Massimo Gramellini sulla Stampa: “Passo Carrai”

Marco Carrai

ROMA – “Passo Carrai”, questo il titolo del Buongiorno a firma di Massimo Gramellini sulla Stampa del 21 marzo:

«Se vuoi un amico a Washington, prenditi un cane» diceva il presidente americano Truman, buon conoscitore di uomini. Matteo Renzi è stato più fortunato: lui un amico del cuore ce l’ha. Si chiama Marco Carrai ed è tutto ciò che Renzi non è – elegante, ricco, riservato – o è soltanto in parte: un cattolicone abbastanza di destra, capace di scrivere un libro per confutare le tesi vaticanofobe dei romanzi di Dan Brown. Sono cresciuti insieme, in tutti i sensi. Renzi ci ha messo la faccia e le parole, Carrai i contatti e i denari: suoi e di altri. Ora un’inchiesta di «Libero» ha rivelato che, per poter votare nella città di cui intendeva diventare sindaco, il Renzi da Pontassieve prese la residenza in un appartamento del centro storico fiorentino, a via degli Alfani, il cui affitto era intestato all’amico e pagato dal medesimo.

Già il nome della strada presenta evidenti controindicazioni, perché di Alfano ne basta e avanza uno solo. E poi, addestrato da troppe tangenti mascherate da regali, il nostro istinto inquisitore scatta immediato: tutti gli incarichi che Carrai ha ricoperto a Firenze e ricoprirà a Roma sono frutto di un baratto illegale: appartamento in cambio di poltrona. Ma chi non è ancora accecato dalle semplificazioni dovrà riconoscere che esiste qualche differenza tra un Formigoni che fa le vacanze a sbafo sullo yacht di un finanziere in affari con la Regione Lombardia da lui presieduta e il legame privilegiato che intercorre tra gli amici di una vita. Di tutte le forme di favoritismo, questa mi sembra, se non la migliore, per lo meno la più umana. (…)

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FIlippo Limoncelli