ROMA – Hollande, Merkel, Gianfranco Fini e primarie Pd. La rassegna stampa di Blitz Quotidiano. La sfida Merkel-Hollande. Il Corriere della Sera: “Ma sulla vigilanza bancaria raggiunto un mini accordo”. Rottamatori e agitatori. Editoriale di Antonio Polito:
Per approfondire:ย Monti e Hollande contro Merkel: no al super-commissario europeo
“Lo psicodramma democratico delle primarie ha raggiunto l’acme, ma non la fine, con l’uscita di scena di D’Alema e Veltroni. Come in un romanzo popolare, ci sono tutti gli ingredienti che appassionano il grande pubblico: amicizia e odio, dolori e vendette, i figli che si ribellano ai padri, i tradimenti, le scenate di gelosia. ร infatti uno show politico di grande successo: sarร un caso ma, da quando รจ cominciato, il Pd รจ perfino cresciuto nei sondaggi.ย
Si conferma il carattere dirompente che puรฒ avere la sfida delle primarie, se vere e aperte: del resto la democrazia รจ stata inventata proprio per cambiare periodicamente le classi dirigenti senza spargimenti di sangue. Ma chi l’avrebbe mai detto che a mandare in pensione i due eredi del comunismo berlingueriano sarebbe stato un ragazzino democristiano? Per quanto a entrambi vada reso l’onore delle armi, รจ infatti evidente che nessuno dei due si sarebbe fatto da parte se non ci fosse stato il ciclone Renzi. Il quale, a sua volta, non ci sarebbe mai stato se insieme con Berlusconi non fosse caduto il Muro della Seconda Repubblica, rendendo obsoleti tutti i suoi protagonisti, vincitori e vinti”.
Cosรฌ Bruxelles Potrebbe Dettare le Finanziarie ai Parlamenti. Il corrispondente da Bruxellesย Luigi Offeddu:
“Si scrive ยซbilanciยป, si legge ยซdebitiยป: in tedesco ยซSchuldenยป. Quando Angela Merkel chiede per la Ue il potere di veto sui bilanci dei governi nazionali, vuol dire questo: che Bruxelles deve legare le mani ai Paesi spreconi, cioรจ prevenire le loro valanghe di debiti pubblici, e che Berlino non vuol piรน rischiare di foraggiare le cicale. Cioรจ di condividerne il debito, addossandosi magari i futuri ยซeurobondยป, le obbligazioni garantite in comune dall’eurozona. Nella cantina europea รจ tedesca la botte piรน piena, ma molte botti intorno sono bucherellate, e collegate alla prima: Berlino vuole che si tappino i buchi, anzi che si blocchino i topi prima ancora che comincino a rodere”.
L’economia cinese rallenta Ancora e tutto il mondo trattiene il fiato. Articolo di Marco Del Corona:
“Vista dalla quasi immobilitร , se non dalla marcia indietro, dei tassi di crescita dei Paesi europei, Italia compresa, quella della Cina tutto sembra tranne che una frenata. Eppure il piรน 7,4% del Pil da luglio a settembre รจ il settimo rallentamento trimestrale consecutivo della Repubblica Popolare, sotto l’obiettivo annuo indicato lo scorso marzo del premier Wen Jiabao davanti al Parlamento: una crescita che nel 2012 fosse almeno del 7,5%. A Pechino sono preoccupati”.
La Tobin Tax? Pagata dai risparmiatori. Articolo diย Giuditta Marvelli:
“Una fiocina per la caccia agli squali o un piombino per pescare sempre le stesse triglie? Nelle intenzioni del suo creatore, l’economista premio Nobel James Tobin, la Tobin tax รจ un freno all’eccessiva speculazione. Che ai tempi di Tobin (anni Ottanta) si esprimeva sul fronte valutario e che oggi viaggia, con moltiplicatori di ricchezza difficili da quantificare, su quello dei prodotti derivati. Quegli strumenti che hanno pian piano costruito gli eccessi della crisi in cui ci dibattiamo adesso.ย
Ma la proposta di Tobin tax nazionale inserita nella legge di Stabilitร โ che anticipa un piano a livello europeo, in agenda per l’Ecofin di metร novembre โ rischia di non imbrigliare nemmeno un po’ gli squali della speculazione e di mettere l’ennesimo piombino tra le branchie dei pesci piccoli”.
