ROMA – “I grullini”, questo il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio di oggi (19 giugno 2013) sul Fatto Quotidiano. Il MoVimento 5 Stelle si รจ trasformato da lepre a inseguitore trafelato: “Un suicidio di massa coronato dalla geniale operazione Gambaro. Intendiamoci: cacciare, o far cacciare dalla โreteโ, una senatrice che ha parlato male di Grillo, manco fosse la Madonna o Garibaldi, รจ demenziale, illiberale e antidemocratico in sรฉ.”
Ecco uno stralcio dell’articolo:
“Certo, senza Grillo e i suoi forsennati tour per lโItalia i 5 Stelle non avrebbero preso un voto e le Gambaro non sarebbero state votate nemmeno dai parenti stretti. Ma il reato di cazzata non esiste e non deve esistere in un movimento che si dice democratico, anzi iperdemocratico. Grillo aveva tutto il diritto di incazzarsi e di farlo sapere, ma la cosa doveva finire lรฌ. Il cerino sarebbe rimasto nelle mani della Gambaro e dei 10-20 furbetti che trescano con i partiti dopo aver intascato i voti e i posti grazie a un movimento anti-partiti (tutti). E che se la sarebbero vista con i loro elettori. O, se davvero hanno dietro qualche progetto ribaltonista, sarebbero usciti prima o poi allo scoperto. Lunedรฌ bastava una dichiarazione, firmata da chi voleva, per ribadire glโimpegni assunti con lโelettorato. Mettere ai voti le fesserie di una senatrice (che, diversamente da Salsi e Mastrangeli non ha violato alcuna regola interna) invitandola al pubblico autodafรฉ, รจ una versione da Asilo Mariuccia del socialismo reale. Dopo aver trascorso i primi quattro mesi di vita parlamentare a guardarsi dalle presunte trappole dei partiti (che, cosรฌ come sono ridotti, sono capaci al massimo di intrappolare se stessi), i โcittadiniโ hanno piazzato lโautotrappola perfetta. E ci sono cascati con tutte le scarpe. Dโora in poi i dissenzienti senzโarte nรฉ parte, magari pilotati dai soliti compratori di parlamentari, hanno di fronte unโautostrada: gli basterร rilasciare unโintervista critica al giorno per finire tutti dinanzi al tribunale del popolo, o della rete, e guadagnarsi lโinsperata fama di nuovi Solgenitsin, con piedistallo e aureola di martiri. Al confronto, la partitocrazia piรน inetta, corrotta e antidemocratica dellโuniverso profumerร di Chanel numero 5. Un capolavoro.”
