Il Corriere della Sera: “Napolitano chiede un programma”. Intrappolati in un girotondo. Editoriale di Giovanni Sartori:
“Specialmente noi โ anche se non soltanto noi โ ci siamo intrappolati in un girotondo vizioso che era facile prevedere ma che non รจ stato previsto. Sorvoliamo sulle colpe. Il fatto รจ che abbiamo creato una Comunitร europea indifesa e indifendibile nella sua economia produttiva e nei suoi livelli di occupazione. Eppure era ovvio che aprirsi alla globalizzazione in un mondo nel quale i salari dei Paesi poveri, i Paesi del cosiddetto Terzo mondo, erano 5, 10, a volte persino 20 volte, inferiori ai nostri salari, avrebbe costretto le nostre industrie, specie le grandi industrie, a dislocarsi dove il lavoro costava meno.
Dunque la globalizzazione dellโeconomia produttiva comportava la disoccupazione europea. I Paesi piรน efficienti e meglio governati hanno sinora fronteggiato la situazione. Ma in parecchi membri dellโUnione Europea la globalizzazione ha gonfiato il debito pubblico a livelli non sostenibili e ha gonfiato a dismisura la burocrazia dello Stato o comunque a carico dello Stato. Oggi siamo costretti a dimagrire: per cominciare, via gli enti inutili, via le Province, via le burocrazie clientelari e gonfiate delle Regioni. La soppressione delle Province forse andrร in porto: ma con lโassicurazione che il loro personale verrร salvato e manterrร lo stipendio che aveva. E allora siamo sempre nel circolo vizioso di partenza”.
Passaggio in Aula per togliere pretesti a chi vuole la crisi. La nota politica di Massimo Franco:
“Continuitร nella ยซdiscontinuitร ยป. Il colloquio di ieri sera tra Giorgio Napolitano ed Enrico Letta non dovrebbe essere considerato un evento straordinario ma fisiologico. ร il presidente della Repubblica che riceve in udienza il capo del governo. Il fatto che abbia assunto un rilievo politico inusuale si deve alle minacce alla stabilitร provenienti da alcuni settori del Parlamento e della stessa maggioranza; e dal ruolo decisivo che Quirinale e Palazzo Chigi hanno assunto come garanti della legislatura. Per questo, la decisione di spedire il governo alle Camere per registrare la nascita di una nuova coalizione, dopo il passaggio allโopposizione della Forza Italia di Silvio Berlusconi, non prelude a una crisi; e probabilmente nemmeno a un altro governo a guida Letta.
Il Parlamento sembra chiamato a prendere atto dello strappo berlusconiano. Ma il ยซsรฌยป dato al Senato sulla legge di Stabilitร giร prefigura la fiducia ยซanche nella nuova situazioneยป. Non solo. Il passaggio parlamentare dovrebbe avvenire la settimana prossima, lโ11 dicembre. Dunque, dopo lโelezione del segretario del Pd, prevista per domenica. E questo va incontro alle richieste del favorito, Matteo Renzi, che non voleva trovarsi di fronte un equilibrio preconfezionato. Lโesigenza di ยซsegnare la discontinuitร ยป tra ยซla precedente e la nuova maggioranzaยป serve dunque a stabilizzare e non a terremotare il governo: almeno nelle intenzioni del capo dello Stato e del ยซsuoยป premier.
Lโidea รจ quella di non offrire pretesti a quanti sperano di acuire le tensioni al punto tale da provocare una rottura entro la fine dellโanno. Gli attacchi e gli insulti di Beppe Grillo sono scontati. In parte erano prevedibili anche quelli che arrivano dalle file di Forza Italia dopo la scissione del Pdl e la decadenza di Berlusconi da senatore. Il fronte che piรน preoccupa, tuttavia, รจ quello interno al Pd. Lโaggressivitร di Renzi cresce mentre ci si avvicina allโ8 dicembre e alle primarie. E nonostante Letta tenda a liquidarla come unโesigenza tattica di tipo congressuale, sa che si tratta di qualcosa di piรน. Tra i sostenitori del presidente del Consiglio si accusa Renzi di fare piรน danni del Cavaliere e di Grillo”.
