ROMA – “Ma come si permette questo Tsipras – scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano – di chiedere al suo popolo โ non solo ai suoi elettori: a tutti i greci โ che ne pensa dellโultimo ultimatum (o penultimatum) delle autoritร europee sul debito, dunque sullโeuro, quindi sul futuro del suo Paese? Dove crede di essere: in una democrazia?”
L’editoriale di Marco Travaglio: Lo sa o non lo sa che da tempo i programmi dei governi (e spesso, giร che ci siamo, direttamente i governi) vengono decisi fuori da misteriose entitร a Francoforte, Berlino, Strasburgo e Bruxelles, allโinsaputa dei cittadini elettori e contro la loro volontร ? Insomma, questo giovanotto ci รจ o ci fa? Tradotto in soldoni, รจ questo lโEditoriale Unico che esce ogni giorno in Italia sul Quotidiano Unico, da quando il governo di sinistra greco ha deciso di sottoporre a referendum il No o il Sรฌ allโultima proposta del sinedrio europeo. Con un disprezzo per i governanti (e gli elettori) di Atene che รจ pari soltanto allโignoranza di chi lo manifesta. Intendiamoci: noi siamo cosรฌ poco convinti di avere la veritร in tasca su una questione cosรฌ intricata e dagli esiti tanto imprevedibili, che abbiamo deciso di ascoltare tutte le campane, con una serie di commenti e di interviste di segno diverso, e pure opposto. Anche i nostri lettori sono divisi, tra filotsiprioti e antitsiprioti, e alcuni ci scrivono per protestare ora contro i commenti della prima scuola di Tinti e Scacciavillani, ora contro le opinioni della seconda firmate da Bagnai, Barbara Spinelli e Naomi Klein. Il fatto รจ che nessuno sa cosa accadrร alla Grecia e allโEuropa se vincerร il Sรฌ o il No, e neppure se Atene uscirร dallโarea euro o se vi resterร nelle condizioni date. Chi dice di saperlo รจ un impostore, perchรฉ una sola cosa รจ certa sulla crisi greca, anzi europea: che nessuno sa nulla con certezza. Ed รจ molto piรน onesto riconoscerlo socraticamente: so di non sapere. Quel poco che sappiamo, perรฒ, รจ che il referendum โ per quanto controverso possa essere su una materia cosรฌ incandescente โ รจ una lezione di democrazia. Antidemocratico รจ chi pretende di impedirlo, o addirittura di usarlo per cambiare da migliaia di chilometri di distanza gli assetti politici della Grecia usciti pochi mesi fa da elezioni democratiche. Ne dovremmo sapere qualcosa noi italiani, che dal 2011 siamo governati da premier che mai si sono candidati a quella carica (Monti, Letta e Renzi) e due anni fa abbiamo votato contro le larghe intese. Abbiamo punito i partiti che le avevano sostenute (-6,5 milioni di voti al Pdl, -3,5 milioni al Pd, un misero 9% alla Lista Monti, i 5Stelle dallo 0 al 25%) e ce le siamo ritrovate tali e quali, prima col governo Letta poi col Patto del Nazareno, con la benedizione di Napolitano incredibilmente rieletto con la kryptonite di superpoteri extraparlamentari ed extranazionali. Invece ci siamo abituati, se non rassegnati, allโidea che la democrazia sia un lusso che non possiamo piรน permetterci. E ci lasciamo fare di tutto da un governo di minoranza che nessuno immaginava nel 2013 e sta in piedi solo grazie alla coalizione Pd-Sel subito sciolta, ma servita a fare scattare il premio di maggioranza poi cancellato dalla Consulta perchรฉ incostituzionale; e che, ciรฒ malgrado, si permette addirittura di riformare la Costituzione, la legge elettorale, lo Statuto dei lavoratori e la scuola (…).