ROMA – “Debiti e paghette.” Questo il titolo del Buongiorno di Massimo Gramellini per la stampa di oggi (22 maggio 2013). “Un quarantenne su quattro vive grazie alla paghetta dei genitori” esordisce Gramellini “E quando il risparmio delle famiglie si esaurirà, magari dopo la prossima spremuta fiscale benedetta dalla signora Merkel, cosa ne sarà dei superstiti?”
Ecco uno stralcio dell’articolo:
“E a chi venderanno i beni di consumo le aziende che, per fabbricarli a prezzi sempre più bassi, sono costrette a tagliare posti e retribuzioni? Nel mucchio dei percettori di paghette ci sarà sicuramente qualche parassita indisponibile al sacrificio e una percentuale di illusi che si ostina a perseguire un corso di studi o un mestiere che la rivoluzione tecnologica ha confinato nel museo delle cere. Ma la maggioranza è composta da giovani o ex giovani disposti a tutto e condannati al niente. Torrenti di energia ristagnante. Il costo emotivo della crisi è superiore persino a quello economico. Penso all’umiliazione e al senso di fallimento di un adulto costretto a chiedere aiuto ai suoi vecchi. Chissà se in Europa qualcuno ha ancora la forza di fermare questo treno che corre verso il buio. Non è tempo di pagare i debiti del secolo scorso, adesso. Per pagare i debiti servono stipendi, non paghette”