
ROMA – “Il gioco della politica sembra voler beffare le ragioni della Storia nella Germania che celebra questa settimana il venticinquesimo anniversario della caduta del Muro – scrive Paolo Lepri del Corriere della Sera – La Repubblica democratica tedesca, il regime che dominava ossessivamente le vite degli altri, รจ certamente ancora ben presente nellโimmaginario collettivo“.
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Sarebbe strano il contrario, in un Paese che ha vissuto ferite cosรฌ recenti. Ma in questi giorni di cerimonie e ricordi, il suo fantasma recita un ruolo da protagonista, ben al di lร della rievocazione della libertร riconquistata in quel novembre 1989 e in una prospettiva diversa rispetto al mercato ingenuo della nostalgia.
Questo spettro che si aggira per la Germania ha un nome e cognome. Si chiama Bodo Ramelow, lโex sindacalista che sta per diventare, salvo sorprese, il primo governatore di un Land appartenente alla Linke, il partito che ha parzialmente raccolto lโereditร dei comunisti dellโEst. Che tutto questo non sia un episodio marginale, legato alla dialettica futile della cronaca politica, lo ha dimostrato lโintervento del presidente Joachim Gauck. Lโex pastore evangelico e militante dei diritti umani ha detto chiaramente, come del resto รจ abituato, che le persone della sua etร che hanno vissuto nella Ddr trovano molto difficile accettare quanto sta accadendo in Turingia. Si รจ chiesto se la Linke abbia realmente preso le distanze dalle idee in nome delle quali i suoi predecessori hanno oppresso la popolazione e si รจ domandato se sia possibile averne oggi fiducia. Ha dato un forte scossone un poโ a tutti, insomma, mentre a Berlino si preparano i palloncini luminosi che segneranno il percorso del Muro e verranno liberati in cielo nel giorno che ricorda la fine delle divisioni.
Gli interrogativi provenienti dallo Schloss Bellevue, densi di passione e meno di diplomazia istituzionale, hanno provocato lโindignazione dei diretti interessati, il plauso dei conservatori, i rispettosi dissensi dei socialdemocratici. Fedele ad Angela Merkel nella grande coalizione, la Spd ha deciso infatti di entrare in un governo ยซrosso-rosso-verdeยป nel Land di Goethe e Schiller, scalzando dal potere i cristiano-democratici ed alleandosi con la Linke, arrivata seconda nelle elezioni con il 28 per cento dei voti. I risultati della consultazione con gli iscritti sono attesi per oggi. Va comunque detto che Ramelow, personalmente, non ha niente a che vedere con lโarmamentario ideologico di una consistente ala del suo partito. Viene da Ovest e non ha radici nel mondo che altri suoi compagni, come Gregor Gysi o Sahra Wagenknecht, hanno attraversato ripensando poi parzialmente il valore di quellโesperienza. Eโ un interprete di quella voglia di sicurezza sociale che anima molti elettori dei nuovi Lรคnder.
Ma il problema del giudizio sulla Germania comunista e della affidabilitร dei suoi eredi, veri o presunti, non รจ esploso improvvisamente con il successo della rivoluzione guidata da Ramelow. Giร nelle settimane scorse, sempre partendo dalla Turingia, si era aperto un dibattito sulla definizione, respinta da Gysi, della Ddr come ยซstato ingiustoยป.
Secondo il presidente della Linke, che ha perรฒ riconosciuto le ยซingiustizieยป del regime, se la Repubblica democratica tedesca viene descritta in questo modo ยซsi sostiene anche che solo le potenze occidentali avevano il diritto di fondare la Repubblica federale, mentre lโUnione Sovietica non aveva lo stesso dirittoยป. Molte le reazioni negative. Anche in questo caso รจ arrivata un netta presa di posizione del presidente Gauck, che ha parlato di ยซuno Stato totalitario senza un sistema giudiziario indipendenteยป. Lโex pastore vuole sconfiggere i fantasmi. Lโanniversario del 9 novembre servirร anche a questo.
