
ROMA – Carlo Messina, ad di Intesa, è pronto a presentare il nuovo piano per la crescita. Piano descritto dal Giornale:
Intesa al lavoro sul piano d’impresa che verrà presentato, insieme ai conti, venerdì prossimo, 28 marzo, mentre il giorno prima sono in calendario i consigli di sorveglianza e di gestione.A grandi linee l’ad Carlo Messina ha già anticipato che il nuovo progetto punterà sulla crescita dei ricavi e ad un «Roe» (ritorno sul capitale) di oltre il 10% nell’arco di piano ovvero 3 o 5 anni.
Inoltre non ci dovrebbero essere maxi svalutazioni così come fatto da Unicredit che ha messo a bilancio nel 2013 perdite per 14 miliardi.
«Non dobbiamo pulire niente», ha detto lo stesso Messina lo scorso mercoledì a margine dell’esecutivo dell’Abi. «Abbiamo già fatto accantonamenti nel terzo trimestre» (1,5 miliardi, oltre 4,3 miliardi nei primi 9 mesi), ha poi aggiunto il presidente del consiglio di gestione, Gian Maria Gros Pietro. Che ha indicato, tra l’altro, come nelle strategie ci sarà «un forte accento sulle risorse umane ». Il banchiere ha evidenziato che occorre trasformare il modo di operare della banca. «La maggior parte dei dipendenti tradizionali svolge servizi che interessano di meno ai clienti perchè oggi li sostituiscono con l’internet banking», ha detto Gros Pietro spiegando che l’istituto pensa di «trasformare il modo di operare dando più spazio alla tecnologia, innalzando la professionalità di coloro che ci lavorano».
Nella sostanza Intesa investirà sul proprio personale con l’obiettivo di offrire nuovi servizi di più alto livello. Recentemente Messina ha ricordato che, attualmente, le filiali sono 4mila, ma entro fine anno arriveranno a 3.700. «Ad oggi c’è un eccesso di capacità produttiva in Intesa, non si può negarlo» ma «se i ricavi cresceranno – è stata la spiegazione – questo eccesso di capacità produttiva può essere riassorbito».
C’è poi anche il capitolo delle partecipazioni che hanno una connotazione istituzionale (da Alitalia a Telecom passando per Rcs, Risanamento e Ntv) e che la banca intende dismettere. In quest’ambito Intesa, ad inizio marzo, ha già ceduto l’1,5% di Pirelli.
Tra i temi attesi anche quello della pulizia del portafoglio dai crediti in sofferenza. Mentre l’ipotesi di creare un fondo con UniCredit e l’americana Kkr dove far confluire aziende in bonis e ristrutturate non è tramontata, come ha recentemente ricordato l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni.
