
ROMA – Le intercettazioni del telefono di Massimo Ponzellini con personaggi della vita pubblica, economica e politica, italiana, fanno parte dei documenti depositati nell’inchiesta sulla Bpm, la Banca popolare milanese, al centro di polemiche e indagini giudiziarie.
Molti dettagli sono stati giù pubblicati, ma sul Fatto Marco Lillo ne aggiunge di nuovi:
“Il colmo di un indagato intercettato dalla Finanza? Dire al telefono a un amico: “Devi dire al ministro dal quale dipende la Guardia di Finanza di non credere all’ex finanziere Milanese quando dice che sono intercettato”. Il 3 ottobre del 2009 mentre è intercettato Ponzellini viene chiamato da un amico che gli fa i complimenti per un’intervista. “Ponzellini – scrive la Guardia di Finanza – gli chiede di inoltrare i complimenti a Giulio”. Per la Finanza è Tremonti. “ Eh … diglielo a Giulio … che tutte le volte che mi vede dice ‘non chiamarmi perchè sai mi han detto che hai il telefono sotto controllo e che parli di me al telefono. Stai zitto’. Io gli dico: ‘Giulio alla tua età dai ancora retta a Milanese‘ ma cazzo vaffanculo”. Annota la Finanza: “Di estremo interesse investigativo il commento effettuato da Ponzellini relativo al fatto che Tremonti lo avrebbe pregato di non chiamarlo più al telefono, (in effetti i contatti telefonici tra i due in questo periodo sono risultati molto ridotti, con l’impressione che Tremonti abbia in più circostanze volutamente evitato il contatto telefonico con Ponzellini) avendo saputo proprio da Marco Milanese (ex finanziere e deputato Ndr) che l’utenza in uso a Ponzellini sarebbe stata intercettata”.
Il segretario della Fondazione di Alleanza nazionale Antonio Giordano, quando Massimo Ponzellini lasciò la presidenza della Bpm scriveva sconsolato il 18 gennaio del 2012 un sms nostalgico: “C’avevamo una banca”.
Lo sapeva bene quanto è importante avere una banca Giordano, amico di Ignazio La Russa e socio della moglie nella Quintogest, una società che ha avuto credito per 45 milioni e che, dopo essere stata ceduta ad altri, è stata passata dalla banca alla posizione di ‘incaglio’ per 3,8 milioni. E lo sanno bene tanti altri imprenditori che si sono raccomandati alla politica per avere un buon trattamento.
Ecco un elenco dei casi che emergono dal deposito delle carte dell’indagine su Bpm.
ALMAVIVA. Anche un potente dell’economia come Alberto Tripi,l’amministratore delegato di Almaviva, colosso dei call center con un fatturato da 700 milioni di euro e 27 mila lavoratori, ha un rapporto con Bomdai “connotati quantomeno inconsueti” per la Finanza. Per presentare un piano di patrimonializzazione nel 2009 si rivolge al vicecapogruppo di Forza Italia, il senatore Donato Bruno, allora presidente della commissione Affari costituzionali. Il 17 settembre 2009 Tripi anticipa a Ponzellini la chiamata dell’onorevole con il quale discutere la patrimonializzazione e poi una seconda pratica, anche con Gianni, cioè Gianni Letta. “In effetti”, annota la Guardia di Finanza, “come preannunciato da Tripi, giungono puntuali a Ponzellini le telefonate dell’onorevole Donato Bruno (18 settembre) e del noto Sottosegretario alla PresidenzadelConsiglioGianniLetta (2 ottobre) i quali sponsorizzano un incontro tra lo stesso Bruno, Tripi e Ponzellini”. Letta al telefono spiega a Ponzellini come deve accogliere il suo amico Tripi: “amichevolmente e ascoltando quello che ti propongono” perché l’idea è “molto interessante e praticabile”. E Ponzellini esegue. Il 23 ottobre, venti giorni dopo la telefonata di Letta arriva la delibera “a tempo di record”.
LA CISL. I sindacati sono molto importanti nella Bpm. Il 2 settembre Giuseppe Gallo, segretario generale dei bancari della FIBA CISL, chiama Ponzellini e “cerca di combinare un appuntamento con Ponzellini e il segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Gallo”, prosegue la di Finanza, “inoltre riferisce di aver mandato a Ponzellini tutto ciò che riguardava il Festival del lavoro al quale parteciperanno anche dei premi Nobel. Gallo invita Ponzellini a partecipare e a fornire una sponsorizzazione di 10-15 mila euro. Ponzellini dice che guarderà le carte, ma qualcosa gli darà di sicuro. Gallo si lamenta dei banchieri che partecipano agli eventi, ma nessuno contribuisce finanziariamente”.
IL PREFETTO. Talvolta Bpm assolve anche in senso positivo al ruolo di banca di sistema. Il 15 settembre 2009 il prefetto Gian Valerio Lombardi parla a Ponzellini della Innse, una fabbrica occupata dagli operai. “Il Prefetto dice che sta facendo il commerciante, il mercante – scrive la Finanza – per mettere d’accordo tre o quattro parti private e sarebbe arrivato a una distanza tra le parti di 100 mila euro e chiede a Ponzellini se hanno una Fondazione per trovare questa somma per la pace sociale di Milano. Ponzellini dice di riferire che ha risolto, poi troverà lui il modo di trovare i soldi. Il Prefetto lo ringrazia dicendo che è sempre un grande amico”.
CONFALONIERI. Poi c’è il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri che chiede a Ponzellini di dare una mano a “un bravo musicista, Hans Fazzari, per amore di Milano e della musica”. E Ponzellini: “beh, diamogliela”.
