
ROMA – “Nessuno, per favore – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – dica piรน che i giornali servono a incartare il pesce”.
L’editoriale di Marco Travaglio: ย Senza il Corriere non sapremmo, per esempio, che Francesco Paolo Tronca, il superprefetto volato da Milano per salvare Roma, sta โdemarinizzando il Campidoglioโ. Il suo primo atto da commissario รจ a dir poco rivoluzionario: โTronca ha cambiato la disposizione dei mobili nellโufficio del sindaco, quello del famoso balconcinoโ. Perbacco. Se Marino, โcome segno di โdiscontinuitร โ da Alemanno, mise un divanetto nero, usรฒ un altro ingresso e spostรฒ la scrivania, non piรน girata a guardare (attraverso la lunga finestra) il Vittoriano, bensรฌ rivolta verso i Foriโ, con SuperTronca โla scrivania torna dovโera. Ragioni di sicurezzaโ. Corbezzoli. E qui la cronaca si tinge di giallo: โPare che il sindaco sotto scorta, minacciato dalla mafia, abbia corso un bel rischio: essere esposto, in quella posizione, al fucile di precisione di un cecchino alla Lee Harvey Oswald, lโassassino (?) di Jfk. Solo che, prima di Tronca, nessuno se nโera accortoโ (…).
Senza i giornali, poi, non sapremmo che la sentenza Mannino โ assolto per non aver commesso il fatto con formula dubitativa โ ha assolto anche gli altri imputati alla sbarra in Corte dโAssise e, giร che cโera, ha pure cancellato la trattativa Stato-mafia (…).
Cโรจ poi un genere giornalistico tutto speciale e unico al mondo: le anticipazioni-del-nuovo-libro-di-Vespa, annunciato come ogni anno per Natale, ma pubblicato a puntate per due mesi sui meglio giornali. Naturalmente non รจ stato ancora stampato, anzi corre voce che non sia stato neppure scritto: cioรจ che non esista proprio. Ma tutti, a furia di anticipazioni, si affezionano allโidea che lโinsetto sia lรฌ curvo sul computer a ticchettare. Lui in realtร fa tuttโaltro: ogni giorno chiama un politico, si fa dire una cosa e la gira alle agenzie, che la girano ai giornali, che la mettono in pagina con strane formule. Tipo: โโIl Ponte sullo Stretto si farร โ. Lโha detto Renzi al libro di Vespaโ. Un premier che parla con un libro? Sicuro di sentirsi bene? Quando poi lโopera finalmente esce, il pubblico si divide in due scuole di pensiero: quelli che non la comprano perchรฉ sanno giร tutto dalle anticipazioni; e quelli che la comprano perchรฉ le librerie vuote fanno brutta figura, ma si guardano bene dal leggerla perchรฉ sanno giร tutto dalle anticipazioni (…).