La prima pagina di Repubblica: “Debito, l’Ue accusa l’Italia”.
La Stampa: “La corsa a ostacoli di Letta”. Ora al verifica ma il calvario non รจ finito. L’editoriale di Marcello Sorgi:
“Non saranno affatto una passeggiata la fine delle larghe intese e lโavvio della fase nuova, che dovrebbe prendere corpo dopo il dibattito e il voto di fiducia della prossima settimana. Il comunicato quasi a doppia firma, uscito dal Quirinale dopo unโora di colloquio tra Napolitano e Letta, conferma che cโรจ una perfetta unitร di vedute tra i due presidenti. Ma la lunga vigilia che ha preceduto il varo della verifica formale, in Parlamento, della maggioranza ristretta, ha giร fatto capire che il calvario del governo non รจ finito.
Non รจ un mistero, infatti, che Letta, e in un primo momento anche Napolitano, puntassero a evitare lo stress di un altro passaggio parlamentare nel bel mezzo dellโinterminabile discussione sulla legge di stabilitร , tra lโaltro ancora in corso e con la grana infinita dellโImu che stenta a chiudersi. Dโaltra parte, il governo aveva dimostrato di avere la maggioranza al Senato, cioรจ nella Camera dai numeri piรน incerti, anche dopo la decisione di Berlusconi di passare allโopposizione.
Ufficialmente perchรฉ insoddisfatto dei contenuti della manovra di fine anno, di fatto come reazione al voto del Pd in favore della sua decadenza. Ma lโatteggiamento intransigente di Forza Italia, reso esplicito da una delegazione salita a questo scopo al Quirinale, ha convinto Napolitano dellโimpossibilitร di evitare la liturgia della verifica. La scelta del Presidente della Repubblica รจ racchiusa tutta in quella parola – ยซdiscontinuitร ยป – inserita nel comunicato di ieri sera e subito sottolineata con soddisfazione dai due capigruppo di Forza Italia Brunetta e Romani. Era quel che volevano i berlusconiani, per dimostrare che la rottura รจ seria e le conseguenze non stanno affatto trascurabili”.
Leggi anche:ย Massimo Gramellini, Buongiorno sulla Stampa: โIl bambino che รจ in noiโ
Il giorno del giudizio per il Porcellum. Scrive Ugo Magri:
“Un pilastro traballante della politica italiana, la legge elettorale, รจ a rischio di crollo. Oggi la Corte Costituzionale deciderร se assestare o meno la picconata decisiva. Deve dichiarare ammissibile (o non ammissibile) il ricorso presentato dallโavvocato Bozzi, che contesta il premio di maggioranza e le liste bloccate.
Di regola, la Consulta non potrebbe nemmeno esaminare i casi sollevati da singoli cittadini, perchรฉ altrimenti ne sarebbe subissata. Perรฒ stavolta la vicenda รจ stata presa a cuore dalla Cassazione, che si รจ prodotta in una ricca argomentazione giuridica a sostegno del ricorso. Dunque ci sarebbero, secondo chi se ne intende, tutti i presupposti perchรฉ la Corte Costituzionale accetti di studiare la questione, senza cestinarla in modo sbrigativo. Una volta ammesso il ricorso, potrebbe teoricamente cavarsela dicendo ยซsono obiezioni infondateยป, e promuovere la legge vigente nota come ยซPorcellumยป. Piรน probabilmente, la Consulta finirebbe per riconoscere come fondate le contestazioni, cancellando il premio di maggioranza, le liste bloccate e tutto quanto dovesse ritenere contrario alla Costituzione. Si fa strada unโipotesi addirittura piรน radicale: che la Corte giudichi il ยซPorcellumยป sbagliato dalla ยซaยป alla ยซzยป, dunque lo cancelli completamente. Come riempirebbe il ยซvuotoยป? Riportando in vigore la legge che cโera prima, anchโessa passata alla storia con un nomignolo: il ยซMattarellumยป (dal nome del suo proponente, Mattarella, oggi giudice costituzionale)”.
