
ROMA – “Non erano trascorse 24 ore dai deliri della ministra Boschi e del sottosegretario De Vincentis contro i giornali che – pubblicano notizie โnon penalmente rilevantiโ sui politici, ed ecco che lโEspresso – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – pubblica unโintercettazione non penalmente rilevante fra il chirurgo siciliano da poco arrestato Matteo Tutino e il suo cliente piรน illustre, il governatore Rosario Crocetta”.
L’editoriale di Marco Travaglio: LโEspresso racconta come il primo dica al secondo che lโassessore regionale Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo assassinato dalla mafia, โva fatta fuori come suo padreโ. E il secondo non faccia una piega. Crocetta nega di aver mai sentito quella frase. La Procura di Palermo smentisce che lโintercettazione sia agli atti della sua inchiesta o in possesso del Nas dei Carabinieri. LโEspresso ribadisce che lโintercettazione esiste, probabilmente nel maremagno dei nastri giร ascoltati e ancora da trascrivere, dunque coperti da segreto e in attesa di essere valutati dagli investigatori. E, intendiamoci, il settimanale ha fatto benissimo a darne conto (i giornali esistono per violare i segreti, quando hanno una tale rilevanza politico-morale).
Noi perรฒ, al momento, non sappiamo come stiano le cose e ci auguriamo che quelle parole non siano mai state pronunciate, o che โ in caso contrario โ davvero Crocetta non le abbia colte. Lโabbiamo criticato molte volte, per gli eccessi del suo istrionismo da operetta e per le tragicomiche vicende della sua giunta che ha cambiato 35 assessori in due anni, ma che sia un poco di buono o un portatore di cultura mafiosa come chi lโha preceduto ci rifiutiamo di crederlo, almeno fino a prova del contrario. Attendiamo dunque che il giallo si risolva in un senso o nellโaltro prima di esprimere giudizi. Ci occupiamo invece delle conseguenze che quella presunta frase, subito presa per buona e per vera, ha suscitato ai piรน alti livelli dello Stato e della politica. Mattarella e Renzi hanno telefonato la loro doverosa solidarietร a Lucia Borsellino (a tre giorni dal 23ยฐ anniversario dellโassassinio del padre). E il luogotenente del premier in Sicilia, il sottosegretario Davide Faraone, ha ufficialmente chiesto via Twitter la testa del governatore: โInevitabili dimissioni Crocetta e nuove elezioni. Quelle parole su Lucia Borsellino una vergogna inaccettabileโ. E qui casca lโasino: o meglio, cascano dโun botto la Boschi, De Vincenti e anche Renzi.
Il premier ha sempre sostenuto che nessuno deve dimettersi โsoloโ perchรฉ inquisito (tipo i suoi sottosegretari Castiglione, Vicari, De Filippo, Barracciu e lo stesso Faraone): la presunzione dโinnocenza copre tutti fino alla condanna in Cassazione. La Boschi, lโaltroieri alla Camera, ha definito โgrave che intercettazioni che non hanno alcuna rilevanza penale (quelle sullโaffaire Renzi-Napolitanoโs-Guardia di Finanza, ndr) siano state pubblicateโ. E De Vincenti ha attaccato i giornali che hanno scritto di lui a proposito dellโinchiesta sulla centrale dei veleni di Vado Ligure โquando a mio carico non cโรจ nullaโ, infatti non รจ indagato. Nemmeno Crocetta รจ indagato, dunque potrebbe cavarsela con la solita litania sulle notizie โnon penalmente rilevantiโ e la solita alzata di spalle. Invece, a parte la pantomima dellโautosospensione che non ha alcun valore, urla giustamente la sua estraneitร , negando di aver sentito quelle parole agghiaccianti e giura che, se le avesse sentite, avrebbe โmassacratoโ verbalmente lโamico. E fa benissimo a difendersi cosรฌ (sempre che dica la veritร ), perchรฉ della rilevanza penale di quella presunta frase e del suo eventuale silenzio non fregherebbe nulla a nessuno: se si scoprisse che le cose sono andate come le racconta lโEspresso, non potrebbe restare al suo posto un istante di piรน. Quando un imprenditore fu intercettato mentre ridacchiava per il terremoto dellโAquila, pregustando gli affari della ricostruzione, non cโera nessun reato, eppure ancora se ne parla. E quando il ministro Lupi fu ascoltato mentre raccomandava il figlio al potente Incalza, pur non essendo (ancora) inquisito, fu accompagnato alla porta da Renzi.
Resta da capire con che faccia ora i renziani chiedano le dimissioni di Crocetta per unโintercettazione priva di rilevanza penale, dopo aver appena sostenuto che le notizie penalmente irrilevanti non solo sono โromanzi fantasyโ, ma non vanno neppure pubblicate. (…).