
ROMA – “La richiesta di mettere in stato di accusa Giorgio Napolitano – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – per attentato alla Costituzione avanzata ieri dai 5 Stelle, piuttosto ben scritta e tuttโaltro che campata in aria, non ha alcuna speranza di essere accolta dal Parlamento per una banalissima questione di numeri. Va dunque presa per quello che รจ: un serio ed estremo atto politico di contestazione contro il supremo garante del sistema da parte della forza di opposizione anti-sistema”.
L’articolo sul Fatto Quotidiano:
Del resto chi ne contesta lโutilitร e financo la legittimitร dimentica lโunico precedente: la richiesta di impeachment avanzata contro Francesco Cossiga il 5 dicembre 1991 proprio dal partito di Napolitano: il Pds, che accusava lโallora capo dello Stato di alto tradimento e attentato alla Costituzione (gli unici due reati di cui, in base allโart. 90 della Carta, il presidente รจ personalmente responsabile nellโesercizio delle sue funzioni). Lโatto di accusa, 40 cartelle, era opera di un โ รฉquipe coordinata dal vicecapogruppo Luciano Violante. Tra i firmatari, il superstite piรน illustre oltre a Violante era Ugo Sposetti.
Gli altri cinque partiti di sinistra (Rifondazione, Rete, Verdi, Sinistra indipendente e Radicali) si associarono con altrettante denunce, per un totale di 29 fattispecie di reato contestate. Nessuna di esse โ secondo i suoi accusatori โ configurava di per sรฉ lโalto tradimento nรฉ lโattentato alla Costituzione: ma era la โconcatenazione logica e temporaleโ di una serie di atti โvolti intenzionalmente a modificare la forma di governoโ in senso presidenziale, โestendendo le funzioni e prerogativeโ ben oltre il dettato costituzionale, a integrare i due delitti. Cossiga avrebbe, nellโordine: โinterferito illegalmente nelle attivitร del legislativo, dellโesecutivo e del giudiziarioโ e avviato cosรฌ โlโesercizio di una propria funzione governanteโ, โaltamente pericolosa perchรฉ non sostenuta da alcuna responsabilitร politicaโ; โaperto un circuito incostituzionale tra partiti e presidenteโ comportandosi da โcapo di un partitoโ e violando lโ โinderogabile dovere di imparzialitร โ, anche con โla strumentalizzazione dei media per conquistarsi una parte dominante nei conflitti da lui stesso apertiโ; โusurpato il potere politico che spetta in esclusiva al Parlamentoโ; โgravemente interferito nellโattivitร di governoโ; โdelegittimato magistrati che prendono decisioni a lui sgraditeโ anche quando โla decisione lo riguarda direttamenteโ.
Infine si sarebbe โfatto portatore di un personale disegno per la soluzione della crisi italiana che prevede lo scavalcamento delle regole fissate dalla Costituzione per modificare la forma di governo e la stessa Costituzioneโ. Insomma non avrebbe perpetrato โun colpo di Stato nelle forme classicheโ, ma una serie di โatti seriamente diretti non a compiere un โ semplice โ abuso, ma ad alterare illegittimamente i rapporti tra i poteri dello Statoโ. Pare il ritratto della presidenza Napolitano. Invece il Pds parlava di Cossiga. Napolitano, nel โ 91 โministro degli Esteriโ del Pds e capo della corrente filocraxiana dei โmiglioristiโ, concorda sullโanalisi della presidenza Cossiga, ma non sullo strumento scelto dai vertici del partito โ il segretario Achille Occhetto e il presidente Stefano Rodotร โ per sloggiarlo dal Quirinale, perchรฉ in Parlamento le opposizioni di sinistra non hanno i numeri per far approvare l โ impeachment. Molto meglio โ dice โ un pressing congiunto dei partiti ostili a Cossiga (tutti, tranne Psi ed Msi) per costringerlo alle dimissioni. Una posizione che gli vale le canzonature del presidente: il quale lo chiama โpolitico vegetarianoโ, โnรฉ carne nรฉ pesceโ. Napolitano comunque รจ uno dei piรน implacabili censori di Cossiga, cui intima da mesi di smetterla di esternare e picconare e โ testuale โ di โtornare sul tronoโ e โrispettare i limiti entro cui la Costituzione colloca il ruolo del presidente della Repubblicaโ. Il 2 maggio l โ Unitร intervista il capogruppo Dc al Senato, Nicola Mancino, che spara a zero su Cossiga e sul suo difensore dโufficio Giuliano Amato.
