
ROMA – “Molto fumo, niente arrosto”, questo il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di oggi (13 novembre). “Checchรฉ ne dica Ostellino – scrive Travaglio – ย citando lโHabeas Corpus, Kelsen, il positivismo, Saint Simon, Comte, il nazismo e lโilluminismo (ovviamente scozzese), la custodia cautelare non รจ unโautentica vergogna per il nostro Paeseโ (esiste in tutto il mondo) nรฉ โuna ruota medievale usata da certi magistrati per strappare una confessione qualsiasi per giustificare il proprio arbitrario giudizio”.
Ecco l’editoriale:
ร una triste necessitร che lo Stato, per evitare che i cittadini si facciano giustizia da soli, รจ costretto a prevedere come extrema ratio nel periodo che passa fra la scoperta del possibile autore di un delitto e la sentenza definitiva: per evitare che il tizio fugga, o inquini le prove vanificando il processo, o torni a delinquere. Un periodo piuttosto breve nei paesi che non conoscono tre gradi di giudizio automatici, nรฉ lโesecutivitร delle sentenze solo dopo lโultima sentenza, e che non hanno una giustizia sfasciata dalla classe politica: cioรจ in quasi tutti, tranne lโItalia.
Che infatti ha il record di durata delle custodie cautelari, almeno nelle statistiche. Poi la realtร รจ molto diversa. In America, per esempio, il condannato presenzia obbligatoriamente al primo processo e, se viene condannato, finisce direttamente a scontare la pena in carcere. E di lรฌ eventualmente presenta appello, ma solo in caso di nuove prove (la nostra โrevisioneโ). I ricorsi alla Corte Suprema che passano il filtro di ammissibilitร sono un centinaio allโanno. In Italia 80 mila. Gli appelli dilatori e pretestuosi sono sanzionati duramente, anche perchรฉ dappertutto (fuorchรฉ da noi) chi ricorre contro la condanna puรฒ beccarsi una pena piรน alta nel grado successivo (reformatio in peius).
Dunque, se non รจ proprio innocente, non gli conviene ricorrere: semmai patteggiare e chiuderla lรฌ. Anche perchรฉ la prescrizione si blocca allโinizio del processo, mentre da noi galoppa fino alla sentenza di Cassazione. Dal 1989, quando entrรฒ in vigore il nuovo Codice di procedura penale, il Parlamento ha riformato la custodia cautelare ben 20 volte. Ora accorciando e ora allungando la durata, ora restringendo e ora allargando i requisiti a seconda dellโ โemergenzaโ del momento, per amore di popolaritร . Tre anni fa, fu resa obbligatoria per lo stupro (ma non per lโomicidio: cosรฌ agli stupratori conveniva ammazzare la vittima dopo averla violentata). Poi si tentรฒ di fare altrettanto addirittura per lo stalking.
