Il Corriere della Sera: “Tasse sulla casa, si cambia”. Il muro europeo dell’indifferenza. Editoriale di Beppe Severgnini:
“L’Europa non sa piรน emozionare, dicono. Se fosse vero, sarebbe grave. Di sicuro, l’Europa non sa piรน emozionarsi: e non รจ meno grave. La tragedia a puntate nel Canale di Sicilia non viene percepita come un dramma comune. Non saranno agenzie come Frontex o programmi come Eurosur, da soli, a trovare le soluzioni per affrontare una migrazione epocale dall’Africa e dal Medio Oriente. Saremo noi, mezzo miliardo di europei. Ma gli europei per ora sanno poco, pensano in fretta, agiscono tardi.
L’anatomia continentale, in fondo, รจ semplice. Le istituzioni Ue rispondono โ direttamente o indirettamente โ alle opinioni pubbliche nazionali, le opinioni pubbliche nazionali rispondono ai propri occhi e alla propria pancia. Ciรฒ che vedono e sentono รจ fondamentale. I soccorsi internazionali, dopo il terremoto dell’Aquila (2009), sono arrivati perchรฉ la comunitร degli europei ha saputo, ha visto, ha capito e ha risposto. La distesa di bare posata oggi sulla porta dell’Europa โ i morti accertati dopo i recenti naufragi sono piรน numerosi delle vittime in Abruzzo โ non รจ bastata a smuovere gli uomini e le donne del continente. I cadaveri dei bambini che galleggiano nell’acqua non hanno toccato il cuore di irlandesi e olandesi, inglesi e polacchi, tedeschi e spagnoli.
L’America ha invece mantenuto la capacitร di emozione collettiva. La lingua comune e alcuni media โ dalย New York Timesย ai network televisivi, daย Usa Todayย aย National Public Radioย โ hanno conservato una capacitร di mobilitazione. Vent’anni fa, l’intervento in Somalia seguรฌ alcune sequenze traumatiche in televisione; la risposta militare in Afghanistan รจ figlia delle immagini sconvolgenti dell’11 settembre. Un disastro naturale โ pensate all’uragano Sandy, un anno fa โ viene percepito come un problema federale; quindi, per definizione, collettivo. La risposta adeguata di Barack Obama, in quel caso, s’รจ rivelata fondamentale per la rielezione”.
Sicilia, sinistra a pezzi e accuse. Crocetta traballa ma non cade. Articolo di Gian Antonio Stella:
“Dodici mesi piรน tardi, quel rapporto che illuse perfino Pier Luigi Bersani, al punto di spingerlo a intestardirsi nella ricerca di un confronto dopo le elezioni pareggiate, รจ irrimediabilmente guastato. Giancarlo Cancelleri, il candidato grillino alla presidenza, dice che non ne puรฒ piรน: ยซCrocetta ha fatto un sacco di promesse ma dove sono le cose fatte? Non facciamo che votare proroghe, proroghe, proroghe. E la rivoluzione promessa dovโรจ? La butta sempre sullโantimafia: lui รจ candido e tutti gli altri sono sospetti. Non si puรฒ andare avanti cosรฌ…ยป
La destra, per ora, assiste senza toccare palla. Le ferite della sconfitta dovuta alle risse interne non sono ancora rimarginate. ยซHo incontrato il presidente il giorno della Madonna del Rosario. Gli ho fatto gli auguri. Mi ha risposto: โI miei amici comunisti non se ne sono ricordatiโยป, ridacchia Giuseppe Castiglione, uno dei paracarri del Pdl siciliano, ยซIl guaio รจ che questa giunta non ha un progetto. Non ha unโidea. Ha buttato lรฌ lโabolizione delle province, ma poi?ยป
ร dentro il Partito democratico, perรฒ, che la guerra รจ piรน feroce. Di qua il governatore, che accusa il Pd di non sostenerlo nello sforzo di ยซcambiare radicalmente la politica sicilianaยป e anzi di aver cercato di imporgli un ยซcerchio magicoยป di notabili per lui inaccettabile: ยซVolevano farmi nominare in giunta Walter Bellomo, arrestato per la Tav!ยป Di lร lo stato maggiore del partito, che rinfaccia a Crocetta di giocare per proprio conto senza ascoltare mai nessuno tanto da aver messo su un proprio movimento, il ยซMegafonoยป, schierato in qualche elezione locale perfino contro il Pd. Fatto sta che ormai, per dirla alla palermitana, lโuno e gli altri ยซsi stanno sciarriandoยป come nei combattimenti di cani, dove chi puรฒ attacca lโaltro alla gola”.
