La prima pagina de Il Corriere della Sera: “Calderoli razzista, si dimetta.” C’era una volta un bel paese. Editoriale di Ernesto Galli della Loggia:
“La chiusura di un antico negozio di provincia e un incontro per festeggiare la lunga carriera di un uomo di cinema: perchรฉ mai un giornale dovrebbe occuparsi di fatti del genere se non nelle cronache minori? ร vero, ma forse la condizione di un Paese la si intende meglio proprio dai fatti all’apparenza minori. Dove la realtร appare piรน vera e colpisce piรน immediatamente magari perchรฉ capita, come in questo caso a chi scrive, di esserle stati in qualche modo vicino.
Entrambi i fatti di cui voglio dire hanno per teatro l’Umbria. A Perugia (una cittร che conosco bene per averci insegnato a lungo) ha appena chiuso i battenti โ per le ragioni solite: un centro storico ormai semideserto, il costo del lavoro troppo alto, un livello qualitativo che ormai รจ richiesto da un sempre minor numero di clienti โ un’antica pasticceria, la pasticceria ยซSandriยป. Come altri negozi del suo genere sparsi qua e lร nella Penisola, era stata fondata da un cittadino svizzero subito dopo l’Unitร , e, rimasta a tutt’oggi di proprietร di una famiglia d’Oltralpe, ancora esibiva nel grazioso affresco ottocentesco che ornava in alto le sue pareti la croce bianca in campo rosso della Confederazione.
Dal punto di vista dell’arte dolciaria e gastronomica era un luogo di ยซeccellenzeยป, come si dice oggi. Assai piรน contava perรฒ il suo essere da sempre punto d’incontro e di ritrovo dell’รฉlite cittadina; ma non solo: con il tempo, infatti, ยซSandriยป era divenuto un luogo di autoriconoscimento dell’intera comunitร , un luogo della sua identitร .
Piรน o meno nei medesimi giorni e a poche decine di chilometri โ ecco il secondo fatto ยซminoreยป di cui dicevo all’inizio โ il Festival di Spoleto ha festeggiato Enrico Medioli, uno dei piรน importanti scrittori del nostro cinema (e poi anche della televisione): sceneggiatore di film memorabili, in specie di Visconti, che restano tra le glorie artistiche di questo Paese:ย Rocco e i suoi fratelli,ย Il Gattopardo,ย La caduta degli dei. ร stato festeggiato con la proiezione di un documentario che ne ha ripercorso la carriera. Nel buio del piccolo teatro rivisse cosรฌ quella mattina, attraverso alcune immagini delle opere ricordate sopra, attraverso i ricordi intrisi d’intelligenza e d’ironia dello stesso Medioli e di tanti che avevano lavorato con lui, una grande pagina della storia culturale italiana.”
L’intervista di Anna Gandolfi a Roberto Calderoli:
“Ho fatto una premessa al comizio, cioรจ il mio amore per gli animali. Lรฌ โ sbagliando, lo ammetto โ ho esplicitato un pensiero: citare lโorango era un giudizio estetico che non voleva essere razzista. Mi lasci spiegare. Io ho una mia forma mentis: quando conosco una persona, faccio paragoni estetici con un animale. Per tutti. Non so. Perรฒ รจ cosรฌ. Io vedo il presidente Letta un poโ come un airone: le gambe lunghe, zampetta nella palude. Il vicepresidente Alfano? Forse un poโ rana. Il ministro Cancellieri? Mi dร lโidea del San Bernardo, che รจ pacioso ma sa anche mordereโฆ”
Caso kazako, la Farnesina si difende “Non decidiamo noi le espulsioni”. Articolo di Rinaldo Frignani:
“Il ministro Alfano potrebbe riferire alle Camere giovedรฌ prossimo. Quel giorno avrร giร ricevuto dal capo della Polizia, prefetto Alessandro Pansa, i risultati dellโindagine interna al Viminale (Questura e Prefettura di Roma e Dipartimento di Pubblica sicurezza). Non si esclude che unโanaloga iniziativa possa scattare al ministero di Giustizia per valutare il comportamento dei magistrati che si occuparono del caso: il giudice di pace al Cie di Ponte Galeria e al tribunale dei minorenni che decise lโaffidamento della figlia alla Shalabayeva.ย Intanto ieri la Questura di Roma ha smentito che la donna abbia subรฌto maltrattamenti durante il blitz a Casal Palocco. In un memoriale che ha fatto il giro del mondo la moglie di Ablyazov aveva descritto una notte di terrore a Roma โ peggiore dellโaccoglienza che le รจ stata poi riservata ad Astana dalle autoritร kazake โ con agenti che si spacciavano per ยซmafiosi, vestiti punk, con gli orecchini e i jeans strappatiยป. ยซMi hanno chiamata puttana russa, credevo volessero ucciderci e violentare i bambini. Hanno anche picchiato mio cognatoยป, ha scritto la donna.”
