
ROMA – Torna l’Imu, e arriva il condono per gli edifici pubblici. Maurizio Belpietro, dalle pagine di Libero, accusa: “Torna l’Imu e lo Stato si fa il condono”:
“La notizia รจ di venerdรฌ sera ed รจ spuntata tra le pieghe del decreto leggeche fingedi cancellarela secondarata dellโimposta municipale unica (in realtร fa rientrare dalla finestra ciรฒ che รจ uscito dalla porta, sotto forma di conguaglio comunale per almeno 10 milioni di italiani). E la notizia di ieri รจ che manca la copertura anche per la prima rata dellโImu: scatta la clausola di salvaguardia, indovinate chi pagherร . Esatto: noi”.
Ecco l’editoriale di Maurizio Belpietro:
Ma torniamo al condono. In pratica, leggendo la normativa appena licenziata dal governo si scopre che alla pubblica amministrazione รจ consentita ยซuna sanatoria per immobili pubblici non abitativiยป che permette di modificare le destinazioni uso rendendo piรน interessanti gli edifici dismessi. Tradotto significa che una volta convertito il decreto, dei suoi palazzi lo Stato potrร fare ciรฒ che vuole, in barba a qualsiasi norma urbanistica. Cโรจ una caserma dismessa nel centro di una cittร o un vecchio edificio adibito ad uso ufficio di fianco a una scuola? Che problema cโรจ?
Per far cassa trasformiamo la prima in un mega supermercato, mentre i locali che ospitavano gli impiegati se necessario possono anche diventare una discoteca o altro… Le ragioni di bilancio passano sopra a qualsiasi regola e se i palazzi non sono a norma e non rispettano la pianificazione comunale,chissenefrega,la cosa che conta รจ far quadrare i conti. Cosรฌ, mentre al cittadino รจ richiesto il rispettoย della legge, pena severe punizioni; mentre a una famiglia รจ impedito di ristrutturar casa adibendo ad alloggio lo scantinato o la soffitta in quanto ciรฒ significherebbe un ampliamento dei volumi dellโabitazione, nel caso lโimmobile sia di proprietร dello Stato si puรฒ fare tutto, anche un bordello (vedrete: tra poco pensioneranno la legge Merlin e doteranno pure le professioniste dellโamore di un registratore di cassa, cosรฌ da obbligarle ad emettere la bolla di accompagnamento quando vanno in trasferta e la fattura con i codice fiscale del cliente al momento della riscossione). Per farsi la sanatoria su misura,il ministro dellโEconomia, quel simpaticone di Fabrizio Saccomanni, ha riesumato un reperto archeologico della prima repubblica, cioรจ lโex ministro Franco Nicolazzi, un socialdemocratico che dopo aver ricoperto lโincarico di responsabile dei Lavori pubblici finรฌ la carriera con una brutta storia di mazzette sulla costruzione dei penitenziari.
Lโonorevole di Gattico, Novara, oltre che per le carceri dโoro รจ noto anche per la pensione dโoro, una delle piรน congrue del Palazzo, ma ora potrร passare alla storia anche per aver contribuito con la sua legge a rimettere a posto i conti. Grazie alcondono ilgoverno sperainfatti di poter alienare i beni immobili del patrimonio pubblico che non sono adibiti ad alloggi residenziali. Insomma, il condono serveperaggirarei Comuni,leProvincee gli altri enti locali che potrebbero rivendicare il diritto di decidere che cosa fare di un edificio che sorge sul loro territorio. Tutto chiaro? Mica tanto. Se infatti allo Stato รจ consentito di fregarsene delle regole e anche delle norme urbanistiche perchรฉ ha bisogno di quattrini, perchรฉ la stessa regola non viene garantita al cittadino?
Non chiediamo naturalmente di consentire il far west, ossia di permettere a chiunque di tirar su quattro mattoni per poi farne ciรฒ che vuole. No, la nostra obiezione riguarda solo la totale chiusura nei confronti del condono. Se alla pubblica amministrazione รจ permesso di cambiare la destinazione dโuso e forse anche altro, aggiustando lโimmobile alle necessitร del momento, perchรฉ la stessa possibilitร non รจ offerta anche al privato cittadino, il quale potrebbe trasformare un ca- pannone industriale in abitazione e viceversa previo pagamento di una certa cifra? Perchรฉ in poche parole fa cosรฌ paura il condono? Nonostante sia un reato penale, lโabusivismo in certe regioni del Sud รจ vivo e vegeto e allora se le cose stanno in tal modo non converrebbe trovare un accomodamento, cioรจ una formula per regolarizzare la cosa? Non alludiamo ovviamente alle grandi speculazioni edilizie, ma a quei piccoli aggiustamenti come il cambio di destinazione dโuso o la trasformazione di una finestra in una porta che non fanno male a nessuno. Se il governo Letta introducesse una norma per regolarizzare le piccole violazioni al regolamento urbano, lo Stato e i Comuni ci guadagnerebbero, riuscendo a far quadrare i conti senza aumentare le tasse o le accise sulla benzina. Tuttavia anche il cittadino avrebbe un beneficio, perchรฉ metterebbe in regola ciรฒ che in regola non รจ. Tutti contenti? Sรฌ. ร per questo motivo che faranno niente. Perchรฉ se si puรฒ fare e non fa male a nessuno in questo Paese non si fa.
