ROMA – Quattro lettere inedite scritte negli anni ’50 da Beppe Fenoglio a Giovanni Battista Vicari, ideatore e direttore della rivista Il caffè. Sono il tesoro finora rimasto nascosto che verrà svelato tra domani e sabato durante il convegno La forza dell’attesa organizzato dalla Fondazione Ferrero per concludere le celebrazioni nel 50° anniversario dalla morte dello scrittore.
Scrive Roberto Fiori sulla Stampa:
Non «un meccanico dotato di forte istinto narrativo», ma «un traduttore a prima vista di Shakespeare ed Hopkins», con un bel po’ di studi classici alle spalle. Sono parole di Beppe Fenoglio, datate 1952. È il 3 dicembre quando l’autore-partigiano scrive, su carta intestata della Ditta vinicola «Marengo» di Alba, una lettera rimasta finora inedita a Giovanni Battista Vicari, fondatore e direttore della rivista Il Caffè. (…) La recensione di Vicari sulla Settimana Incom Illustrata è del 16 agosto 1952 e dà origine a un carteggio da cui emergono parole illuminanti nel rivelare lo spessore di uno scrittore che ha sempre avuto un rapporto complesso con il mondo culturale che ha tardato a capirlo.
Frasi di orgogliosa consapevolezza della propria consistenza letteraria, che da oggi potranno essere affiancate alle altre già note dichiarazioni d’intenti. «Scrivo per un’infinità di motivi – svelerà nel 1960 -. Non certo per divertimento. Ci faccio una fatica nera. La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti».
A scovare la lettera, tra le carte dell’Archivio e Centro studi «Il Caffè» di Montecalvo in Foglia, nelle Marche, è stata la giovane ricercatrice Laura Aldorisio: la presenterà, insieme con altre tre missive inedite di Fenoglio sempre indirizzate a Vicari, sabato ad Alba durante il convegno «La forza dell’attesa» organizzato dalla Fondazione Ferrero per concludere le celebrazioni nel 50° anniversario dalla morte dello scrittore. (…)