ROMA – “Stasera mi rutto”, questo il titolo del ‘Buongiorno’ di oggi (16 luglio) di Massimo Gramellini, articolo contro Roberto Calderoli e gli insulti rivolti contro il ministro Cecile Kyenge. “Sono vent’anni che l’Italia si deve occupare delle bizze razziste dei leghisti da bar”scrive Gramellini “Vent’anni, un surplace infinito, fatto di canottiere, ombrelli, diti medi, deodoranti spruzzati sui treni, tricolori umiliati, incitazioni allo stupro. Non c’è mai un orlo in questo bicchiere che continua imperterrito a ingoiare porcate.”
Ecco la parte finale dell’articolo:
“…Ci fu un tempo in cui questi spregiatori indefessi del buongusto avevano i voti. Ora nemmeno quelli. Solo una manciata di nostalgici e un potere spropositato: la presidenza delle tre regioni più grandi del Nord. Ma non sanno che farsene, perché su una cosa i padani sono identici al popolo con cui confinano (gli italiani): nel coltivare il demone dell’immobilismo e dell’impotenza. Vent’anni ed eccoci ancora qui a parlare di oranghi. Per tacere dei giaguari.
P.S. Il 16 luglio 2007 cinque operai morirono nell’esplosione del Molino del Cordero, a Fossano. Si chiamavano Valerio Anchino, Marino Barale, Antonio Cavicchioli. Massimiliano Manuello e Mario Ricca. Hanno lasciato undici orfani. Il Buongiorno di oggi è dedicato a loro.”