Libero sventa il blitz di Letta: “Voleva più poltrone in Consob”

Enrico Letta (LaPresse)

ROMA – Fallisce il tentativo di Enrico Letta di occupare la Consob. L’emendamento alla legge di stabilità che mirava ad aumentare da tre a cinque il numero dei membri dell’authority finanziaria è stato ritirato.

Scrive Francesco De Dominicis su Libero:

Il blitz del presidente del consiglio, su cui Libero ha riferito ieri,è dunque naufragato in meno di 48 ore. Domenica sera, il governo aveva presentato una norma che, azzerando la riduzione varata da Mario Monti nel 2011, ridisegnava il board Consob in versione extralarge (e pure quello della Sogei, il braccio informatico dell’agenzia delle Entrate).

Il ritorno al «collegio a cinque» sarebbe stato giustificato con le numerose, delicate questioni al vaglio degli sceriffi dei mercati. I dossier che scottano, in effetti, sono tanti: Fondiaria Sai, Camfin-Pirelli, Monte dei paschi di Siena, Telecom-Telefonica. Proprio su questi ultimi due «casi» si è abbattuta e si sta per abbattere la scure- Consob, secondo la «nuova» linea del presidente Giuseppe Vegas.Èproprio l’ex viceministro dell’Economia, secondo alcune ricostruzioni, a essere finito nel mirino di Letta e di una fetta del Pd. «Un eccesso di zelo» spiega una fonte «che potrebbe compromettere» in particolare «la corretta definizione dell’operazione Telecom» che prevede il passaggio del colosso italiano di tlc agli spagnoli di Telefonica.

Di qui la volontà di metterein minoranzaVegas: se l’emendamento non fosse stato ritirato, oltre ai due nuovi commissari, il governo, nel giro di poco tempo, avrebbe dovuto indicare anche il sostituto di Michele Pezzinga, il cui mandato è appena scaduto. Tre membri su cinque, quindi, sarebbero stati scelti da Letta in un colpo solo. Col rischio (o l’obiettivo?) di condizionare l’attività della stesa Commissione che vigila sulla Borsa (oltre ad aver creato più poltrone, in barba alla spending review). Le ragioni, come accennato, non mancavano. Le multe in arrivo per il casoMonte dei paschi di Siena, a esempio, agitano il Partito democratico. E poi c’è il caso Telecom, dove pesa il ruolo delle banche italiane. Che stanno passando di mano il controllo della holding Telco (che a sua volta controlla Telecom) agli spagnoli di Telefonica. E hanno tutto l’interesse a non ostacolare il deal: Intesa e Mediobanca devono fare cassa, a stretto giro. In una lettera pubblicata ieri sull’Unità, il senatore Massimo Mucchetti (Pd) aveva messo con le spalle al muro Letta e aveva chiesto al neo segretario Democrat, Matteo Renzi, di fermare l’operazione Consob e di salvare Telecom dall’assalto straniero. Il dietrofront sulla Consob è arrivato (…)

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FIlippo Limoncelli