ย Il Fatto Quotidiano: “4 miliardi spediti in Cina. L’oro degli schiavisti di Prato”.
Leggi anche:ย Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano: โLarghi brodiniโ
Il Giornale: “Napolitano fa lo gnorri”. Pm sveglia, i cinesi sono berlusconiani (purtroppo anche noi). L’editoriale di Alessandro Sallusti:
“Malafede.Non cโรจ altro termine per definiยญre il modo con cui spesso viene applicaยญta, o non applicata, che รจ poi il rovescio della medaglia, la giustizia in questo Paยญese. Ieri il tribunale di Milano ha emesso una sentenยญza che ci riguarda. Il nostro collega Luca Fazzo รจ stato condannato a sei mesi di carcere senza condizionale per diffamazione. Aveva definito in un articolo ยซcocaยญinomane incallitoยป un tizio coinvolto in una inchieยญsta sullo spaccio nelle discoteche della Milano bene. Il pm aveva chiesto una ammenda di tremila euro, e giร la cosa ci era sembrata ingiusta. Non รจ una opinioยญne, vi riporto uno stralcio dellโinterrogatorio-confesยญsione del suddetto galantuomo: ยซSono consumatore da 4 anni di cocaina e negli ultimi anni ne consumo parecchia anche dalle due alle quattro volte alla settiยญmana (…) di solito funziona che al tavolo del privรจ delยญlโHollywood si chiede ai presenti se hanno cocaina ed effettivamente molti ne hanno disponibilitร e soยญno adusi a regalarla. Io e le mie amiche andavamo in bagno a consumare la sostanzaยป. Ora, uno che amยญmette di consumare regolarmente coca da quattro anni come andrebbe definito? Diversamente non coยญcainomane? Perbenino? La colpa di Fazzo non รจ quella di aver commesso un errore professionale. Anzi, รจ stato come al solito un cronista scrupoloso. Paga solo il fatto di lavorare per Il Giornale ,paga per aver scritto senza remore delยญlโaccanimento giudiziario contro Berlusconi. Paga, insomma, il prezzo ingiusto della sua libertร . Una coยญsa simile รจ successa, sempre ieri e sempre al tribunaยญle di Milano, a Daniela Santanchรจ. Quattro giorni di carcere, commutati in pena pecuniaria, per aver maยญnifestato senza permesso (cosรฌ dice lโaccusa) contro lโuso del burqa da parte delle donne della comunitร islamica di Milano. Notate bene: portare il burqa, in questo Paese, รจ reato, ma non risulta che quelle donยญne siano state sanzionate. Cosรฌ come non cโรจ traccia di condanne al carcere per le centinaia di proteste non autorizzate (dai No Tav ai centri sociali) che ogni giorno bloccano e a volte devastano parti delle noยญstre cittร . Ma si sa: anche la Santanchรจ รจ donna di centrodeยญstra, anche lei non tace critiche a certa magistratura. E quindi giรน botte. A farla franca invece sono quei criยญminali cinesi che con i loro laboratori-ghetto schiaยญvizzano giovani e donne, inquinano e creano danni enormi al libero mercato. Possibile che se un nostro artigiano non rispetta anche lโultimo cavillo delle legยญgi sulla sicurezza (non parliamo di quelle fiscali) le procure gli chiudono lโazienda e invece centinaia di cinesi possono violare leggi e diritti umani? Quei poยญveri morti di Prato li ha sulla coscienza anche la magiยญstratura, che invece di occuparsi di reati veri e gravi perseguita – a senso unico – la libertร di espressione”.









