Monti, asse con Parigi per lo scudo anti-Spread. Il premier contro Giorgio Squinzi,ย leader di Confindustria. Il Corriere della Sera: “Monti: basta danni all’Italia.ย Dura reazione di Monti al leader di Confindustria, Squinzi, che aveva parlato di ยซmacelleria socialeยป: basta danni all’Italia. E anche Montezemolo critica il numero uno degli industriali.”
L’inatteso fuoco amico. Editoriale di Dario Di Vico:
“Il mondo evidentemente cambia. Carlo Sangalli, uno degli esponenti di punta di Rete Imprese Italia, non รจ annoverato sicuramente tra i discepoli della signora Thatcher, anzi si considera democristiano a vita. Eppure ha difeso a spada tratta i tagli alla spesa pubblica decisi dal governo Monti. Giorgio Squinzi, presidente di una Confindustria che da sempre ha insistito sul drastico dimagrimento della pubblica amministrazione, ha invece clamorosamente accusato Palazzo Chigi di aver in mente ยซuna macelleria socialeยป. Un testa-coda che in una pigra domenica di luglio ha messo in gran fermento gli industriali italiani creando un incidente che non ha precedenti. Mai un neopresidente era stato contestato, anche da chi lo aveva supportato ed eletto (leggi Assolombarda), ad appena 40 giorni dal suo insediamento.”
Le reazioni. Nuovi scenari politici per il 2013. E i partiti discutono di Grande coalizione. Approfondimento diย Alessandro Trocino:
“Le parole di Giorgio Squinzi? ยซDichiarazioni di questo tipo fanno aumentare lo spread, i tassi di interesse e incidono non solo sul debito pubblico ma anche sulle impreseยป. Mario Monti va all’attacco, bacchetta il presidente di Confindustria e individua anche un’altra concausa dello spread elevato: ยซL’incertezza su quello che succederร nella politica dopo le elezioni del 2013ยป. Parole che a Lega e Idv sembrano la ricerca di un capro espiatorio, ma che vengono respinte anche dal Pdl. Che il quadro politico sia piรน che incerto in questa fase, lo dimostra il dibattito sulla grande coalizione: invocata da Gianfranco Fini, ufficialmente negata dal Pdl (che perรฒ non la esclude per il dopo elezioni) e ufficialmente avversata dal Pd (ma con il sospetto che si tratti di posizione attendista).
Gaetano Quagliariello non condivide la posizione del premier, che pure sostiene: ยซMonti aveva ragione finchรฉ c’era il giochino dello staccare la spina sรฌ o no. Mi sembra che non sia piรน il caso. Per il resto, l’incertezza in democrazia รจ fisiologica. Dire che i mercati non gradiscono l’incertezza, cosa significa, che dobbiamo abolire le elezioni?ยป. Quanto a Squinzi, anche qui non ci siamo: ยซTrovo incomprensibile che le posizioni del presidente di Confindustria convergano con quelle della Camusso, ma sinceramente non penso che sia questa la causa dello spreadยป. Ha ragione, invece, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, intervistato ieri dalย Corriere: ยซDice cose assolutamente condivisibili.”
Approfondimenti. Il G20 degli Economisti a Chicago: l’Euro non cadrร .ย Per gli strateghi delle grandi banche l’uscita dalla recessione sarร piรน lunga. L’analisi di Paola Pica:
“Un’incertezza politica che conta non poco nella propensione degli investitori a tornare ad acquistare i Btp. Monti gode personalmente di un grande credito intenzionale, ma il Paese nel suo complesso non รจ ancora attrattivo, non e ancora visto come un’opportunitร di acquistoยป. Le riforme aiutano e aiuteranno, ma su crescita e disoccupazione gli economisti vedono nero con una frenata che, per l’Italia, รจ ancora mediamente del 2% per tutto il 2012 e con un tasso di disoccupazione che dovrebbe raggiungere il picco dell’11,6% il prossimo anno. E ancora sul fronte politico, a Roma come in buona parte dell’Europa, permane un rischio legato a prosperare dei movimenti di protesta della cosiddetta anti-politica, il cui impatto secondo gli stessi economisti รจ ancora sottostimato.”
