Massimo Ceccherini: “Frustavo Renzi bambino con le ortiche”

Massimo Ceccherini

FIRENZE – Matteo Renzi bambino vittima degli scherzi di quattro amici buontemponi. Erano gli anni Ottanta a Firenze: i quattro amici erano nientemeno che Massimo Ceccherini, Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti e Giorgio Panariello. Quattro adolescenti che tormentavano un bambino di 5 anni. Il futuro premier “ha subito uno dei primi casi di bullismo: dai gavettoni a crescere, io ero specializzato nel grattargli la testa con le nocche”. A raccontarlo ad Alessandro Ferrucci del Fatto Quotidiano è uno di quei “bulli”, Massimo Ceccherini.

Quando Renzi, racconta Ceccherini, “passava dalle nostre parti, poteva accadere qualunque cosa […] Urla di dolore. Una volta è andata anche peggio: gli abbiamo tirato giù i pantaloni e lo abbiamo frustato sul culo con l’ortica. […] Però devo ammettere una cosa: non se la prendeva, e noi a insistere”.

Il resto dell’intervista non poteva che essere esilarante:

Che fine ha fatto?
Vivo in campagna lontano da Firenze, poi qualche serata e soprattutto aspetto la chiamata di Leonardo (Pieraccioni) per il suo film natalizio. Il problema è che riesco a lavorare solo con gli amici, solo con le persone che mi conoscono e sanno prendermi.

Oltre Pieraccioni, chi?
Matteo Garrone. Mi ha chiamato e gli ho chiesto: cosa devo fare? “Nulla, basta che stai zitto”. Perfetto, ci sto. A volte penso che mi prendono solo perché gli faccio pena (e ride). Ma lo sa che quest’estate ho girato con Laura Chiatti?

No, com’è andata?
È bona, e pure simpatica. Con Leonardo l’abbiamo soprannominata la “Merendona”: è l’attrice più uomo che abbia mai conosciuto, uno spettacolo, ma è sposata con un figo (Marco Bocci): una volta è arrivato sul set, ci siamo scattati una foto insieme, e poi l’ho mandata a tutte le mie amiche maiale.

Cinquant’anni, e…
Equitalia tra le palle. Ho detto a Leonardo: per favore invece di girare un film ogni due anni, meglio ogni due mesi! Ne ho bisogno. Per questo sono disposto a tutto, tutto: voglio girare una fiction per la Rai, anche Padre Pio.

Complicato: lei è stato cacciato dopo una bestemmia all’Isola dei famosi.
Ancora questa storia. Mi è già costata 500mila euro.

Le cronache raccontano di 100mila.
Quella è solo la multa, poi vanno aggiunti altri 200mila per la vittoria finale, perché avrei vinto, e altri 200 di sponsorizzazioni e presenze tv. Qualcosa ho recuperato.

E come?
Dopo la cacciata mi hanno contattato le discoteche di tutta Italia: dovevo salire sul palco e, incitato dal pubblico, bestemmiare.

Lei da bambino.
Un esempio? Avevo dieci anni, gita in pullman con la scuola. A un certo punto mi tiro giù i pantaloni e mostro il culo alle macchine. L’autista se ne accorge, inchioda e urla: vattene in fondo in punizione.

Sicuro non ha obbedito.
Urlo: “Non ci penso proprio, resto al mio posto”. È finita che la maestra ha spostato tutta la classe nei posti avanti. Ero solo e ultimo.

Due anni fa è stato filmato a Firenze mentre vagava ubriaco.
Impossibile, io bevo solo un bicchiere a tavola. Solo che non mi alzo mai, da quella tavola. Mai…

E la vicenda della sassaiola all’isola del Giglio.
Coma fa a saperlo?

C’è su internet.
Ah! Comunque ero lì con Alessandro (Paci) per uno spettacolo, solo che a un certo punto un centinaio di bambini seduti in prima fila ha iniziato a sparare con le pistole ad acqua e io per provocarli gli ho detto: ‘E i sassi, no?’. Cacchio, è partita una sassaiola, con noi due a proteggerci con gli strumenti musicali.

Avete anche replicato.
È vero, abbiamo risposto al fuoco nemico.

Sanremo come protagonista.
Non ricordo, non ero io.

Ricorda, ricorda…
Mettiamola così: è stata solo una delle mie tante figure di merda. Sono un irresponsabile.

Rilanciamo la carriera di Ceccherini. Come?
Un film con Sorrentino, il mio sogno: se mi chiama sono disposto a qualunque cosa, anche a dirgli che Pieraccioni è uno stronzo.

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Daniela Lauria