
ROMA – Massimo Vian, ceo di Luxottica, spiega, intervistato dal Sole 24 Ore, l’intesa appena raggiunta con Intel. L’azienda italiana produrrà una nuova generazione di occhiali “di fascia alta, lusso e sportivi» che avranno a bordo i microprocessori di Intel per sfruttare la connettività”. Si chiama wearable computing ed è considerato uno dei trend tecnologici di maggiore impatto per i prossimi anni: “Ci aspettiamo un mercato da diversi miliardi di dollari”, spiega Brian Krzanich, ceo di Intel.
Dallo scorso marzo, Luxottica sta lavorando anche sul progetto di Google. I due progetti sono in concorrenza? «Assolutamente no – risponde Vian –. Con Google condividiamo un grande entusiasmo nei confronti di questo progetto, ci sentiamo tutti i giorni e arriveremo sul mercato con un prodotto nel 2015».
Ci saranno i comandi vocali? «Siamo aperti a tutte le possibilità» risponde Vian. «L’occhiale, in virtù della sua vicinanza alla bocca e alle orecchie, privilegia questo genere di interazione» (…)
Cosa ne sarà ora? «Su questo voglio essere molto chiaro: non si tratta né di un progetto sostitutivo né di un progetto che entrerà in conflitto» risponde Vian. «Con Google condividiamo un grande entusiasmo nei confronti di questo accordo, ci sentiamo tutti i giorni e arriveremo sul mercato con un prodotto nel 2015. Sono due cose diverse: nel primo caso lavoriamo su un prodotto, i Glass, già esistente. Nel secondo caso su una nuova categoria di prodotti con intelligenza Intel».
L’idea è di agganciare la corsa dell’economia digitale con la capacità manifatturiera del Paese, con la possibilità di lavorare a fianco di aziende della Silicon Valley. Quello di Luxottica è l’esempio lampante: «Ne siamo orgogliosi e vogliamo proporci anche in un ruolo di acceleratori per i nostri partner, cercando di facilitare questo genere di risultati», conclude Vian.
