Il Giornale: “Il sogno degli scissionisti: partito unico sotto il Ppe”

Mario Monti ed Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – I fuoriusciti di Pdl e Scelta civica lavorano nell’ombra per un Grande centro. L’operazione portata avanti da Mauro e Casini benedetta pure dalla Merkel.

Scrive Fabrizio Ravoni sul Giornale:

“I pessimisti definiscono la galassia centrista come una «ex Jugoslavia». Gli ottimisti co­me «il mercurio»: alla fine si ag­grega sempre. Magari non subi­to, in tempo per le elezioni euro­pee. Sempre che non avvenga­no fatti politici nuovi, ed inatte­si, prima di maggio.

Al momento, però, sembra che ognuno sia intenzionato a restare casa sua, con tanto di gruppi parlamentari autono­mi. Da una parte, il Nuovo cen­trodestra, tenuto a battesimo da Angelino Alfano. Dall’altra, i Popolari europei italiani di Ma­rio Mauro e Casini, che debutte­ranno tra una settimana a Ro­ma.

Nel complesso, i fuoriusciti di Scelta civica possono contare su dieci senatori e su 23 deputa­ti. Più consistente la «truppa» di Alfano: una trentina di senatori ed almeno 26/27 rappresentan­ti a Montecitorio.

Fra i due gruppi centristi c’è un rapporto parlamentare vici­no all’uno a due. Sul fronte mini­steriale il rapporto sale ad uno a tre. Nuovo centrodestra può contare su cinque ministri e sei posizioni di governo (Alfano è ministro dell’Interno e vice pre­mier); i fuoriusciti di Scelta civi­ca, sono solo due, Mario Mauro e Gianpiero D’Alia,ministri del­la-Difesa e della Pubblica ammi­nistrazione. (…)

Il peso specifico dei neo rag­gruppamenti propende a favo­re degli alfaniani . E forse è per queste ragioni che al momento il senatore Paolo Naccarato, eletto nella lista di Giulio Tre­monti, e da sempre sponsor del­la diaspora del Pdl,dice aperta­mente che un’alleanza fra i due neo partiti «è una prospettiva as­solutamente remota, sicura­mente inattuale, forse anche ir­realizzabile ».

Difficilmente, comunque, Naccarato passerà al nuovo gruppo di Palazzo Madama nel quale confluiranno i senatori al­faniani . Se lo facesse, il Gal (il suo attuale gruppo parlamenta­re) confluirebbe nel gruppo Mi­sto: sono dieci senatori contati, e la sua fuoriuscita farebbe veni­re meno il numero minimo per fare un gruppo parlamentare. (…)

Suo obbiettivo dichiarato, quindi, è quello di riunire chiun­que si riconosca sotto la bandie­ra dei Popolari europei in un’unica aggregazione politi­ca. Insomma, in una «Dc 2.0».

E con uno sponsor d’eccezio­ne: Angela Merkel. Si racconta che il Cancelliere tedesco po­tr­ebbe fare un endorsement a fa­vore dell’iniziativa di Mauro; al­l’evento dovrebbe partecipare anche Angelino Alfano.

Con un particolare. Anche Sil­vio Berlusconi si è sempre rico­nosciuto nei Ppe, ma dal palco del Palazzo dei Congressi del­l’Eur non è stato certo tenero con il cancelliere tedesco. (…)

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FIlippo Limoncelli