Il Corriere della Sera: “Fuori dai Mondiali, un caso nazionale”. Morsi e rimorsi. L’editoriale di Beppe Severgnini:
A casa di Cesare Prandelli, sulle colline dietro Firenze, cโรจ un busto con due medaglie al collo: argento per gli Europei 2012, bronzo per il terzo posto nella Confederations Cup 2013. Per la terza medaglia, dovrร aspettare. Oggi ci sentiamo tutti come quel busto: lontani, incolpevoli, in attesa di una bella notizia che non รจ arrivata.
Sono arrivate, invece, le dimissioni di Prandelli. Il commissario tecnico lascia, lunghe rughe bresciane che parlano piรน delle parole. Un gesto certamente dignitoso, probabilmente inevitabile, di cui dovremmo imitare il garbo e la misura. ร fallita una Nazionale, non una nazione. Lโhanno capito inglesi e spagnoli. Passato il fastidio, lo capiremo anche noi.
Consoliamoci: i Mondiali sono comunque memorabili. Tutti ricordiamo dovโeravamo quando gli azzurri hanno vinto molto bene o perso molto male. Prandelli, in quattro anni, ha messo in piedi lโunica squadra italiana capace di giocarsela allโestero: esce con onore. Lo stesso non si puรฒ dire per il morsicatore Luis Suรกrez. Capirร , nel lungo riposo forzato che lโaspetta, che le bandiere non si possono onorare con i piedi e disonorare con i denti.
Morsi e rimorsi. Lโesultanza di Gigi Buffon per la doppia parata. Gli occhi tristi di Balotelli in panchina. Il cerchio โ poco magico, assai furente โ che circondava lโarbitro messicano Rodriguez dopo lโespulsione frettolosa di Marchisio. Il nome completo รจ Marco Antonio Rodriguez Moreno: un altro arbitro Moreno, come nel 2002 (eliminazione discutibile con la Corea del Sud). Il ritorno di quel nome puรฒ essere ironico, il ritorno di certe lamentele sarebbe patetico.
La prima pagina di Repubblica: “Disastro azzurro, addio Mondiali. Si dimettono Prandelli e Abete”.
La Stampa: “Azzurri a pezzi: eliminati. Bufera sul calcio italiano”.
Il Giornale: “Disastro mondiale”.
Il Fatto Quotidiano: “Chiagni e morsi”









