
ROMA – Giulia Innocenzi, bocciata dall’ordine dei giornalisti, ieri (4 novembre), su Facebook, ha pubblicato la prova scritta e le valutazioni della commissione. Libero, dopo essersi disinteressato della vicenda (“La notizia ci aveva lasciati sostanzialmente indifferenti”) oggi, carte alla mano, risponde (“La Innocenzi mette in rete i suoi strafalcioni”) e ironizza: “a Giulieโ, stacce!”
Questo il link con la prova pubblicata su Facebook
“Le frasi concepite da Giulia Innocenzi, difatti, possiedono la sincopata lapidarietร di quelle che uno detta al telefono per inviare auguri o condoglianze”.ย
Un esempio: ยซร di una settimana fa il messaggio del presidente della Repubblica alle Camere per chiedere di rispondere con urgenza al problema delle carceri. ร la prima volta che Napolitano si avvale dello strumento previsto dalla Costituzione e lo fa dopo aver visitato il carcere di Poggioreale. Napolitano ha ricordato che lโItalia detiene il triste primato europeo sul sovraffollamento carcerarioยป. Ma questo รจ davvero il meno.
Giulia mostra un amore viscerale nei riguardi delle frasi fatte, cui ricorre con inquietante frequenza. E a volte, forse, se ne stanca pure lei, tanto da decidere di stravolgerle dando cosรฌ vita a irresistibili effetti comici. Come quando si occupa di Matteo Renzi, il quale, secondo la Innocenzi, รจ stato accusato di voler ยซsolleticare la pancia dellโelettoratoยป. Una roba da ridere, appunto. Increscioso anche lโerrore di sintassi, non a caso sottolineato in blu dalla commissione, contenuto nel periodo ยซImmediate le critiche da parte dei ministri Zanonato, Lupi e Bonino. A cui hanno fatto seguito quelle dei dirigenti del Pdโฆยป, con quel pronome relativo piazzato subito dopo un punto fermo. I passaggi piรน imbarazzanti, tuttavia, sono quelli in cui lโaspirante giornalista professionista tenta la strada della rievocazione storica. ยซSono trascorsi settantโanni dal rastrellamento nazista del ghetto di Roma, ma Lello Di Segni, lโunico sopravvissuto ancora in vita insieme a Enzo Camerino, ricorda ogni attimo con memoria vividaยป.
ร convinzione di Giulia Innocenzi, evidentemente, che a meritare lโattributo di ยซvividoยป non debbano essere i ricordi bensรฌ direttamente la memoria. Ma andiamo avanti: ยซLa mattina del 16 ottobre 1943 irruppero alla sua porta le SS con i mitra in manoโฆยป. Erano dei mitra molto piccoli, si vede, quelli imbracciati dalle SS, se potevano essere tenuti in mano alla stregua di una rivoltella. E come non restare colpiti, poi, dallโirrompere delle milizie naziste non nellโabitazione di Di Segni ma ยซalla sua portaยป? Lโelenco di brutture potrebbe proseguire a lungo ma lo spazio รจ terminato. E, del resto, si รจ ben capito come stiano le cose. Noi comprendiamo il dispiacere della Innocenzi per lโesito infelice della sua prova ma, visto che vive da molti anni a Roma, Giulia non faticherร a comprendere lโesortazione che le stiamo per fare. Ovvero: a Giulieโ, stacce! E questo non รจ un errore di grammatica.
