ROMA – La guerra fra Sabrina Ferilli e Paolo Sorrentino, che la ha esclusa, insieme con Carlo Verdone, dal red carpet di Hollywood per l’Oscar al film La Grande Bellezza, ha registrato una nuova clamorosa battaglia, consumata in pubblico sotto gli stucchi e gli ori del Quirinale.
Racconta Claudia Casiraghi su Libero:
C’erano tutti ieri mattina al Quirinale. Paolo Sorrentino, Toni Servillo, Carlo Verdone (il quale Verdone, però, dimostrandosi superiore a meschini rancori, al Quirinale si è presentato nonostante le ragioni di risentimento) e Isabella Ferrari. C’erano pure i produttori Nicola Giuliano e Francesca Cima al cospetto di Giorgio Napolitano che, dopo l’Oscar come miglior film straniero, ha voluto ricevere alla sua corte regista e cast de La Grande Bellezzaper consegnare ai due principali artefici del successo del film, Sorrentino e Servillo, le onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. C’erano tutti a Roma ieri, ma non c’era lei, romana doc.
Mancava Sabrina Ferilli, la grande assente, la Ramona del film, prima spogliarellista ormai fuori target poi amante di Toni Servillo aka Jep Gambardella. Ufficialmente l’attrice romana non ha potuto assistere a questa incoronazione tutta italiana per impegni professionali: dal suo ufficio stampa fanno sapere che la Ferilli è bloccata in Sardegna per la sua tournée. Eppure in rete prende piede la giustificazione ufficiosa.
La Ferilli non perdona, non perdona Sorrentino per averle preferito Nicola Giuliano e la moglie Daniela D’Antonio, per averla lasciata a casa la notte degli Oscar, costringendola a puntarsi la sveglia come tutti i comuni mortali pur di assistere ad una premiazione che, stando alle dichiarazioni rilasciate dall’attrice al settimanale Chi, le spettava di diritto. «Eraunevento unico, erano quindici anni che non vincevamo un Oscar: questo è demoralizzante. Non essere stata lì, non aver fatto il red carpet. Mi dispiace, e molto», aveva detto la Ferilli sfogandosi e aggiungendo come a voler smorzare il peso delle sue parole: «Lo dico non soltanto per me, ma anche perché l’immagine che si ricorda nel tempo della notte degli Oscar è quella delle foto delle attrici che solcano il tappeto rosso in abiti favolosi». Aveva anche tentato di sdrammatizzare, coi i toni che più le appartengono: «Sapete cosa vi dico? La salita mia è un passo alla volta e io ho ancora un bel po’ di anni davanti. A Hollywood io prima o poi ci vado. Dovesse pure essere per il remake di A spasso con Daisy», era stata la battuta finale, suggello di un’intervista caratterizzata però da un sapore ben più che amaro. Sembra proprio che, per un motivo o per l’altro, l’attrice che ha trovato pure il tempo di presenziare a C’è posta per te non sia tagliata o non voglia essere tagliata per le incoronazioni. A meno che queste non abbiano la risonanza delle cerimonie internazionali. Perché la Ferilli un aereo dalla Sardegna avrebbe pur potuto prenderlo.
Dopotutto la première isolana della sua commedia teatrale, Signori… le patè de la maison, è prevista per domani. Non oggi, non ieri. Domani. Prove a parte, etica professionale esclusa, viene allora spontaneo chiedersi se la mancanza di un posto in sala al Dolby Theatre di Los Angeles in data3marzo ola mancanza di un commento sulla vicenda da parte del regista che lei tanto halodato nonabbiano infastidito la Ferillona al punto da convincerla a boicottare le premiazioni di lì a venire. Ma sul fronte Sorrentino tutto tace, risposte non se ne hanno. La Ferilli proprio non deve essere nei suoi pensieri.