Goffredo De Marchis su Repubblica: “L’altolà del premier al rimpasto”

Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – L’altolà di Enrico Letta al rimpasto “Adesso posso arrivare al 2015”. Ma scatta l’emergenza Palazzo Madama: numeri risicati.

Scrive Goffredo De Marchis su Repubblica:

(…) C’è adesso un esecutivo che può «assumersi meglio le sue responsabilità», aggiunge Letta. C’è anche un quadro politico profondamente mutato dal 29 aprile, giorno dell’insediamento delle larghe intese. Un quadro che si completerà l’8 dicembre con le primarie del Pd e la probabile vittoria di Matteo Renzi. «Allora sarà utile un aggiornamento del programma e un chiarimento alle Camere», dicono a Palazzo Chigi. Partendo dall’ancoraggio all’Europa attraverso la messa a punto del semestre di presidenza italiana. E scansando il rimpasto nella squadra di governo, con l’eccezione dei sei sottosegretari e viceministri di Forza Italia che si dimetteranno nelle prossime ore. «Io vado avanti così», annuncia Letta alla fine della giornata.

La fiducia alla legge di stabilità, come il capo del governo e Eppure al Senato i numeri fanno paura. Solo sei voti di maggioranza, senza contare i senatori a vita e gli scissionisti a 5 stelle. L’effetto Prodi, il ricordo del Professore impegnato a gestire numeri ballerini a Palazzo Madama nel 2006 fino alla rovinosa caduta, ha lasciato una traccia nella memoria di Letta (che allora era sottosegretario a Palazzo Chigi) e del Partito democratico. Tanto più che ora il peso dell’esecutivo ricade soprattutto sulle spalle dei democratici. Mentre a loro toccherà tirare la carretta dentro il Parlamento, fuori da lì Berlusconi e Grillo avvieranno una campagna elettorale permanente contro l’esecutivo. Questo è il punto di contrasto che potrebbe sorgere dal 9 dicembre tra Renzi e Letta. Questo è anche la base su cui siglare un patto che verrebbe formalizzato dal nuovo programma illustrato alle Camere. Il programma del 2014 per andare a votare nel 2015.

Enrico Letta ostenta sicurezza e si dive convinto di potere arrivare, senza rimpasto di Governo, fino al 2015. Ma Goffredo De Marchis su Repubblica non sembra tanto sicuro. Eppure: che devi tagliare al Senato i numeri…

In questa trattativa rientreranno anche le poltrone lasciate libere da Forza Italia. Si dovrebbero dimettere nei prossimi giorni Bruno Archi (Esteri), Jole Santelli (Lavoro), Walter Ferrazza (Affari regionali), Cosimo Ferri (Giustizia), Gianfranco Miccicchè (Pubblica amministrazione), Rocco Girlanda (Trasporti). Ma non sarà la partita dei sottosegretari e dei viceministri a decidere la sortedel governo (…)

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FIlippo Limoncelli