ROMA – “L’uomo albero”, questo il titolo del ‘Buongiorno’ di oggi (19 giugno) di Massimo Gramellini per La Stampa. Il tema รจย piazza Taksim a Istanbul. Ecco l’articolo:
Alle sei della sera il coreografo e ballerino Erdem Gunduz รจ arrivato in piazza Taksim a Istanbul, si รจ fermato davanti al ritratto del padre della Turchia laica Atatรผrk ed รจ rimasto lรฌ. Immobile e muto come un albero. La sua scelta silenziosa ha fatto un rumore pazzesco. Prima di mezzanotte intorno allโUomo Albero era cresciuta una foresta. Giovani, adulti, vecchi, bambini: tutti immobili e muti, le braccia rilasciate lungo i fianchi ma lo sguardo alto, persino fiero, a testimoniare una resistenza che rifuggiva la violenza, anche quella verbale.
I poliziotti del governo sembravano spiazzati. Li avevano addestrati a combattere proteste fatte di urla e di pietre. Si ritrovavano in mezzo a una foresta di corpi silenziosi. Ma come si disperde una foresta, se non dandole fuoco? Quale reato commette chi si blocca in mezzo a una piazza, davanti a un ritratto, e rimane lรฌ, immobile e muto come un albero? Qualche albero รจ stato preso e portato via con lโaccusa di intralcio del traffico e adunata sediziosa. Ma altri ne spuntavano da ogni angolo, rispondendo al richiamo dellโemulazione che attraversava la cittร . Arrivavano in piazza di corsa e lรฌ sรฌ bloccavano. Immobili e muti. Quel silenzio diceva cose molto piรน grandi di quante ne possa contenere qualsiasi parola. E rendeva improvvisamente vecchio il rito stanco e sterile degli slogan ritmati, dellโindignazione a comando, della rabbia che attira solo altra rabbia. Finchรฉ, intorno a mezzanotte, a Erdem Gunduz รจ scappata la pipรฌ. La natura vince sempre. La prossima notte tornerร in piazza, con Erdem e i suoi amici, immobili e muti: un ottimo modo, forse lโunico, per andare lontano e farsi sentire.