ROMA – Libero attacca la Rai, definendo “flop” la programmazione estiva della tv pubblica. Un articolo di Francesca D’Angelo spiega caso per caso i test mal riusciti in casa Rai.
Innanzitutto D’Angelo spiega che la strategia aziendale prevede per l’estate di fare
largo ai cosiddetti «pilot»: numeri zero di show da testare, per poi eventualmente riproporli, in versione estesa, in autunno o in primavera.
Quindi D’Angelo parte con gli esempi:
Prendiamo per esempio, il pilota di Rai Due Il mattino dopo, definito «il primo scripted reality della storia italiana». Come se in Rai non sapessero che anche Verdetto finale o Forum sono degli scripted reality, ossia reality interpretati da attori con tanto di copione. Ma tant’è. Protagonisti de Il mattino dopos ono cinque coppie che, chiuse in un faro, hanno un giorno di tempo per rimediare a un errore commesso in passato. La mattina seguente (da qui, il titolo dello show) si scoprirà chi ha fallito e chi no. Peccato che a fare un buco nell’acqua sia la stessa Rai Due: il programma conquista appena 623mila spettatori, arenandosi al 3,6% di share.
C’è anche spazio per un secondo esempio:
il secondo numero zero di Rai Due: Il verificatore. Uno show, ideato da Roberto Giacobbo, dedicato alle bufale web e interamente prodotto all’interno dell’azienda Rai, come vuole la nuova linea editoriale del dg Rai Luigi Gubitosi. Ebbene, l’unica leggenda metropolitana sfatata dal programma è quella che vorrebbe inutili i produttori esterni: servono, eccome, visto che senza di loro si rischia (come è accaduto) di sprofondare al 3% di share (601mila spettatori). Addirittura, a confronto de Il verificatore ha performato meglio il telefilm di Rete 4 Longmire(4,4%).