Beni fantasma, spese poco trasparenti Cosรฌ l’Italia non tutela i capolavori Gli Uffizi Il Louvre. Il dossier di Sergio Rizzo:
La prima pagina de La Repubblica”ย Il nome in codice era ยซGiacimenti culturaliยป. E ancora oggi rimane un dubbio. Al progetto di catalogazione del patrimonio artistico e monumentale italiano avevano dato quel nome consapevoli che si stava parlando del nostro petrolio, o perchรฉ sapevano che l’operazione si sarebbe rivelata una miniera d’oro per societร di informatica private? Le tracce di tutti quei soldi (2.110 miliardi di lire, pari a circa 2,1 miliardi di euro di oggi) stanziati a partire dal 1986 (al governo c’era Bettino Craxi) si sono ormai perse. Ventisei anni dopo resta un’amara considerazione della Corte dei conti, rintracciabile a pagina 310 della memoria del procuratore generale Salvatore Nottola al giudizio sul rendiconto dello Stato approvato il 28 giugno: ยซNonostante vari tentativi di giungere a una stima attendibile dei beni culturali, non esiste oggi una catalogazione definitiva specie per i reperti archeologici. Inoltre, per i grandi musei statali non esiste una stima del valore delle opere posseduteยป. Molte delle quali, fra l’altro, restano chiuse nei magazzini. Un caso? Il museo piรน visitato d’Italia, e uno dei piรน frequentati del mondo, considerando il numero dei turisti in rapporto alla superficie. Ovvero, la Galleria degli Uffizi di Firenze. Ricorda perรฒ il giudice contabile Francesco D’Amaro, autore del capitolo sui beni culturali della memoria di Nottola, che il museo fiorentino espone al pubblico 1.835 opere mentre ยซne conserva in deposito circa 2.300, offrendo in visione solo il 44%ยป di quelle possedute.”
L’ira di Monti su Confindustria. La Repubblica: “Oggi l’Eurogruppo apre allo scudo anti-Spread.” Editoriale di Tito Boeri:
Fondo salva stati – La Repubblica“Giorgio Squinzi รจ un noto appassionato di ciclismo. Sarร forse per questo motivo che ha deciso di ispirare la sua personale interpretazione del ruolo del Presidente di Confindustria al temperamento di un corridore di altri tempi.”
La crisi finanziaria. Intervista di Juan Gรฒmez a Wolfgang Schรคuble, ministro delle Finanze tedesco:
“Anche la Germania sta pagando. In Europa si vince solo insieme. La vigilanza della Bce non prima del 2013.”
Il vertice dell’Eurogruppo. Il dossier di Federico Rampini:
“Scudo anti-Spread, banche spagnole e fondo salva-Stati con poche risorse. L’accordo europeo รจ tutto da rifare. Ecco i nodi da sciogliere per salvare l’euro.”
Il Giornale: “Vietato criticare Monti.” Euro, il grande imbroglio ร soltanto speculazione.ย Editoriale diย Renato Brunetta:
“Non รจ mai bello dire lโavevamo detto, perรฒ lโavevamo detto. Anzi, allโinizio lโavevamo semplicemente intuito e avevamo cercato di spiegare. Prima in totale solitudine, poi in buona e sempre piรน numerosa compagnia. Avevamo intuito che la crisi che ha investito lโarea euro รจ stato un granยญde imbroglio; che si รจ trattato di una speculazione che poco aveva a che fare con i fondamentali econoยญmici dei Paesi dellโeurozona; che il masochismo auยญtolesionista e le politiche sangue, sudore e lacrime non servivano a nulla ed erano solo un modo per parยญlare dโaltro e consentire agli Stati del Nord Europa di sfruttare i propri vantaggi competitivi; che il probleยญma รจ stato lโarchitettura imperfetta nella costruzioยญne della moneta unica. Ora cโรจ unโanalisi a confermarlo, grazie a Paul De Grauwe della London School of Economics e a Yueยญmei Ji della University of Leuven, che hanno preparaยญto un approfondito studio, dal titolo Selfย fulfilling criยญses in the Eurozone ,ย in occasione della conferenza del 13-14 aprile 2012 di Copenaghen.”
