
ROMA – “Cornuti e contenti” รจ l’editoriale di Marco Travaglio per il Fatto Quotidiano in edicola il 3o maggio. Il giornalista parla dei 16 impresentabili del Pd nella lista pubblicata il 29 maggio dalla Commissione Antimafia. Rosy Bindi, scrive Travaglio, si รจย “beccata manganellate” dal partito per aver detto ad alta voce una cosa che tutti sapevano da mesi, cioรจ che le liste elettorali per le regionali del 31 maggio sono piene di impresentabili.
Il primo tra gli impresentabili รจ Vincenzo De Luca, candidato alla Regione Campania del Pd e condannato in primo grado per abuso d’ufficio. Una condanna che di fatto, secondo la legge, lo rende decaduto e ineleggibile:
“E in base al Codice etico che lโAntimafia si รจ data nel settembre 2014, peraltro ricalcato su quello del 2007, spetta allโAntimafia indicare a ogni elezione (europee, nazionali, regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali) i candidati incompatibili con i minimi standard di legalitร .
Non solo i condannati, ma anche i membri di giunte sciolte per mafia, i soggetti sottoposti a misure di prevenzione e i rinviati a giudizio per una serie di reati gravi: mafie, traffico di droga, delitti contro la PA (tipo la concussione e la truffa contestate a De Luca al processo Ideal Standard), estorsione, usura e riciclaggio.
E questo รจ proprio il minimo sindacale, visto che esistono altri profili di invotabilitร : tipo i reati di abuso dโufficio (per cui De Luca รจ condannato in primo grado) o quelli a sfondo sessuale, come le molestie su minori (per cui รจ condannato in primo grado un candidato pro De Luca, che perรฒ esula dalla competenza dellโAntimafia); ma anche le contiguitร con boss o altri soggetti pericolosi.
De Luca, ormai รจ oltre Crozza, nega persino il suo pedigree penale, che poi รจ il suo curriculum politico, e vuol denunciare la Bindi per diffamazione e la sfida โa un pubblico dibattito per sbugiardarlaโ. Forse, non potendo negare di essere imputato per concussione e truffa, รจ cosรฌ affezionato ai tribunali che vuole passarci anche le notti, visto che lunedรฌ decadrร appena eletto e avrร molto tempo libero. In realtร lโAn – timafia ha applicato una norma approvata quasi allโunanimitร dal Parlamento (anche il Pd di Renzi, che era giร segretario e premier): se no avrebbe mancato ai suoi doveri”.
Per il giornalista del Fatto Quotidiano gli unici errori della Commissione Antimafia sono stati quelli di aver atteso trppo a lungo per la pubblicazione dei nomi degli impresentabili, i cui nomi sono filtrati “a rate”:
“Lโaltroieri Renzi diceva: โIl Pd non ha impresentabili, la lista Antimafia non ci riguardaโ, cosรฌ riconoscendo la legittimitร della categoria degli impresentabili e del Codice Antimafia. Ora che invece ha scoperto (buon ultimo) che il Pd di impresentabili ne ha eccome, a cominciare dal candidato alla Regione Campania, si rimangia tutto: โMi fa molto male che si utilizzi lโAntimafia per regolare dei conti nel Pdโ. Nessuno degli โimpresentabiliโ verrร eletto perchรฉ tutti sanno che rappresentano piccole liste civicheโ.
Triplo salto mortale carpiato con avvitamento: prima il Pd recluta liste e personaggi inguardabili per raccattare voti sporchi, poi invita a non votarli, poi finge di non conoscerli, infine dice che non prendono voti. Ma allora perchรฉ li ha imbarcati? Il resto Renzi โ ultimo iscritto al partito di chi, se il termometro segna la febbre, spacca col termometro โ lo fa dire dai suoi dobermann, dopo avere spalancato il canile.
Tal Carbone trova che โla Bindi sta violando la Costituzione: allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partiticaโ. Tal Ermini, nientemeno che โresponsabile Giustiziaโ, farfuglia di โun lavoro fatto male e gestito peggio che entra a piedi uniti nella competizione elettoraleโ: figurarsi se fosse il responsabile Ingiustizia. Tal Marcucci accusa la Bindi di โuno show inutile e imbarazzanteโ.
Travaglio si chiede poi dove erano Faraone, che รจ tra gli indagati, e Orfini, presidente Pd, che ora difendono la scelta dei candidati apparsi nella lista:
“Chissร dovโerano questi poveracci nove mesi fa, mentre approvavano in Parlamento il Codice etico che ora contestano solo perchรฉ smutanda le loro vergogne, con le stesse parole di B.: i voti cancellano i reati, un delinquente eletto diventa unto del Signore e chi applica la legge รจ un avversario politico.
De Luca invece parla come DellโUtri e Previti, che a ogni indagine su di loro dicevano: โIl bersaglio รจ Silvio, non noiโ. โร evidente โ sostiene don Vincenzo โ che cโรจ un uso strumentale della mia persona, lโaggressione vera รจ al segretario Renzi per mettere in difficoltร il governo nazionaleโ.
Nel 2012 De Luca diceva ben altro: โIl massimo di rinnovamento politico รจ affidato a Renzi, che comunque fa politica da 20 anni ed รจ quindi anche lui dentro la โcastaโ. La sua รจ unโoperazione mediatica costruita a tavolino: รจ tutto uno sceneggiato, tutta plastica. Le istituzioni sono solo un palcoscenico per avere visibilitร e poi puntare a Romaโ. Il guaio รจ che aveva pure ragione”.
