece sostenuto, pur senza citarlo, che la ricetta Berlusconi รจ percorriยญbile e addirittura auspicabile: meno rigore, vincoli piรน blandi per favorire la ripresa.
Di questo, ovviamente, nei servizi del Tg7 non cโรจ stata traccia.Ormai Mentana รจ il megafono dellโantiยญberlusconismo militante. I suoi ascoltatori non arriยญvano a fine mese? E chi se ne frega,lโimportante รจ dire ogni sera che Berlusconi รจ un vecchio pazzo. Se non ricordo male il genio Mentana,allโinizio della campaยญgna elettorale aveva annunciato: da stasera cambiaยญmo il modo di presentare i sondaggi perchรฉ ormai รจ chiaro che il Pdl รจ fuori gioco e la partita รจ tra il Pd e i centristi di Monti.Complimenti per lโintuito,direttoยญre. Tra qualche tempo, non molto credo, una sera ci spiegherร che finalmente, su proposta di Letta, lโEuยญropa ha accettato che lโItalia sfori i parametri-capยญpio, cosa per altro giร avvenuta in passato senza drammi per la Francia e la Germania. Perchรฉ cosรฌ anยญdrร a finire, perchรฉ cosรฌ pensa la maggioranza degli italiani ai quali Berlusconi ha il coraggio di dare voce.”
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