ROMA – “Hera, il modello emiliano che inquina” è il titolo dell’inchiesta sul Fatto Quotidiano a firma di Marco Franchi:
Novembre 2012: Hera si aggiudica il Premio Aretè promosso dal Ministero dell’Ambiente per aver realizzato il progetto “Sulle tracce dei rifiuti” ovvero la diffusione di un opuscolo che illustra l’intero percorso della raccolta differenziata sul territorio, da casa ai cassonetti, fino alle imprese che si occupano del recupero dei materiali.
Novembre 2014: la squadra di Report racconta in tv la vicenda dei rifiuti tossici seppelliti sotto la sede di Hera a due passi dal centro di Bologna documentando il livello di inquinamento presente nel suolo e i rischi per la salute a cui, secondo le analisi che sarebbero state svolte da Hera stessa ma mai divulgate, i dipendenti sono sottoposti andando a lavorare lì dentro ogni giorno. Ieri, la Procura di Bologna ha acquisito la registrazione della trasmissione di Rai 3 che si è occupata di fare luce sulle attività della multiutility bolognese, una delle più grandi municipalizzate d’Italia posseduta da 180 comuni dell’Emilia Romagna. Nel loro complesso i soci pubblici del territorio di riferimento – 124 legati da un patto di sindacato, tra cui Bologna, Padova, Trieste, Udine, Modena, Imola e Ravenna – sono oltre 200, con una quota complessiva di circa il 57% del capitale, singolarmente ciascuno non supera il 10 per cento. Il Comune di Bologna, è sceso di recente al 9,9% (prima della quotazione in Borsa, nel 2003, aveva il 37,6%).
POLITICA LOCALE e poltrone spesso si trasformano in un altro mix altamente tossico. Tanto che una parte dell’inchiesta di Report di domenica si è concentrata sulle nomine al vertice della società di gestione dell’energia e dei rifiuti. In particolare è finita sotto la lente della trasmissione di Milena Gabanelli la recente nomina di Danilo Manfredi nel consiglio di amministrazione di Hera. Avvocato civilista con competenze in diritto societario, Manfredi è stato prima capogruppo in consiglio comunale a Ravenna, dopodiché segretario comunale del Pd. Ha quindi ricoperto ruoli chiave nella principale forza politica della città. Nell’autunno scorso l’avvocato col pallino della politica ha pure partecipato alle primarie per la poltrona di segretario provinciale del partito, nelle quali è stato però sconfitto dall’ex assessore di Cervia, il giovane Michele De Pascale. Poco dopo è arrivato l’incarico in Hera, sponsorizzato dal sindaco ravennate Fabrizio Matteucci (…)