ROMA – Mezzo flop per la manifestazione romana del Movimento dei Forconi. I politici però fiutano il clima: bando per decine di veicoli anti attacchi.
Scrive Caterina Maniaci su Libero:
I Forconi arrivano nella Capitale con le loro proteste e i loro presidi e intanto la Casta si blinda. Proprio nello stesso giorno della protesta la Consip (società per azioni controllata interamente dal ministero dell’Economia e delle Finanze) indice una gara per la fornitura in acquisto di autovetture blindate destinate alle esigenze dei soggetti istituzionali incaricati di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica. In tutto 210 auto blu, mentre il governo sottolinea i progressi nella riduzione delle auto blu per le amministrazioni centrali e locali. Certo non si può dire che mancassero le auto blu ai rappresentanti a vario titolo della Repubblica Italiana. Stando alle cifre del ministero della Pubblica Amministrazione, al primo dicembre la flotta vede 1663 vetture in dotazione dello Stato centrale, 1290 a disposizione dei ministeri, 4557 a per le amministrazioni regionali e locali. E intanto scatta l’appuntamento a piazza del Popolo, a Roma: il popolo dei Forconi, come ormai, volenti o nolenti sono identificati, arrivano da tutta Italia e si ritrovano nel cuore della Capitale. La polizia è all’allerta, si temono disordini, scontri. In realtà tutto si svolge nel tranquillità, sotto la sorveglianza di oltre 2.000 agenti delle forze dell’ordine.
In piazza del Popolo, riempita per metà, si urlano vari slogan contro il governo, insieme all’inno d’Italia. Sventolanoperfino -simbolicamentemutande con la scritta polemica: «Le volete… sono vostre». «Tutti a casa, tutti a casa», gridano intanto i primi manifestanti. Danilo Calvani, leader del coordinamento nazionale 9 dicembre, arriva accolto da applausi. Sostiene che la reazione della gente è stata ottima: «Nei giorni scorsi è stata messa benzina sul fuoco, come se ci si dovesse aspettare qualcosa di grave, ma non avevamo problemi, eravamo certi che sarebbe stata una manifestazione tranquilla. È stata seminata zizzania in modo che non ci fosse una vera risposta di popolo, ma questa cosa non si ferma più». Se, però, in piazza c’è meno gente del previsto, un motivo c’è: «Altri manifestanti sono ancora bloccati su treni e autobus, è un disastro. Manca tutta Latina, la Campania, Pisa. Ognuno di noi, però, vale mille». Intorno a uno striscione che recita «Alcuni italiani non si arrendono », si sono radunati circa 300 rappresentanti del centro sociale Casa Pound, che sventolanobandiere tricolori. E sfilano anche i centri sociali antagonisti e i movimenti per il diritto alla casa, che definiscono tutti gli altri «fascisti».
Calvani, da parte sua, tuona: «Qui ci sono solo bandiere italiane. I veri infiltrati sono quelli in Parlamento e parlo di Alfano, Letta, Bindi, Formigoni e gli altri». E promette: «Noi andremo avanti con i presidi e le proteste finchè questa classe politica non se ne andrà. Non molliamo». La manifestazione termina, nessun incidente, e nessunovuole sentirparlare di flop: vi hanno partecipato qualche migliaio di persone (…)