Lo scontro politico. Fini vuole lโammucchiata col Pd perchรฉ ha paura di scomparire.ย L’analisi di Paolo Bracalini:
La prima pagina de La Stampa“Candidarsi o non ricandiยญdarsi, pare sia questo il proยญblema di Gianfranco Fini, che sta valutando anche lโ exit straยญtegy personale. Esserci (in Parlaยญmento) o non esserci, รจ invece il problema di Fli, che nei sondaggi viaggia intorno al 2%, quindi sotto la soglia di accesso alle poltrone. Per Fini, che siede alla Camera ininterrottamente dal 1983 (otto legislature), correre soltanto coยญme leader di Fli comporta lโenorยญme rischio di restare a casa con la moglie, neo-stilista per bambini privilegiati. Dunque serve una coยญalizione che assicuri un posto alle sue componenti, e soprattutto ai rispettivi capi e capetti. Anzi una ยซgrande coalizioneยป, idea non proยญprio nuova che il presidente Fini riยญcicla sulย Messaggero .ย Quel che ha in mente lโex delfino del Pdl,dopo lโincredibile flop della sua Fli e lโaborto del Terzo Polo dei modeยญrati, รจ un ยซpolo riformatoreยป che ruoterebbe attorno allโUdc (non a caso lo dice sul giornale di famiยญglia Casini-Caltagirone), ago delยญla bilancia che molti stanno tiranยญdo per la giacca.”
La Stampa: “Tagli, Monti attacca Squinzi.” I falchi del nord e la deriva del continente. Editoriale di Marco Zatterin:
“Cโ รจ una deriva nel continente. Una milionata di elettori finlandesi euroscettici, e una schiera appena piรน folta di olandesi indisponibili ad accettare il principio della solidarietร fra i soci dellโUe senza pesanti condizioni, stanno scavando una profonda trincea fra il Nord e il Sud dellโEuropa. Li aiutano gli svedesi, sempre duri nel dire agli altri quello che avrebbero dovuto fare per amministrare la cosa pubblica, cosรฌ come gli austriaci, gente di un Nord meridionale, comunque spietata nello stigmatizzare le imperfezioni altrui.”
Spending Review.ย I tagli ridisegnano la geografia della Difesa. L’analisi di Francesco Grignetti:
“Innanzitutto vanno ricordati i numeri. Il decreto sulla ยซspending reviewยป ha imposto alla Difesa unโulteriore cura dimagrante: taglio di 100 milioni questโanno, 500 milioni per il 2013 e altri 500 per il 2014, a cui vanno aggiunti i risparmi derivanti dalla cessione di tutti gli immobili della Difesa al fondo del Demanio e dalla decurtazione del 10% del personale. I tagli riguarderanno sia il settore dellโacquisto di beni e servizi sia quello degli investimenti. Questo intervento – sottolineano mestamente le fonti della Difesa – si va a sovrapporre a quanto deciso giร dal precedente governo, che aveva previsto una riduzione di 1,5 miliardi nel 2012, 700 milioni nel 2013 e 800 nel 2014.”
Economia.ย I cinesi di Prato si fanno italiani. Scrive Marco Alfieri:
“Finchรจ ci siamo inventati con il collega Wang Li Ping un circolo di studio sullโapplicazione della normativa sul lavoro. Lโintegrazione parte dal bassoโฆยป, racconta Anselmo Potenza, artigiano impiantista, presidente della Cna di Prato. Il signor Anselmo รจ al lavoro nel suo capannoncino di via Zipoli anche di domenica mattina. Deve recuperare le ore dedicate allโassemblea di sabato, ormai famosa per la promozione dello stesso Wang, proprietario di unโazienda di filati, a vicepresidente della locale Cna. La prima volta di un imprenditore cinese.”
