ROMA – Marco Travaglio e i voltagabbana. I nomi i cognomi e le frasi dette contro Matteo Renzi da esponenti del Pd oggi al suo servizio sono elencati nell’editoriale del 25 ottobre 2014. Il vizietto italiano di correre in aiuto del vincitore ne accomuna molti, da Matteo Orfini a Piero Fassino, da Dario Franceschini a Pina Picierno, da Federica Mogherini a Marianna Madia a Alessandra Moretti.
L’articolo è una mini enciclopedia di “ultime parole famose” contro Matteo Renzi, ma, avverte Marco Travaglio,
“lo dicevano fino al giorno prima che [Renzi] scalasse il partito e il governo. Ora è tutto passato”.
Non è che Marco Travaglio si sia convertito alla fede in Matteo Renzi sulla via di Firenze e della Leopolda. Però è bene che ricordiamo tutti la pasta dei politici che fanno parte dell’establishment del Pd. Niente di male, siamo uomini e donne e trans in carne e ossa e lo stesso avviene in tutti i partiti. Questi, però, sono quelli che oggi ci guidano, alcuni sono sindaci altri ministre.
Per questo Marco Travaglio comincia facendo il verso a Mussolini e attacca il suo editoriale dedicato a “Poldo e la Leopolda” così:
“Cazzari di terra, di mare e dell’aria! Camicie Bianche della Rottamazione e delle Regioni! Uomini e Donne della De Filippi, di Porro e della D’Urso, ascoltate! Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra pancia! L’ora dei selfie, degli hashtag, delle slide e delle linee-guida revocabili! La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli scribacchini di Bruxelles e Strasburgo.
“L’Italia parolaia e renzista è un’altra volta in piedi anzi seduta, forte, fiera e compatta come non mai. La supercazzola è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola e accende i cuori da Arcore al Nazareno alla Leopolda: vincere! E twitteremo! Popolo renziano, corri alle poltrone e agli iPhone e dimostra la tua viltà, il tuo servaggio, il tuo sedere!”.
Finita la parafrasi o meglio la parodia, Marco Travaglio prosegue:
“Diamo ora la parola ai Figli della Leopolda di ultima generazione.
Matteo Orfini: “Basta atteggiamenti provocatori. Renzi faccia il segretario di partito e la smetta con certe guasconate. L’idea di fare il premier è una follia. Renzi è l’ultimo giapponese di una linea che in tutto il mondo è stata abbandonata. Mi ricorda i Righeira, gli Europe, certe sue scelte estetico-musicali ricordano il mondo dei paninari. C’è un’idea della spettacolarizzazione della politica un po’ figlia di quegli anni”.
Andrea Orlando: “Basta passare con Renzi che si diventa nuovi, anche se non lo si è di curriculum… Il vero apparato, inteso come professionismo politico, è a sostegno di Renzi… Per noi il cambiamento è un governo che provi a ottenere la maggioranza al Senato in base a un progetto, lui preferisce la formula del governissimo, legittima, ma già sperimentata in maniera drammatica visto l’epilogo del governo Monti”.
Dario Franceschini: “Tra la competenza e l’esperienza di Bersani e la rottamazione di Renzi ci possono essere dubbi a chi affidare il Paese? Bersani ragiona, Renzi recita”.
Federica Mogherini: “Renzi ha bisogno di studiare un bel po’ di politica estera, non arriva alla sufficienza, temo. Matteo, lascia stare la politica estera e di difesa, Obama ed F-35 compresi. Ti conviene, dai retta. Renzi è un po’ troppo sul passato per essere l’uomo del futuro. Bersani ragiona da premier, Vendola è affidabile, Renzi un po’ fuori fase. Sceglie lo slogan che usò Franceschini alle primarie 2009, ‘Adesso’. Come inizio di rottamazione lascia un po’ a desiderare”.
MariannaMadia: “Bersani è il miglior premier che l’Italia possa avere. Solo lui ha statura da presidente del Consiglio”.
Pina Picierno: “Qualcuno dica a Renzi che l’Onu ha appena stabilito che deve studiare… Bella la supercazzola di Renzi sui diritti… Lo slogan ‘Adesso’ di Renzi l’ha lanciato Franceschini nel 2009, ‘mazza che svolta! M’avanzano un sacco di cappellini della campagna di Renzi, che faccio li spedisco a lui o libero il mio garage? Bersani è l’unico a parlare di lotta alle mafie: mi piacerebbe che Renzi facesse lo stesso… Ma Renzi per chi ci ha preso, per renziani?”.
Alessandra Moretti: “Renzi non sta bene dove può essere messo in discussione, non ama il confronto democratico e si comporta da primadonna, ma ne abbiamo già avuta una e si chiamava Silvio Berlusconi. È egocentrico e anche maschilista. Chi è più bello tra Renzi e Bersani? Bersani tutta la vita! Ma avete visto le foto di Bersani da giovane quando aveva i capelli fluenti? Somiglia a Cary Grant, un possibile attore, e poi è alto e con le spalle larghe. Non c’è paragone con Renzi, che ha pure quel modo di parlare così strano”.
Piero Fassino: “Se il programma di Renzi è ‘tutti a casa’, non è un programma per governare il Paese”.
Ps. Tranquillo, Matteo, nessuno ripeterà nulla di tutto questo: lo dicevano – vedi antologia raccolta dall’Espresso – fino al giorno prima che tu scalassi il partito e il governo. Ma ora è tutto passato. Piuttosto, lascia stare l’incolpevole Leopoldo di Toscana, che era una persona seria. Molto meglio Poldo, quello dei cartoon di Popeye che ingolla i panini interi: rende meglio l’idea”.