
ROMA – “Professionisti di tutta Italia attenzione ai dettagli – scrive Antonio Castro su Libero – la vostra pensione rischia di essere rosicchiata (fino al 12%) dal decreto Renzi che, per dare copertura al famoso bonus di 80 euro, ha pensato bene di includere nella tassazione anche gli investimenti delle casse previdenziali private, appunto quelle di medici, avvocati, notai, giornalisti,architetti”.
L’articolo di Castro:
In tutto oltre 2 milioni e mezzo di professionisti che, non solo giร pagano due volte le tasse sul rispettivo e sudatissimo castelletto previdenziale (unico caso in Europa),ma ora rischiano di vedersi rosicchiato questo patrimonio dallโastuzia di via XX Settembre e dei signori dei numeri che – nellโaffannosa ricerca di coperture – hanno pensato bene di andare a spillare quattrini anche a chi le tasse giร le paga (doppie). Il famoso decreto Renzi – che martedรฌ verrร incardinato in Parlamento e poi inizierร il percorso ad ostacoli della conversione in legge – prevede che dal prossimo primo luglio lโaliquota sulle rendite finanziarie passi dal 20% al26% e il prelievo interesserร anche i dividendi staccati successivamente, le plusvalenze di azioni e fondi, nonchรฉ gli interessi su conti correnti e depositi postali, con unโentrata complessiva per lo Stato che Il Sole 24 Ore quantifica in 755 milioni di euro. Certo, รจ vero, che come spiegano tranquillizzanti da PalazzoChigi, non รจ una โpatrimonialeโ ma ยซsolo di una tassa sui rendimenti che questi generanoยป. Eโ pur vero che lโincremento non tocca i titoli di Stato,come Bote Btp. Operazione interessata visto che sarebbe stato come invitare alla fuga i sottoscrittori di titoli pubblici. Il problema รจ che ritoccando anche per le casse previdenziali lโimposta sui rendimenti, si rischia di andare a erodere pesantemente i futuri rendimenti degli enti, e quindi, lโassegno che i โpensionandiโ dovrebbero incassare. Oggi – sta per essere presentato esposto alla giustizia europea per obbligare lโItalia a cancellare il doppio scippo -da noi viene adottato un sistema, sia per i fondi pensione che per gli Enti di previdenza privata, che applica due diversi momenti di tassazione. Vengono assoggettati ad imposizione fiscale sia i rendimenti nel momento in cui vengono realizzati che le prestazioni nel momento della erogazione. Insomma, non si paga al momento del versamento ma si paga in fase di accumulo e pure quando si incassa la pensione. Secondo un ponderato parere giuridico – che la giustizia europea potrebbe avallare entro lโestate – per ovviare al bizzarro fenomeno della doppia imposizione fiscale dei rendimenti, sarebbe necessario assoggettare a tassazione la prestazione pensionistica al netto del rendimento conseguito, come del resto avviene per i fondi pensione complementari italiani. Non contenti di spremere due volte le sudate pensioni dei professionisti, a via XX Settembe si sono inventati anche il prelievo aggiuntivo, mettendo cosรฌ a rischio non proprio la sostenibilitร dei singoli enti (che hanno un patrimonio aggregato di circa 61 miliardi di euro), ma ipotecando il futuro delle pensioni private che non attingono neppure per un euro dalla fiscalitร generale. Lโallarme รจ arrivato forte e chiaro al vertice delle singole casse. Drenare ulteriori risorse fiscali dal mondo delle professioni – che giร paga un prezzo importante in termini di mancata occupazione, redditi e fatturato – vorrebbe dire o costringere le casse a investire ancora piรน pesantemente in Bot (per ovviare al26%),oppure a limare le prestazioni. Spiega meglio il presidente dellโAdepp, lโassociazione che rappresenta i 20 enti,Andrea Camporese: ยซAbbiamo ricevuto rassicurazioni dalle forze di maggioranza rispetto ad una modifica in fase di conversione che eviti lโaumento al 26%. Si tratta di evitare uno scempio in totale controtendenza rispetto a 17 Paesi europei dove la tassazione รจ azzerataยป. E non si tratta di un favore alle categorie professionali, ma di equitร , visto che ยซsiamo previdenza obbligatoria di primo pilastroยป, prosegue Camporese che promette battaglia, ยซi nostri iscritti soffrono enormemente la crisi e reagiremo in ogni sede. Se il decreto non cambia sarร il governo a spiegare a 2 milioni di professionisti e alle loro famiglie una insopportabile ingiustizia che rischia di tagliare del 12% le loro pensioni future. Tutto questo non ha nulla a che vedere con lโequitร ยป. In soldoni, la tassazione sui rendimenti vale complessivamente dai 400 ai 500milionidi euro per il mondo della previdenza privata, a seconda dellโandamento dei mercati. Con questa furbata il Tesoro potrebbe incassare un centinaio di milioni in piรน (forse), perรฒ poi le singole casse dovrebbero passare il tosaerba sulle prestazioni di welfare a favore della categoria. Rimbalzando cosรฌ sul pubblico costi aggiuntivi. Il paradosso รจ che lo Stato vorace nel tassare doppiamente, poi si rivolge sempre alle casse come ad un bancomat per cercare di coinvolgerle in progetti di utilitร pubblica. La disponibilitร allโinvestimento da parte degli enti cโรจ (come la partecipazione ai fondi della Cassa depositi e prestiti), ma gli enti sono gelosi dellโautonomia di gestione edโinvestimento. Essere costretti amettere tutte le mele in un cesto (Bot) per pagare meno tasse o di pagarle due volte, รจ un suggerimento da squali della finanza.Certo non da statisti.
