
ROMA – “Quell’ipocrisia di mamma Mori sulla figlia gay” polemizza il Giornale. Claudia Mori, la moglie di Celentano, la mamma di Rosalinda che nei giorni scorsi ha fatto outing dichiarandosi lesbica, è ipocrita scrive il Giornale, ipocrita perché oggi dichiara “Per noi non cambiava nulla ma temevamo per lei, per l’ignoranza e le discriminazioni di questa orrenda società becera…”, ieri invece dichiarava altro, si comportava in altro modo, almeno così dichiarava proprio la figlia, Rosalinda a Vanity Fair:
Oggi i miei hanno fatto un salto in avanti, soprattutto dopo che sono finita in comunità, ma a 18 anni dovetti scappare di casa. Mia madre era autoritaria, severa. Mi sorprese a baciare un’amica. Pianse, mi chiese dove avesse sbagliato, disse: piuttosto che una figlia “così” – ma usò quel termine per me orrendo che è “lesbica” – meglio una stanza vuota. Disse pure che a darmi il resto ci avrebbe pensato mio padre in villa. La punizione fu dura. Mi consegnò anche una lettera di venti pagine che partiva da Adamo ed Eva e dalla religione per decidere che ero un’anormale.
Continua Rosalinda:
I nostri genitori ci hanno avuti troppo presto. Ricordo l’odore della pelle di una tata, Celestina, e poco quello di mia madre, perché quando sono uscita dall’incubatrice un problema di salute l’ha costretta solo a guardarmi. La mancanza d’amore fa disastri, per questo da ragazzina leggevo Schopenhauer e mi tagliavo. Fino a Simona sono stata autodistruttiva, piena di cicatrici, compresse e vodka, sempre più vicina al di là che al di qua. Se sono rimasta in piedi, è stato per incontrarla