L’anno nero dei professionisti.ย Dagli avvocati ai commercialisti nel 2012 giro d’affari in flessione fino al 30%.ย Il Sole 24 Ore:
“Sempre piรน pesante la condizione economica negli studi professionali. La contrazione dei clienti e i ritardi nei pagamenti fanno prevedere un calo dei ricavi di almeno il 30% nel 2012. I tempi di incasso della parcella si attestano mediamente sui sei mesi, con punte anche di nove. Colpa anche della lentezza con cui la pubblica amministrazione salda i debiti, sia nei confronti delle imprese, che degli studi stessi.”
Il peso della crisi.ย Un disagio silenzioso che fa male al Paese. Editoriale a firma di Carlo Carboni:
Le spese delle Regioni – Il Sole 24 Ore“ร da diversi anni che il Sole 24 Ore mette in evidenza che nel nostro Paese il ceto medio professionale รจ stato dapprima ostacolato nella sua crescita dal declino economico e poi seriamente danneggiato dalla crisi. Non abbiamo esitato a parlare di ceto medio “in bolletta”, intendendo con questa espressione lo status di deprivazione relativa sofferto da quest’architrave sociale della democrazia. In effetti, a fronte di un calo del 5% del reddito reale disponibile delle famiglie italiane, nel periodo 2005-2010 quello dichiarato dai professionisti iscritti alle Casse previdenziali รจ diminuito all’incirca del doppio, con una punta del 20% nell’area professionale giuridica.”
Spending Review. Le autonomie locali. Regioni e Comuni, nel mirino dei tagli chi spende di piรน. Inchiesta di Gianni Trovati:
“Penne carta, fotocopiatrici, e ovviamente monitor e tastiere. Sono l’arredamento tipico di tutti gli uffici, privati o pubblici: il problema, messo a fuoco dal decreto sulla spending review approvato dal Governo nella notte fra giovedรฌ e venerdรฌ riguarda questi ultimi, e si puรฒ riassumere con un paio di numeri.
Per la ยซcancelleria e materiale tecnico-informaticoยป, per fare un esempio, la Lombardia ha speso nel 2011 9 euro ogni 100 abitanti, il Piemonte 55 e la Sicilia 102, vale a dire 11,3 volte di piรน del Pirellone.”
Il Messaggero: “Monti avvisa Confindustria.“Monti attacca Squinzi: “ร curioso che colleghi del Nord considerino il nostro come un Paese debitore. LโItalia non ha mai chiesto aiuti e anzi abbiamo contribuito come gli altri al sostegno di Grecia, Irlanda, Portogallo e ora Spagna.”
Esteri. Elezioni in Libia. ย Editoriale di Fabio Nicolucci:
“Per quanto riguarda il significato regionale, con le elezioni in Libia sembra chiudersi quella fase costituente di un nuovo medioriente apertasi con la prima guerra del Golfo del 1991, e poi rilanciata dallโintervento in Iraq del 2003. Oggi del nuovo medioriente si sentono dunque assai distinti i vagiti e ben si vede la testa uscire dal grembo, anche se per vedere nella sua interezza il neonato e scrutarne bellezze e difetti occorrerร aspettare la conclusione della sempre piรน sanguinosa guerra civile siriana. Sin qui si puรฒ giร dire perรฒ che esso nasce con il segno ben visibile del forcipe occidentale, come giร dopo la prima e poi dopo la seconda guerra mondiale, e ciรฒ costituisce al contempo un segnale della sua debole soggettivitร politica – sin qui interpretata in chiave nostalgica dallโIslam radicale ogni volta che si รจ votato negli ultimi venti anni – e un motivo di riflessione per chi si interessa della questione mediorientale. Una riflessione che non deve per altro molto attardarsi, perchรฉ si sta ponendo in maniera sempre piรน stringente e dilemmatica di fronte alla carneficina siriana.”
Milan mai cosรฌ giovane. La Gazzetta dello Sport: โAllegri al lavoro da oggi a Milanello con la rosa piรน fresca delle ultime 10 stagioni.โ
