Gianfranco Vissani: “L’Italia non sia ostaggio del surgelato e della fretta”

 

Gianfranco Vissani: “L’Italia non sia ostaggio del surgelato e della fretta”

ROMA – “L’Italia non sia ostaggio del surgelato e della fretta” scrive Gianfranco Vissani: 3 stelle michelin, in testa alle classifiche delle guide italiane di Gambero Rosso e Espresso.

Entrare al salone del gusto è sempre una grande emozione: so già che conoscerò, annuserò e gusterò qualche nuovo prodotto di questa nostra bella Italia fatta di piccole realtà che tengono vive tradizioni secolari regalandoci prodotti unici, fatti secondo i tempi dettati dalla natura, dove la tecnologia si usa ma non si subisce. Una vera fortuna in quest’epoca di dilagante analfabetizzazione alimentare. Quanti sono in grado di distinguere la qualità di un prodotto da un altro? Compriamo al supermercato pasta che costa 20 cent e non ci domandiamo perché costa così poco. Non sappiamo più cosa mangiamo. Siamo ostaggi del surgelato, del precotto, della fretta del mangiare in piedi. Ma il territorio è la nostra ricchezza, turismo, arte ed enogastronomia sono i nostri tesori. Ecco perché venire al Salone del gusto ogni volta è una piacevole scoperta: come il Vin Santo affumicato della Val Tiberina, un vino legato alla produzione locale del tabacco essiccato nello stesso periodo e negli stessi luoghi dei grappoli d’uva; la salsiccia di Bra, l’unica preparata con pregiate carni magre di bovino e grasso suino da consumarsi fresca; il conciato romano, un formaggio stagionato in vasi simili ad anfore, un’esperienza gastro-antropologica magari da gustare con una marmellata al caffè o una fonduta di uva; le alici di Menaica, specialità cilentana del piccolo borgo Marina di Pisciotta, pescate secondo metodi risalenti alla Magna Grecia; le fantastiche birre artigianali Zago non pastorizzate che possono arrivare a 12 gradi! Ogni prodotto è un capolavoro di bontà. È da qui che il Paese può e deve ripartire.

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Gianluca Pace