Maria Giulia Sergio, il papà: “Mia figlia mi ha plagiato”

Maria Giulia Sergio, il papà: “Mi figlia mi ha plagiato”

ROMA – Sergio Sergio ora vuole tornare cattolico. E, dai domiciliari, dice: “Mia figlia Maria Giulia mi ha plagiato“. Maria Giulia Sergio da anni si fa chiamare Fatima, è italiana ma da tempo è in Siria, al fianco dello Stato Islamico insieme al marito albanese, combattente. E’ stata lei, insieme alla sorella Marianna, a indottrinare i genitori, convertitisi all’Islam più radicale. La polizia ha arrestato i genitori di Fatima e la sorella Marianna, che risiedevano tutti nell’hinterland milanese, poco prima che partissero per la Siria. Marianna è a Rebibbia, Sergio ai domiciliari, mentre la moglie Assunta è morta il giorno dopo l’arresto per un blocco intestinale. Al Corriere della Sera Sergio Sergio dice:

Ora il padre di Fatima, ex operaio di 60 anni, è ai domiciliari a Casola, circondato dai parenti della moglie. Si è tagliato la barba, ha ripreso a mangiare la carne di maiale, ogni tanto beve anche un bicchiere di vino. Tutto diverso, da quando girava per Inzago a fianco della moglie e delle figlie coperte dal niqab. Dopo la morte della moglie agli inizi di ottobre, deceduta il giorno successivo alla notifica dei domiciliari in ospedale a Vigevano a causa di un blocco intestinale, Sergio si è chiuso in un silenzio impenetrabile. Voleva un funerale cattolico per Assunta. Non importava che anche lei si fosse convertita all’Islam. «Nella mia coscienza sono sempre rimasto cristiano. E così anche mia moglie», dice ora. «Sono stato manipolato da mia figlia». Inizia a realizzare solo ora Sergio, mentre gli viene recapitata l’ordinanza di rinvio a giudizio per il processo che inizierà il 21 dicembre a Milano.

Per mesi la figlia Marianna, anche lei ora agli arresti, e la minore Maria Giulia, tutt’ora latitante dopo essere partita per la Siria, hanno fatto pressioni di ogni tipo sui genitori affinché si trasferissero nello Stato Islamico. «Ritira i soldi della liquidazione e venite qui», ordinava Fatima al padre cassaintegrato minacciando di farsi saltare in aria se i genitori avessero avuto dei ripensamenti. «Prendi la mamma per i capelli», gridava via Skype, spalleggiata da Marianna che nel frattempo metteva in vendita su internet i i mobili dell’appartamento di Inzago. Ora di quelle due figlie che nell’album di famiglia facevano la cresima e la comunione, Sergio non vuole più sapere niente. Niente più contatti dunque, con Marianna, ancora in carcere a Rebibbia. E tantomeno con Maria Giulia, di cui non si hanno più notizie da quando in luglio al Corriere della Sera diceva via Skype «Noi decapitiamo in nome di Allah».

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Elisa D'Alto