ROMA – “Laura Boldrini come Gianfranco Fini, più compagna che super partes”. Libero, in un articolo firmato da Antonio Castro, scrive che la neopresidente della Camera ha “giĆ scordato le promesse di non schierarsi”. Il quotidiano mette quindi in evidenza il tema degli immigrati.
Scrive Castro:
Rivedere Ā«la materia migratoria a partire dalla legge sulla cittadinanza, perchĆ© chi nasce in Italia deve poter essere un italiano Ā». Rilancia il dibattito sul diritto di cittadinanza – dallo scranno più alto di Montecitorio – il neo eletto presidente della Camera Laura Boldrini intervistata ieri da Radio Anchāio. Ā«Gli immigratiĀ», spiega, Ā«non sono poveracci, ma lāespressione umana della globalizzazione. Non sono una minaccia nei nostri confrontiĀ». Mentre ancora le segreterie politiche si dimenano alla ricerca di una proposta governativa valida, la Boldrini guarda oltre e incoraggia il Parlamento, con piglio non esattamente super partes: Ā«Il tema dellāimmigrazioneĀ», scandisce, Ā«deve trovare posto con urgenza nellāagenda politica, come sta facendo Obama in AmericaĀ».
Quindi Castro riporta anche la questione Tares, la tassa sui rifiuti, e la Boldrini che chiede a Mario Monti di valutarne il rinvio.
Tornando al diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati nati nel nostro Paese, si tratta di un tema caro anche allāex primo inquilino di Montecitorio, Gianfranco Fini. Ma nĆ© Fini anni addietro, nĆ© Boldrini oggi, sembrano fare i conti con la crisi economica del nostro Paese, la picchiata dellāoccupazione e le reali possibilitĆ di impiego. CāĆØ chi a Montecitorio non ha gradito il pronunciamento pro immigrati,anche perchĆ© viene vissuto come uno sforamento del ruolo super partes che dovrebbe avere il presidente dellāAula. Problemi di equidistanza a parte, il problema non ĆØ tanto dare un passaporto, quanto (forse) una possibilitĆ di mantenersi. Che al momento non cāĆØ. Basta andarsi a leggere i dati del Ā«Rapporto semestrale sullāandamento del mercato del lavoro degli immigrati in ItaliaĀ», presentato giusto lāaltro ieri dalla Direzione generale immigrazione del ministero del Lavoro. Ebbene nel terzo trimestre del 2012, quando ancora i dati sulla disoccupazione erano sƬ gravi ma non drammatici come negli ultimi mesi, i lavoratori stranieri disoccupati censiti sono arrivati a 318 mila (contro i 264.000 del terzo trimestre 2011). Ma il dato più preoccupante ĆØ un altro: negli ultimi 4 anni il numero degli stranieri inattivi ĆØ passato da 765mila del terzo trimestre 2008, a 1.250mila del terzo trimestre 2012. Non ĆØ poco considerando che su una popolazione con un permesso di soggiorno (4,5 milioni), gli occupati erano circa 2,4 milioni di persone.
