
ROMA – “Stop del Consiglio di Stato al bando di gara per aggiudicarsi la nuova concessione del gioco del lotto – scrive Marco Mobili del Sole 24 Ore – Sarร necessario un supplemento di istruttoria e soprattutto – come scrive Nicolรฒ Pollari, estensore del parere depositato venerdรฌ 7 agosto a Palazzo Spada – serviranno da parte del Governo piรน di una precisazione e alcuni adeguamenti agli atti che compongono il nuovo bando di gara”.
L’articolo del Sole 24 Ore: Uno stop in parte inatteso e che a ben vedere potrebbe avere ripercussioni anche sui conti pubblici. Lโultima legge di Stabilitร ha inserito sotto la voce nuove entrate anche il potenziale incasso della gara del lotto con una base dโasta di 700 milioni di euro e prevedendo lโobbligo di versare 350 milioni allโatto dellโaggiudicazione, 250 milioni nel 2016 allโatto dellโeffettiva assunzione del servizio di gioco e la quota restante entro il 30 aprile del 2017, ovvero un mese e poco piรน prima della scadenza della concessione attualmente in mano a Lottomatica dal 1998 e in scadenza lโ8 giugno 2016. Al netto della pausa estiva il Governo e soprattutto i Monopoli di Stato avranno quattro mesi per ripresentare al Consiglio di Stato il bando, chiudere la gara e incassare la quota di 350 milioni di euro entro la fine del 2015, evitando cosรฌ una nuova crepa nelle entrate attese per lโanno in corso.
Nel mirino dei giudici amministrativi sono finiti, in particolare, i requisiti per la partecipazione alla procedura di selezione: per la seconda sezione del Consiglio di Stato questi appaiono ยซper taluni versi, eccessivi, tanto da figurare come clausole escludentiยป. In particolare il requisito della ยซcapacitร economica e finanziariaยป obbliga ad aver conseguito complessivamente, nel triennio 2012/2014 un fatturato di 150 milioni di euro grazie alle attivitร di gestione o raccolta del gioco. In relazione a questo il ministero, si legge nel parere del Consiglio di Stato, dovrebbe chiarire ยซle ragioni per cui viene chiesto un fatturato (circoscritto allโattivitร di gioco) che va ben oltre il frutto di ordinarie percentuali di incasso (aggio) parametrate al secondo (ossia lโammontare della raccolta di gioco). Il requisito di ยซcapacitร tecnico-organizzativaยป, infatti, richiede la realizzazione, ยซnegli ultimi tre esercizi chiusiยป, di una raccolta di gioco pari ad almeno 500 milioni per tipologie di giochi effettuati tramite terminali.
In sostanza lo stesso Pollari scrive che ยซnon si riesce a comprendere la ratio che ha ispirato la fissazione di tali due rilevanti requisitiยป. E aggiunge: ยซPotrebbe verosimilmente verificarsi una sorta di barriera allโentrata, in palese controtendenza rispetto alle raccomandazioniยป degli organi europei.Una serie di raccomandazioni, quelle comunitarie, tra le quali viene evidenziata una delle criticitร piรน ricorrenti negli appalti pubblici negli Stati membri, ossia – dicono i giudici – ยซla pratica della stesura di capitolati dโoneri su misura al fine di favorire determinati offerentiยป. In questo senso, quindi, lโinvito del Consiglio di Stato di coniugare la normativa di riferimento con le prescrizioni e raccomandazioni degli organi comunitari.
Ma non finisce qui: stop anche a eventuali delocalizzazioni fuori dallo Spazio economico europeo. Nella domanda di partecipazione i candidati dovranno dichiarare espressamente l’impegno a mantenere le infrastrutture tecnologiche, hardware e software necessarie alla realizzazione del gioco in uno degli Stati dello Spazio economico europeo. In sostanza i giudici dicono sรฌ alla partecipazione di soggetti giuridici residenti in altri Stati nel pieno rispetto del principio della libertร di stabilimento, ma nessuna possibilitร viene concessa alla localizzazione di tecnologie hardware e software in territorio estero. E questo sia per consentire allโamministrazione di non perdere i poteri di controllo e verifica sul neo-concessionario sia per non limitare la potestร fiscale dello Stato italiano (…).
