
ROMA – “Questione di soldi. Di risparmio. E trasparenza. Scontrini, dicono alcuni giornali. Trasparenza, ribatte Beppe Grillo. Intanto รจ bene sgombrare il campo da ogni dubbio: con le dovute eccezioni i parlamentari del Movimento 5 stelle, tra stipendio e diaria, alla fine del mese spendono quasi la metร di un parlamentare di qualsiasi altro partito. E questo รจ grazie alla trasparenza: ogni spesa รจ dichiarata, messa al rendiconto, consultabile su internet. Tutti โ una o due le eccezioni โ restituiscono dai circa cinquemila euro dello stipendio 1800 euro. Nessuno inciampa su questo. Il punto, casomai, รจ la diaria che per ogni parlamentare ammonta a qualcosa come 10. 000 euro. E qui nascono le differenze” scrive Emiliano Liuzzi sul Fatto Quotidiano.
Ci sono quelli come Francesco Campanella e Lorenzo Battista, freschi di espulsione, che addirittura, nel mese di ottobre, hanno speso di piรน di quello che hanno ricevuto. Alta la voce delle collaborazioni, quella delle consulenze e la generica โaltroโ. Un problema che dal prossimo mese non si porrร : potranno fare lโuso che vogliono dei circa quindicimila euro netti che percepiscono ogni mese. E non รจ un dettaglio. โE โ unโinfamia dire che รจ per guadagnoโ, spiega un altro degli espulsi Louis Orellana. โNon volevamo uscire dal Movimento, siamo stati cacciati. Espulsi per un reato dโopinioneโ. Ma non รจ questo il punto che siamo ad affrontare. La questione รจ che Grillo, con il sistema della rendicontazione, ha dimostrato che tutti i parlamentari potrebbero guadagnare la metร dei soldi che percepiscono ogni mese.
Basta abbattere il costo dellโaffitto, quello dei taxi, le spese telefoniche e dei collaboratori personali. A lungo termine sarebbe un 40 per cento che resta nelle casse dello Stato. โNon รจ questo il problema dellโItaliaโ, dicono la maggior parte degli uomini di governo e dei parlamentari. โEโ questione di principio, rispetto ed esempioโ, spiegano i talebani penta-stellati. โGesti simbolici, perchรฉ la politica รจ fatta anche di quelli se vogliamo riavvicinarci alla genteโ, dicono altri ancora. LO STIPENDIO. Ogni parlamentare del Movimento 5 stelle riceve in media circa 5000 euro. Qui la decurtazione non viene messa in discussione: quasi tutti restituiscono 1800 euro, il 40 per cento, che finisce in un fondo destinato alle micro imprese. Dalla decurtazione dello stipendio non รจ sfuggito nessuno, anche perchรฉ era firmato in un accordo antecedente, cioรจ prima addirittura delle candidature. Lโunico a opporsi in maniera palese รจ stato Alessio Tacconi: vive in Svizzera. Non gli รจ mai piaciuta la decurtazione anche se la fa. Ivan Catalano invece ha preferito la Caritas al fondo per le imprese. Ma lo stipendio non รจ la voce piรน importante sulla quale ogni parlamentare puรฒ contare. Anzi. La piรน piccola. Vanno aggiunti la diaria, che รจ il doppio, le missioni, le spese di viaggio e quelle telefoniche. LA DIARIA. Questa รจ la voce piรน importante. Una seconda busta che ogni mese contiene diecimila euro. Grillo, perchรฉ non sfuggisse di mano la situazione, ha scelto la strada piรน rapida: spendete quello che รจ necessario, ma giustificatelo. Quello che vi rimane finisce in un fondo che a fine anno verrร restituitoโ. E qui sono iniziati i problemi e soprattutto le discussioni. Sarebbe stata piรน facile la via che percorrono altri partiti: un forfait che viene devoluto ogni mese e finanzia la politica del proprio gruppo. Ma in questo sarebbe mancata la trasparenza: Grillo non vuole fondi per il Movimento, vuole semplicemente che le spese siano visibili agli elettori e rendicontate. Simboli, รจ vero. Ma รจ una scelta che li differenzia dagli altri. E allora cosa succede. Che alcuni spendono pochissimo, sono attenti e accantonano piรน soldi possibile. Altri fanno un ragionamento diverso: fare politica e farla bene ha un costo, per cui la diaria deve essere spesa per queste ragioni. I GRILLINI VIRTUOSI. Prendete Tatiana Basilio. Nel mese di ottobre ha ricevuto 10. 516 euro, ma ne ha spesi 1600. Tutto il resto tornerร indietro. La voce piรน evidente sono i 600 euro di vitto che divisi per 26 giorni vuol dire 23 euro al giorno. Niente. Si muove in metropolitana, qualche volta in auto. Ferdinando Alberti anche: dei 10. 000 ne ha spesi 3000. In affitto spende 1133 euro. Pochissimo. Niente in trasporti, zero auto, 460 euro per mangiare. Virtuosa รจ Roberta Lombardi (complice la sua residenza a Roma), ex capogruppo: dei quasi 8. 000 euro a disposizione ne ha spesi 2000, quasi tutti finiti ai collaboratori. Promossa anche Giulia Sarti: poteva spendere 10. 000, ne ha speso a ottobre solo la metร . Vivere low cost a Roma รจ possibile. Basta evitare i ristoranti da cento euro a testa, pagare un affitto sui mille euro, muoversi coi mezzi pubblici. GLI SPENDACCIONI. Cโรจ anche chi, invece, la diaria lโha spesa. Abbiamo detto di Campanella e Battista, tutti i soldi a disposizione. Come il senatore Fabrizio Bocchino, giusto per parlare di un altro espulso: 1700 euro in affitto, altri 1700 euro in taxi. E per un gruppo che conduce una battaglia sulle auto blu 1700 euro al mese in taxi sono troppi. O chi, come Massimo Artini, spende in affitto 3000 euro: non pochi. Sopra la media anche i rimborsi per il vitto di Paola Taverna, che a ottobre ha speso in pasti quasi 1200 euro. Ma anche gli emergentissimi Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Luigi Di Maio, Vito Crimi. Tutto giustificato, e comunque meno rispetto agli altri. Anche e soprattutto perchรฉ hanno rinunciato anche al finanziamento pubblico, una quarantina di milioni di euro. Il totale fa una politica low cost. Lo dicono i numeri.