Dal Pd a Palazzo Chigi tutti i malumori per la missione di Renzi:
“Il blitz europeo di Matteo Renzi piomba su un governo giร piuttosto provato da una lunga serie di problemi, dal caso Kazakistan alle vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi. Il partito democratico si spacca tra filoโlettiani e filoโrenziani e molti accreditano un presidente del Consiglio ยซpreoccupatoยป e ยซarrabbiatoยป per le mosse, in progressiva accelerazione, del sindaco di Firenze. ร chiaro che avere un aspirante presidente del Consiglio che gli soffia sul collo, dallโItalia e dallโEuropa, non puรฒ riempire di gioia lโinquilino di Palazzo Chigi. Ma Enrico Letta non ha alcuna voglia di mettersi a polemizzare con Renzi, con le drammatiche emergenze che il Paese vive di questi tempi. E a chi gli chiede conto della strategia renziana, il premier ripete con pazienza lo stesso leitmotiv: ยซLa Merkel mi ha esplicitamente chiesto se riceverlo o no e se la cosa mi avrebbe creato dei problemi. Io le ho detto che non mi avrebbe dato problemi… quindi sono davvero tranquillissimoยป.ย Tanta olimpica serenitร , i suoi la spiegano con questo ragionamento: ยซRenzi deve avere paura che Letta cada, perchรฉ quando si faranno le primarie per la premiership lui perderร ed Enrico tornerร a Palazzo Chigiยป. Ma non tutti hanno voglia di mostrarsi tranquilli come il capo del governo. Lโex ministro Beppe Fioroni sfoga su Twitter il suo fastidio per la scalata di Renzi: ยซTra tifo, visite e tour il governo Letta non cโรจ piรน, ma tranquilli: Enrico รจ stato informato, tutti vogliono fare tutto, ma prima viene lโItaliaยป. Parole molto polemiche, che servono a rendere il clima.”
La prima pagina de La Repubblica: “Letta: chi ha sbagliato pagherร .”
La Stampa: “”Giovannini: lavoro, piรน flessibilitร .” Finisce l’era del denaro facile. Editoriale di Francesco Guerrera:
“Certe volte, bisogna s e m p l i ce m e n t e ascoltare una vecchia Buick. Quella che passava dalle parti di Wall Street lโaltro giorno โ marrone fiammante, probabilmente degli Anni 60 โ non rombava solo con il motore. Grazie al tetto decappottabile, il vecchio leone della strada ruggiva con il suono metallico di ยซFinal Countdownยป, la mitica canzone degli Europe.ย Perchรฉ un signore di mezza etร americano su una macchina dโautore stesse ascoltando i ritmi duri di un gruppo svedese degli Anni 80, nessuno lo sa. Ma il fatto che la voce stentorea di Joey Tempest cantasse del ยซconto alla rovescia finaleยป proprio vicino al tempio del capitalismo americano รจ un simbolo da non trascurare.ย Siamo alla fine di unโera nella finanza ed economia mondiale o, quantomeno allโinizio della fine, come direbbe Joey. Il periodo del denaro a go-go, pompato da banche centrali in tre continenti sta per chiudersi e gli equilibri macro-economici che lo hanno accompagnato stanno incrinandosi.”
Daiโbongo bongoโagli omosessuali. Lemille follie del papร del Porcellum. Articolo di Fabio Poletti:
“Lโanello di congiunzione tra il celodurismo e le istituzioni, di cui รจ vicepresidente al Senato, non รจ nuovo a boutade e rettifiche precipitose. Ma qualche volta Roberto Calderoli, lโultimo erede di una dinastia di dentisti bergamaschi – ยซSe ol to dรจnt al gโha el careul, te gโhe de โndร dai Caldeurelยป, consigliano a chi ha la carie dalle sue parti – esagera sapendo di esagerare. Il 15 marzo 2006 va in televisione con una maglietta in cui irride Maometto. Gli islamici si arrabbiano e danno lโassalto allโambasciata italiana di Bengasi. Lui si gioca la poltrona di ministro delle Riforme del governo Berlusconi ma non demorde. Lโanno dopo irrora di urina di maiale – animale impuro per il Corano – un terreno nella bergamasca dove sarebbe dovuta sorgere una moschea e lancia la campagna del maiale-day contro i luoghi di culto islamici.”
