Libero, Denis Verdini origliato al bar: “Giovanni Toti? E’ un babbeo”. Lui nega

Denis Verdini

ROMA – “Giovanni Toti? E’ un babbeo”: ad origliare le chiacchiere tra Denis Verdini e un amico al bar è stato Antonello Piroso, ex direttore del Tg La7, che è corso a cinguettarlo su Twitter e poi a raccontarlo al quotidiano Libero. Piroso ha riferito di una conversazione tra il coordinatore di Forza Italia e un illustre sconosciuto a proposito dell’ex direttore dei Tg Mediaset, ora consigliere politico del rinato partito di Berlusconi.

Su Twitter Piroso riporta testualmente l’epiteto usato da Verdini, affermando che il nuovo volto di Forza Italia non piace affatto all’uomo dei numeri e delle liste elettorali di Berlusconi. Ma la certezza che stessero parlando proprio di Toti non ce l’ha. Contattato dal quotidiano Libero, infatti, Piroso precisa:

“Beh, parlavano di un giornalista entrato in politica, non mi sembra che ce ne siano molti al momento. Non lo hanno nominato, o almeno io non l’ho sentito, ma gli indizi fanno una prova”.

[…] Verdini non è certo uno che va per il sottile, pur essendo uno che parla poco e fa molto, e certe esternazioni fanno parte della sua “liturgia. E che Toti non sia il suo preferito, soprattutto dopo l’intervista concessa al Corriere della Sera è un dato acquisito. Ma vederlo, anzi sentirlo, certificato, fa tutto un altro effetto. Cose che capitano, si dirà. Come quella di “intercettare”una conversazione. “Origliare non è bello”, sostiene Piroso sul social network dei cinguettii, “ma se il posto è pubblico, i vicini politici che parlano a voce alta e tu sei pur sempre un giornalista”.

E Piroso lo è ancora. “Del resto la storia di questo mestiere è piena di casi simili”, ricorda a Libero il giornalista che ha appena chiuso il suo rapporto con il sito online Blogo, “dai quattro amici al bar di Gianfranco Fini, alle conversazioni della Prestigiacomo. Sarò pure un po’ arrugginito, ma non perdo certo il vizio di fare il giornalista”.

Ma Verdini, dopo l’articolo apparso su Libero, si è affrettato a smentire:

Leggo su Libero che io con un interlocutore sconosciuto, definito “boh”, avrei dato a Giovanni Toti del “babbeo”, pur non avendone mai fatto il nome, ma che il giornalista identifica con sicumera, “non avendo prove contrarie” che si possa anche lontanamente trattare di altri. E tutto questo sulla base non di una conversazione captata in presa diretta, ma come direbbero i mafiologi de relato, cioè riferita da altri. Spiace deludere il giornalista-investigatore, convinto di aver messo le mani su un presunto scoop sicuramente gradito alla linea editoriale di Libero, ma la notizia è totalmente destituita di fondamento. Non ho motivo per rivolgere all’amico Toti espressioni offensive, al contrario, anche perché chi mi conosce sa bene che se io devo dire qualcosa lo faccio a viso aperto, in modo diretto, parlando all’interessato, e mai è poi mai alle spalle.

 

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Daniela Lauria