
ROMA – Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano di mercoledรฌ 28 ottobre scriveย del caso Valentino Rossi-Marc Marquez. E lo fa schierandosi dalla parte dei critici verso il comportamento tenuto daย Valentino Rossi in Malesia. “Quel che รจ accaduto domenica nel penultimo Gran premio di Sepang in Malesia lโhan visto e rivisto tutti – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – con Pedrosa e Lorenzo in fuga, Rossi รจ impegnato in una serie di sorpassi e controsorpassi con Marquez, finchรฉ al settimo giro rallenta allโimprovviso e cambia traiettoria allโuscita di una curva, allargandosi in cerca del contatto col rivale spagnolo. Questi lo sfiora e lui lo allontana col piede o con la gamba facendogli perdere lโequilibrio. Nella peggiore delle ipotesi รจ una scorrettezza gratuita, nella migliore un fallo di reazione”.
L’editoriale di Marco Travaglio: I direttori di gara sanzionano Valentino con tre punti in meno sul patentino e con lโobbligo di partire ultimo nel decisivo Gp di Valencia, dove lo sfidante Lorenzo โ anche lui spagnolo, indietro di 7 punti โ ha molte possibilitร di recuperare e scavalcarlo in vetta alla classifica. Sanzione piuttosto blanda rispetto al massimo della pena previsto in questi casi (tipo la squalifica al Gp successivo: lo spiega Scanzi a pag. 21). Senza entrare nella diatriba calcio sรฌ-calcio no, la direzione motiva la sanzione con la โguida irresponsabile di Rossi che ha deliberatamente provocato il contattoโ.
Apriti cielo. Anzichรฉ accettare il verdetto, atteso e dovuto, lโItalia che conta si scatena nellโunico vero sport nazionale: il vittimismo complottista. Come ai tempi di Calciopoli con ampio stuolo di prefiche piangenti per la povera Juve, il povero Milan, la povera Lazio e la povera Fiorentina. Marquez รจ cattivo perchรฉ si ostinava a superare il nostro campione, anzichรฉ fermarsi sul ciglio della pista e lasciarlo passare. Sarร certamente dโaccordo con Lorenzo, pure lui spagnolo, per sabotare lโitaliano. Ingrato che non รจ altro: dopo aver beneficiato dellโamicizia di Valentino, lโha tradito nel momento del bisogno. Gli stessi che strillavano per la testata del feroce Zidane al mite Materazzi nella finale di Germania 2006, ignorando che il francese aveva perso il controllo reagendo alle provocazioni del nostro difensore, oggi puntano il dito sulle provocazioni di Marquez (reo di mettercela tutta per arrivare davanti a Valentino), mentre la reazione di Rossi non conta.
Cโรจ chi mette in burletta il verdetto: non per dire che andava punito anche Marquez (il che non sposterebbe di un millimetro le sorti del Mondiale), ma che non andava punito Rossi. Il quale รจ innocente perchรฉ โ tenetevi forte โ non รจ la sua gamba a scalciare Marquez, ma la testa dellโastuto spagnolo a colpire la sua gamba. Una barzelletta che ricorda Servi della gleba di Elio e le Storie tese: โNon sono stato molto bene. Mi han detto che cโho il gomito che fa contatto col ginocchioโ.
(…) Nello sport ridotto a succursale della politica, nessuno deve permettersi di ricordare che le regole valgono per tutti, anche per chi รจ simpaticissimo come Valentino. ร lโItalia di Cetto La Qualunque: โFiglio mio, quante volte ti ho detto di non mettere mai il casco: potrebbero pensare che sei timido! Si comincia dando la precedenza a un incrocio e finisce che ti prendono per ricchioneโ.








