
ROMA – “I silenzi di Boldrini e Vendola” scrive il Giornale riferendosi alla foto, all’immagine che ritrae il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, con accanto due belle fanciulle conciate a festa, con tanto di scollature generose e un bel fiocco rosso, tutto durante una conferenza stampa per presentare le iniziative natalizie del comune.
Scrive Stefano Zurlo:
Vallo a dire al primo cittadino di quella città bellissima e sventurata che è Taranto, con il dramma dell’Ilva in primo piano. L’anno scorso aveva già fatto epoca la foto di Stefàno in giro per la sua città martoriata con la pistola nella fondina, stile sceriffo del West. E Vendola si era sgolato e risgolato a spiegargli che no, lui deve camminare per Taranto come San Francesco, protetto solo dall’affetto e dalla solidarietà dei suoi amici, dei suoi compagni, di chi gli vuole bene. E lui alla fine si era arreso: «Rinuncio alla pistola».
Adesso l’etica puritana boldriniano- vendoliana subisce un nuovo colpo e scivola sulla conferenza stampa del sindaco Stefàno. Niente iconografia natalizia, sarà la spending review , niente addobbi e nemmeno renne o slitte. Sorpresa: a Taranto preferiscono due ragazze sobriamente, anzi molto sobriamente vestite, la Boldrini le definirebbe mezze svestite. Con tanto di fiocco rosso, come fossero scatole di cioccolatini, un gentile omaggio per gli abitanti affamati della città o per chi si soffermi sulle foto. Siamo, sia pure vagamente, dalle parti del berlusconiano Drive in o più banalmente nei pressi dellafenomenologia della coniglietta, un’icona femminile che evidentemente è inaffondabile. E torna a galla a dispetto delle tirate moralistiche di Vendola, Boldrini e compagnia.
Certo, ciascuno è responsabile di quello che fa, ma la politica non funziona come il codice penale e se il biglietto da visita di un’amministrazione è questo, allora vuol dire che certe demonizzazioni servono solo per raccattare qualche voto nell’urna e sono solo la proiezione di una robusta dose di cinismo. Del resto in un’intercettazione diventata ormai famosa è proprio Vendola, il Vendola duro e puro, a ridere allegramente dei morti di tumore dell’Ilva. Contraddizioni, piccole e grandi, dell’ipocrisia rossa.
