
ROMA – Tutti i conti di Laura Boldrini, scrive Libero che denuncia: 130mila euro per twittare. L’articolo di Fosca Bincher:
Il presidente della Camera รจ pronta a spendere circa 130 mila euro lโanno per imparare a cinguettare come un vero usignuolo. Al collegio dei Questori รจ arrivata infatti la delibera per gli investimenti sui social media che ha chiesto Anna Masera, il nuovo capo ufficio stampa della Camera fortemente voluto dalla stessa Boldrini. Ci sono due nuovi innesti nellโufficio stampa, specializzati in social network, da twitter a facebook e you tube. A Stefano Bruno verrร affidato lโincarico di web editor per il periodo 1 febbario-31 dicembre 2014 (ma le date saranno da rivedere perchรฉ ormai il progetto รจ slittato) ยซper un onere omnicomprensivo massimo di euro 33 mila, ritenuto congruoยป. A Michele Bertelli, freelance che ha lavorato sia a Repubblica che a Mediaset (piรน bipartisan di cosรฌ non si potrebbe), oltre che a Left, sarร dato lโincarico di ยซvideo editor makerยป per il periodo 1 febbraio 2014-31 dicembre 2014 ยซper un onere omnicomprensivo massimo di euro 22 mila, ritenuto congruoยป, e utilizzando risorse extra che ha chiesto la Masera per realizzare il suo piano di comunicazione.
La sorpresa รจ la terza scelta: non un collaboratore, ma una societร , la Hagakure srl di Marco Massarotto che avrร il compito di ยซmoinitorare e aggiornareยป i social network legati alla Camera. In questo caso il contratto รจ piรน breve (1 febbraio31 agosto 2014) anche per aggirare gli obblighi di gara ad evidenza pubblica che una istituzione come la Camera avrebbe. Il compenso รจ di 49 mila euro, anche qui ยซritenuto congruoยป e fuori bilancio tradizionale. Massarotto รจ uno che la sa lunga sui social media, e con la sua societร ha giร servito sia importanti clienti privati (Bulgari, Fiat, Lancia, Ikea, Illy, Edison, Nokia, Tele- com Italia e Zonin fra i tanti) che pubblici (Aci Milano e Comune di Milano). La competenza cโรจ, lascia invece qualche perplessitร la missione assegnata. A parte quella di una generica ยซconsulenza strategicaยป e la ยซformazioneยป, alla Hagakure verrebbero assegnati due compiti assai delicati: la ยซgestione e segnalazione/blocco degli account che attuano comportamenti online non conformi alla social media policy istituzionaleยป e la ยซmoderazione/cancellazione di commenti non conformi alla social media policy istituzionaleยป. Siccome la Boldrini ha iniziato il suo approccio ai social media con una operazione di polizia per pizzicare chi faceva fotomontaggi o postava messaggi non graditi al presidente della Camera, il ruolo della Hagakure suscita piรน di una perplessitร allโinterno del Palazzo e ancora di piรน allโinter – no del collegio dei Questori, dove il piano della Masera rischia di arenarsi. Lโidea di affidare a un esterno il compito di poliziotto del web, oltretutto senza gara, fa arricciare il naso a non pochi membri dellโuffi – cio di presidenza della Camera.
Come anche lโipotesi stessa di caricare di nuovi costi un ufficio stampa che ha giร dimensioni che poche multinazionali potrebbero permettersi. Complessivamente sono inquadrati in 33 (ultima arrivata la Masera), senza contare lo staff giornalistico del presidente della Camera (altri 3). Di questi 5 sono contratti a tem- po determinato con giornalisti professionisti. Ventiquattro sono invece dipendenti della Camera dei deputati assegnati storicamente allโufficio. Fra questi uno รจ consigliere parlamentare, 6 sono documentaristi, 12 sono segretari parlamentari e 5 assistenti parlamentari. Da tempo si sono ag- giunti altri tre contratti a tempo determinato per lo sviluppo satellitare che sono validi per tutto il 2014 e per parte del 2015 con costi che oscillano fra 30 e 50 mila euro lโanno. Un esercito, che in periodo di spending review รจ davvero difficile giustificare e ovviamente irrobustire. Tanto piรน che molte funzioni proprie dellโufficio stampa (a iniziare dalle rassegne stampa, web e video) sono state esternalizzate con regolari gare.
