
Generali, grandi manovre: Benetton, Caltagirone, Del Vecchio in pole. Roberta Paolini per il Mattino di Padova

PADOVA โ Grandi manovre su Generali. Lo racconta Roberta Paolini sul Mattino di Padova.
Si puรฒ essere laici su tanti investimenti, praticamente su tutti, ma in Italia se si parla di Generali la laicitร non esiste. Ecco perchรฉ se un manipolo di investitori, che poi rappresentano forse i soggetti piรน liquidi del Paese mette euro sul titolo del Leone le speculazioni non tardano ad arrivare.
Ecco chi si muove sulla scacchiera:
ร cronaca dei giorni scorsi, Francesco Gaetano Caltagirone ha arrotondato la sua partecipazione al 4%, ma in molti scommettono che arriverร al 6%, i Benetton sono al 3% ma potrebbero arrivare al 5%, Leonardo Del Vecchio รจ lรฌ con il suo 3,7% e DeAgostini ha lโ1,7%, poi cโรจ Ferak con il suo 1,2% (anche se i veneti sono outsider in questo neo-fronte nazionale). Si sa che Mediobanca potrebbe scendere al 10% dal suo 13% entro il 2019.
Come sempre avviene quando si muovono anche piccoli pezzi sullo scacchiere del Leone, gli animi si agitano. Oltretutto in questa particolare fase, con una situazione politica fluida, la situazione di Telecom e lโavanzata di soggetti (politici) che sul tema Generali forse questa volta sรฌ potrebbe avere un atteggiamento diverso dal passato. ยซSiamo contentissimi di avere una compagine azionaria di altissima qualitร , fa sempre piacereยป ha commentato Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, rispondendo ieri a chi gli chiedeva un commento sul recente rafforzamento nel capitale del Leone di alcuni soci di peso.
Ed cosรฌ, lโitalianitร di Generali รจ un tema piรน che in tutte le altre partite. Il Leone รจ il primo asset management italiano, gestisce 478 miliardi.
ร storicamente considerato lโago della bilancia della finanza italiana, nei fatti รจ lโultimo vero presidio della nostra finanza. Ha un ceo che risponde al nome di Philippe Donnet che in questi anni ha mantenuto nel piano industriale firmato dal suo predecessore Mario Greco la promessa di elargire ai suoi azionisti 5 miliardi di dividendi cumulati fino al 2018.
Quindi non dovrebbe esserci agitazione se soggetti molto liquidi si posizionano su un titolo che stacca buone cedole. E invece, come detto se si parla del Leone cambia tutto. Perchรฉ?
Uno: i soggetti che stanno prendendo posizione rappresentano non solo un fronte nazionale, ma hanno anche posizioni vicine a UniCredit. Jean Pierre Mustier guarda con interesse al Leone. Si era parlato dellโintenzione di creare una sub-holding in Mediobanca dove far confluire la quota di Generali, progetto sponsorizzato proprio da UniCredit, che di Mediobanca รจ il principale azionista. Non sfugge il legame tra gli azionisti del Leone e Piazza Gae Aulenti, gli incroci azionari e di interessi finanziari: Del Vecchio, Caltagirone ma gli stessi Benetton (UniCredit รจ lโunico istituto di credito italiano che sta nel consorzio che finanzia lโoperazione Atlantia-Hochtief su Abertis). Due, cโรจ chi vede in queste prese di posizioni, con piccoli investimenti (i Benetton avrebbero fatto un investimento nellโordine dei 400-500 milioni, che per un gruppo che รจ impegnato in Abertis con unโoperazione da 18 miliardi sembrano spiccioli) un modo per proteggere il Leone in un contesto di cambio di equilibri, con la vicenda Telecom Vivendi e Elliot che tiene banco nelle cronache finanziarie. Potremmo andare avanti intrecciando le relazioni e gli interessi, ma a poco serve, sul Leone รจ bello fantasticare, anche se poi questo รจ un sacrario, che alla prova dei fatti non รจ semplice violare, contiene il risparmio degli italiani, custodisce un centinaio di miliardi di debito pubblico, รจ lโunica vera multinazionale nazionale. Sulla carta si possono fare tanti ragionamenti, ma poi in questi ventโanni abbiamo assistito a molti tentativi, lโultimo un anno e mezzo fa, senza che nulla sia poi effettivamente cambiato. Certo oggi la situazione della finanza italiana รจ diversa: il sistema bancario ha subito un cambiamento epocale. Si รจ assistito a una polarizzazione, con la quasi sparizione della colonna intermedia delle banche locali. E da qui allโautunno qualcosa avverrร . Generali รจ un investimento sicuro, non eccellerร in Borsa, ma stacca cedole consistenti e a novembre Donnet licenzierร un nuovo piano industriale. Il settore assicurativo
รจ soggetto a consolidamento e immaginarsi movimenti su Generali non รจ del tutto insensato.
Staremo a guardare in attesa dellโassemblea del 19 aprile e di capire se questa volta lโimperativo di Enrico Cuccia verrร disatteso: ยซLe Generali non si toccanoยป.