Lโautore dellโintervista รจ Pasquale Cascella, che non รจ omonimo del futuro portavoce di Napolitano al Quirinale: รจ proprio lui. E chi scende in campo, nel 1991, in difesa di Mancino e contro Amato in nome del diritto sacrosanto di attaccare il Colle? Napolitano. โCossiga โ scrive sull โ Unitร il futuro presidente intoccabile โ รจ purtroppo attivamente coinvolto in una spirale di quotidiane polemiche, difese e attacchi di carattere personale e politico, fino alla sconcertante e francamente inquietante distribuzione di etichette e di voti a giornali. Perchรฉ Amato non confuta nel merito le tesi di chiunque tra noi, come sarebbe legittimo, anzichรฉ emettere indistinte denunce, riferendosi a una campagna contro il capo dello Stato promossa non si sa bene da chi e per quali calcoli, e di cui sarebbe partecipe il Pds?โ.
Napolitano si fa beffe di chi vorrebbe tappare la bocca ai contestatori di Cossiga e ricorda che โla libertร di critica discende dal principio della responsabilitร politica โ diffusa โ del presidenteโ. Anche Scalfari, nel 1991, accusa Cossiga e i suoi supporter di โattentato alla libertร di stampaโ per la loro intolleranza alle critiche: poi, come Napolitano, avrร modo di ricredersi ventโanni dopo, attaccando come eversore chiunque oserร criticare Re Giorgio. Cosรฌ, quando a dicembre il Pds rompe gli indugi e parte con la richiesta di impeachment, Napolitano โ pur preferendo una richiesta corale di dimissioni โ attacca: โNon ho dubbi sulla gravitร dei comportamenti e interventi come quelli del capo dello Statoโ. E nega che i suoi distinguo siano โuna dissociazioneโ dalla linea del Pds. Anzi conferma che โlโesigenza di porre un limite ai comportamenti inammissibili del presidente Cossiga ci ha visti unitiโ. Ed esorta โtutte le forze democratiche a giudicare inevitabile che Cossiga tragga le conseguenze della scelta di assumere un ruolo politico incompatibile con la funzione di presidente della Repubblicaโ. Perciรฒ il Pds dovrร valutare โle molteplici iniziative che possono essere assunte al fine di fermare un processo di allarmante degrado istituzionaleโ.
Nelle settimane seguenti Napolitano continua a denunciare i deragliamenti di Cossiga da quelli che per lui (allora) sono i binari invalicabili dal capo dello Stato: โOccorre sollevare una questione di incompatibilitร fra lโaggressivo ruolo politico di parte assunto dal presidente e la funzione attribuita dalla Costituzione al presidente della Repubblica, tra un esercizio esorbitante dei poteri presidenziali e la permanenza in quella caricaโฆโ.
โCiascuno eserciti le sue responsabilitร , tuteli le sue prerogative senza lasciarsi intimidire, ponendo concretamente argini su diversi terreni in difesa di essenziali principi ed equilibri costituzionaliโ. Il 24 gennaio 1992 non esclude neppure piรน lโarma estrema dell โ impeachment contro Cossiga: โTre sono le vie che possono essere percorse: quella dell โ impeachment avanzata dal Pds; quella di sollecitare lโatto delle dimissioni del capo dello Stato; e quella che Cossiga indica anche nella sua recente nota, vale a dire astenersi strettamente da interventi impropri: la situazione di estrema gravitร si รจ ulteriormente deteriorataโ, in quanto Cossiga ha continuato โa comportarsi in modo sempre piรน incompatibile con il ruolo di garanzia che la Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica. Se il capo dello Stato si considera ingiustamente accusato, nessuno gli contesta il diritto di confutare le accuse, nelle sedi e nelle forme piรน appropriate; ma altra cosa รจ ingiuriare coloro che hanno preso lโiniziativa della denunciaโ. Il comitato parlamentare se la prende comoda, nellโesame delle sei richieste delle sinistre: 15 mesi di melina. Infatti si pronuncia soltanto lโ 11 maggio 1993, quando Cossiga non รจ piรน presidente da un anno (e Napolitano รจ presidente della Camera). Ovviamente archiviando la pratica. Cossiga consumerร la vendetta sugli ex-comunisti a freddo, tredici anni dopo, commentando il discorso di insediamento di Napolitano appena eletto al Quirinale. ร il 16 maggio 2006. โSe avessi parlato io โ dice perfido lโex Picconatore โ di modifiche alla Costituzione, bipolarismo e altre cose di natura squisitamente politica, come ha fatto giustamente Napolitano (poichรฉ, intelligente e sensibile politicamente comโรจ, ha ben compreso che il fatto che il presidente della Repubblica debba essere super partes รจ una enorme sciocchezza), i membri dei gruppi parlamentari del Pci, lui e Augusto Barbera esclusi, avrebbero raccolto le firme per sollevare l โ impeachment nei miei confronti, come avevano giร fatto per aver io detto molto di menoโ. E non ha ancora visto di che cosa sarร capace Napolitano nei quasi otto anni di presidenza, e di ripresidenza.