Europa, attacco alla Merkel. La Repubblica: “Scontro con Hollande sui bilanci”.ย Il Csm boccia il ddl anticorruzione โUn passo indietro incoerente pene lievi, cosรฌ il sistema gira a vuotoโ. Articolo di Liana Milella:
“Rischio di far lavorare a vuoto il sistemaยป, detto della riforma delle pene per la corruzione. Questo, ma anche molto altro. Di fatto una stroncatura. Stavolta a fare il ยซgrillo parlante โ fastidioso animale polemicamente citato al Senato dal Guardasigilli Severino appena un giorno fa contro i suoi detrattori โ รจ il Csm. Che finalmente, quando rischia di essere troppo tardi, piglia in mano il disegno di legge anti-corruzione e dice la sua. Un parere di sole otto pagine, perchรฉ ormai a palazzo dei Marescialli non vanno piรน di moda i rapporti monstre. Ma lโeffetto, a ben vedere, รจ ancor piรน tranchant. Lunedรฌ il testo sarร definitivamente votato nella commissione per le Riforme.ย Repubblicaย ne anticipa il contenuto”.
“Tutti giรน per terra: il colosso del web perde il 20 per cento e a Wall Street torna la paura del flop hi tech. I dati di Google sono un disastro che si fotografa allโistante: sotto di un quinto i profitti, costi impennati del 71 per cento, giรน del 15 per cento i guadagni sulla pubblicitร . Ma a far crollare fin quasi al 10 per cento il valore delle azioni contribuisce anche la beffa che si aggiunge al danno. Sarร pure il colmo per la piรน grande azienda del mondo accusata di violare la nostra privacy ma Google รจ caduta cosรฌ in basso anche perchรฉ stavolta qualcuno ha violato la sua pubblicando la trimestrale in anticipo e spingendo gli investitori allarmati a vendere, vendere, vendere. Lโincredibile gaffe per la veritร porta la firma di R. R. Donnelley, la societร che pubblica i conti del gigante del web, e che ieri ha inoltrato alla Sec, cioรจ la Consob di Wall Street, i dati ancora incompleti, con tanto di dicicitura ยซaggiungere la dichiarazione di Larry Pageยป, cioรจ lโamministratore delegato fraย lโaltro appena tornato in pubblico dopo una misteriosa malattia che gli aveva fatto perdere la voce.La trimestrale pubblicata di straforo indica ora una discesa dei profitti da 2.73 miliardi, cioรจ 8.33 dollari ad azione, a 2.18 miliardi, cioรจ 6.53 dollari ad azione”.
“รย arrivato il momento per gli uomini del Pdl di guardarsi in faccia e fare due conti su quello che hanno fatto in questi lunghi meยญsi. Molti nel partito hanno chiesto a Berluยญsconi di fare un passo indietro, di lato, di eclissarsi per non disturbare o, semplicemente, di risolvere i loยญro problemi. Pochi, perรฒ, hanno avuto la forza di chieยญdersi cosยญa potessero fare per il Pdl o il coraggio di stilaยญre un bilancio personale. Non si sono messi in discusยญsione. Qualcuno ha fatto spallucce e ha sussurrato: tanto ci pensa lui, il Cavaliere. Altri si sono solo preocยญcupati di salvare la pelle, nel senso della poltrona, del posto sicuro, per continuare a vivacchiare di politiยญca, come hanno sempre fatto nella loro vita”.
“Nellโintervista su La Stampa di ieri Hollande dice di voler veder in opera entro la fine dellโanno ยซtutto e nientโaltroยป quanto prefigurato nel Consiglio europeo del 28 giugno. In effetti le promesse di giugno sono state, per dirla con Barroso, ยซdi portata eccezionaleยป: dal ยซpatto per la crescita e lโoccupazioneยป al progetto Van Rompuy, che vuol realizzare lโunione bancaria, integrare meglio le politiche economiche e di bilancio e accrescere la legittimazione democratica delle autoritร europee”.















