Capezzone. Mi oppongo fermamente, sarebbe un vile cedimento al golpe delle toghe rosse nell’ambito della ventennale guerra civile fra magistratura ideologizzata e politica indebolita che… B. Ma questo chi l’ha fatto entrare? Cicchitto. È pur sempre il nostro viceportavoce. S’è pure pagato il viaggio. B. Ah ciao, tessera 2232, ci sei pure tu? Scusa, ma senza cappuccio non ti riconosco mai. Cicchitto. Figurati, tessera 1816. Daniele ha ragione: occorre spezzare il circuito mediatico-giudiziario con una solenneriaffermazione del primato della politica… B. Per favore, siamo fra noi: queste cazzate vanno bene per i talk show e i giornali che si ingoiano tutto. Torniamo al punto. Massimiliano Allegri (al telefono). Presidente, stasera il Milan vincerà per lei, e se l’arbitro non ci dà almeno due rigori per garantirci l’agibilità sportiva , mi farò sentire nelle sedi opportune. B. Grazie, caro, ora però vai a giocare a palla, ché i grandi han da fare… Allora, altre idee? Altri ministri? Dispersi?
B. Lorenzin (da dietro una fioriera). Sono qui, padrone. Come ministro della Salute potrei ottenere un certificato medico che ti dichiari inabile al carcere e ai domiciliari. Che dici, provo? B. Vabbè, grazie del pensiero. Maurizio? M. Lupi (da sotto il tappeto). Scusa, Signore, stavo facendo le prove di indipendenza da te, come richiestomi da Enrico Letta. B. Ecco, ce ne siamo perso un altro. Scusa Gianni, ma a che gioco gioca il nipotino? G.Letta. Tranquillo, Silvio, ci parlo sei volte al giorno e cinque con Napolitano. Tutto sotto controllo, sei in una botte di ferro. B. (piange) La conosco la tua botte di ferro: quattro muri di un metro per due con le sbarre alla porta… Paolo, Mariastella, Sandro, aiutatemi almeno voi. Bonaiuti. Sto vergando un vibrante comunicato contro l’irresponsabile atteggiamento del Quirinale e del Pd, insensibili alle istanze… B. Sì, bravo, mentre tu verghi io finisco in galera. Mariastella?
M. Gelmini. E’ una vergogna, uno scandalo, ma mi mancano le parole. B. E ti pareva. Meglio così. Da quando hai tirato fuori il tunnel dei neutrini, meno parli meglio è per tutti. Sandro? Bondi. Eminenza Reverendissima, si ragionava appunto con la mia meravigliosa Emanuela (Repetti, che annuisce, ndr) che l’ora è grave e s’impone uno scatto d’orgoglio acciocché… B. Sai dove te lo devi ficcare il tuo scatto d’orgoglio… Ok, basta. Qualcuno ha un revolver? F. Pascale. No, puccipucci, non farlo, lo sai che senza di te non vivo più. Non è il momento di farla finita, non prima del testamento almeno. B. Ma che hai capito! Non è per me: è per voi, razza di mangiapane a ufo. Dudù. Baubau. Dudi (detto Piersilvio): È quel che dico sempre anch’io, il collega che mi ha preceduto mi ha tolto le parole di bocca. Primo carabiniere dietro la finestra. A rega’, cheddite? Famo ‘na retata e li ingabbiamo? Quanno ce ricapitano tutti insieme? Secondo carabiniere in giardino. Zitto che ce tocca pure faje ‘a scorta.