Disastro Spagna, Rajoy sepolto dagli Sms. Scrive Gian Antonio Orighi:
“Il motivo: tre Sms, pubblicati ieri in prima pagina dal conservatore El Mundo, che ha inviato, fra il 2011 e il marzo di questโanno, allโex gestore e tesoriere del partito Luis Bรกrcenas, in galera dal 27 giugno per frode fiscale e riciclaggio di 48 milioni di euro depositati in Svizzera.ย Il nuovo scoop รจ la seconda bomba che Bรกrcenas fa scoppiare contro Rajoy dopo che 8 giorni fa lโex capo delle finanze del partito popolare aveva rivelato allo stesso giornale di aver pagato bustarelle, frutto di tangenti, da imprenditori che poi ricevevano appalti pubblici. Beneficiario delle mazzette tutto il vertice del partito (meno lโex premier Aznar), Rajoy compreso. In febbraio il capo dellโesecutivo aveva dichiarato di non aver mai ricevuto un centesimo e che la contabilitร segreta e illegale pubblicata dalla stampa a gennaio era falsa. Ma ieri il partito popolare ha riconosciuto che gli Sms sono veri.”
Kate Middleton. Tv e bookmaker puntano sul lieto evento reale. Dal corrispondente Claudio Gallo:
“La piccola folla di giornalisti, specialmente televisivi, che stazione fuori dellโospedale Saint Mary di Paddington, dove Kate รจ attesa da un momento allโaltro per il parto, si agita inquieta non sapendo piรน che storie raccontare. Un giornalista canadese intervista persino Union Jack Man, un ex carpentiere un poโ lunatico, quasi ottantenne, che presenzia a tutte le manifestazioni reali dai tempi della regina madre. Si chiama Terry Hutt, ha addobbato la panchina su cui siede con una Union Jack, la stessa che lo avvolge. Scuote la testa e dice: ยซNascerร domaniยป. Siamo alla disperazione.ย Mentre ieri il principe William si รจ fatto unโaltra partita a polo, sembra che la futura madre, la duchessa di Cambridge, sia a casa dei genitori a Bucklebury nella campagna del Berkshire, per ripararsi dal caldo esploso anche in Inghilterra, con punte intorno ai 30 gradi.”
Il Giornale: “Pignorate lo stato.” Il fango pulito dei moralisti. Editoriale di Alessandro Sallusti:
“Dunque in Italia si puรฒ dire, e riderci soยญpra, che un politico รจ un caimano, una pitonessa, un piccione, non- coยญme ha detto ieri Calderoli riferito al ministro Kyenge – un orango. In effetti siamo di fronte a un caso di razzismo, ma non nei confronยญti di un uomo ( o donna), bensรฌ del genere animaยญle. Povero orango, che cosa avrร di diverso dal caiยญmano o dal pitone da suscitare una rivolta del mondo politico tale da diventare un caso istituยญzionale? Calderoli, che di mestiere fa il vicepresiยญdente del Senato, non รจ nuovo a uscite ardite, ma stiamo calmi. Una battuta รจ per definizione stupiยญda altrimenti sarebbe altro. E allora perchรฉ doยญvremmo ridere delle cavolate che ogni giorno Grillo spara a ruota libera? E come mai nessuno ha chiesto lโespulsione dal magico mondo della politicadi DโAlema prima e del sobrio Monti poi quando i due ironizzarono sulla statura non alta del ministro Brunetta? La veritร รจ che anche per le battute vale la dopยญpia morale. Libere, e piรน volgari e offensive sono meglio รจ, nei confronti degli uomini e delle donยญne del centrodestra, vietate se nel mirino finiscoยญno esponenti del centrosinistra. Che se poi sono di colore apriti cielo. Certo, se la Carfagna fosse stata di sinistra e magari di pelle scura, le minacยญce di morte ricevute nelle ultime ore avrebbero suscitato reazioni e solidarietร ben maggiori di quelle, tiepide e di maniera, ricevute. Ma che vuoi farci, lei รจ bianca, carina e soprattutto berluยญsconiana, per cui crepi pure e non la metta giรน duยญra.ย La Repubblica ,
organo ufficiale dei moralisti, ieri ci ha offerto una nuova perla dellโipocrisia al potere. Scrive Piero Colaprico che la macchina del fango del Giornale si รจ rimessa in moto. Si rifeยญrisce a due recenti articoli. Il primo svelava che la giudice del processo Mediaset-Berlusconi si รจ diยญmenticata di scrivere le motivazioni di una senยญtenza, cosa che ha provocato la non carcerazioยญne di uno stupratore seriale. Nel secondo si racยญcontava come la categoria dei magistrati che piange sempre miseria sia quella che gode del maggior numero di ferie pagate, ben 51 giorni lโanno.”








