ROMA – “Arrivano i due decreti ministeriali che modificano le black list sulla “indeducibilità dei costi” e sulle “controlled foreign companies (Cfc)” – scrive Marco Bellinazzo del Sole 24 Ore – I provvedimenti con i nuovi elenchi sono stati firmati ieri dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in attuazione, rispettivamente, degli articoli 110 e 167 del Testo unico delle imposte sui redditi”.
L’articolo di Marco Bellinazzo: I due decreti applicano quanto previsto dalla legge di stabilità 2015 che ha modificato i criteri previsti per l’elaborazione delle black list con l’obiettivo di favorire l’attività economica e commerciale transfrontaliera delle imprese italiane.
Nel dettaglio, spiega la nota dell’Economia, la legge di stabilità (articolo 1, comma 678) ha previsto che l’unico criterio rilevante per la black list sulla «indeducibilità dei costi» relativi a transazioni effettuate con giurisdizioni estere sia la mancanza di un adeguato scambio di informazioni con l’Italia, mentre è stato cancellato il criterio relativo al livello adeguato di tassazione.
In base a questo nuovo criterio il decreto modifica la black list sulla «indeducibilità dei costi» mantenendo nell’elenco 46 Paesi e giurisdizioni.
Sono stati eliminati, al contrario, dalla black list 21 Paesi e giurisdizioni (il 31%) con i quali è in vigore un accordo bilaterale (Convenzione contro le doppie imposizioni oppure Tiea, Tax information exchange agreement) o multilaterale (Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale Ocse/Consiglio d’Europa) che consente lo scambio di informazioni in materia fiscale.
In particolare, si tratta di: Alderney (Isole del Canale), Anguilla, ex Antille Olandesi, Aruba, Belize, Bermuda, Costarica, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Gibilterra, Guernsey (Isole del Canale), Herm (Isole del Canale), Isola di Man, Isole Cayman, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini britanniche, Jersey (Isole del Canale), Malesia, Mauritius, Montserrat, Singapore.
Per quanto riguarda, invece, le controllate estere (Cfc) la definizione della black list delle giurisdizioni estere è basata sui due criteri dello scambio di informazioni e dell’adeguato livello di tassazione delle imprese controllate estere fissati dall’articolo 167 del Testo unico delle imposte sui redditi (questa lista, insieme con quella sulla presunzione di residenza fiscale delle persone fisiche indicata dal Dm 4 maggio 1999 è quella valida ai fini della voluntary disclosure) (…).