Lโappello del Cavaliere al Pdl: basta polemiche improduttive. Scrive Lorenzo Fuccaro:
Leggi anche:ย Berlusconi: โPdl, basta polemiche su giornaliโ. Cioรจ su Lupi e le primarie
“Invocato da tutti come il risolutore dei problemi che affligono il Pdl, alla fine Silvio Berlusconi รจ intervenuto. E lo ha fatto richiamando tutti a smettere di lanciare accuse gli uni contro gli altri attraverso giornali e tv. ยซSulle agenzie di stampa โ dice il Cavaliere Silvio Berlusconi โ leggo troppe dichiarazioni di troppi esponenti del Pdl. Invito tutti a non proseguire in questa direzione del tutto improduttivaยป.
Ed ecco il passaggio con il quale suggerisce il metodo per effettuare quel chiarimento che si รจ reso necessario dopo lo scontro aperto scoppiato tra Angelino Alfano e Raffaele Fitto. ยซLe diverse opinioni โ puntualizza lโex premier โ si debbono confrontare non sulle agenzie di stampa e sui giornali ma attraverso una serena dialettica allโinterno dei luoghi delegati del nostro movimentoยป.
E quali sono i luoghi delegati? Escluso che in tempi rapidi si possa tenere un congresso, รจ assai probabile che, come suggerisce un esponente dellโinner circle berlusconiano, di qui a qualche settimana venga convocato il Consiglio nazionale, lo stesso organo che confermรฒ segretario Angelino Alfano, dopo la designazione fatta da Berlusconi.
Come era inevitabile il brusco richiamo all’ordine dellโex premier รจ stato immediatamente condiviso dai duellanti. Da Alfano che fa notare: ยซSono pienamente dโaccordo con il presidente Berlusconi. Stop allโalluvione di agenzie per addetti ai lavori. Cambiare luoghi e toni della dialettica del nostro movimentoยป. E da Raffaele Fitto: ยซCondivido totalmente le parole del presidente Berlusconi. Utilizziamo guidati da lui, i luoghi delegati alla dialettica del nostro movimentoยป.
Tra le due prese di posizione cโรจ una differenza non di poco conto. Rispetto ad Alfano, Fitto vuole che sia lo stesso ex premier a guidare il chiarimento, a offrire la soluzione per ritrovare lโunitร perduta, ripete cioรจ quanto รจ andato sostenendo nei giorni scorsi”.
Amnistia, il caso Renzi Critiche dal governo ma lui rilancia il ยซnoยป. Articolo di Alessandro Trocino:
Leggi anche:ย Amnistia, Emma Bonino: โRenzi il nuovo che avanza? Meglio lโanticoโ
”ย Lo chiama il ยซbomba libera tuttiยป, il provvedimento di amnistia o indulto che dal palco di Bari ha detto di non volere, perchรฉ ยซla legalitร รจ di sinistra e ci vuole certezza della penaยป. Ma una ยซbombaยป รจ anche la sua dichiarazione. Perchรฉ si contrappone frontalmente al capo dello Stato, garante della Costituzione e tutore del governo delle larghe intese. Perchรฉ spacca per lโennesima volta il Pd. E perchรฉ scuote dalle fondamenta il governo, rompendo la fragile tregua con il premier Enrico Letta e dando corpo ai timori di chi teme per la stabilitร dellโesecutivo.
Il primo ad aprire il fuoco contro Renzi, dopo la difesa del capo dello Stato da parte del premier, รจ il ministro per lo Sviluppo, il bersaniano Flavio Zanonato: ยซRenzi ragiona in termini puramente propagandistici, stile Grillo: ยซMi conviene dire di piรน una cosa o lโaltra sotto il profilo del consenso che poi alla fine ottengo?ยป. A Zanonato si aggiunge una collega di governo, il ministro degli Esteri Emma Bonino, che al comitato dei radicali dice: ยซSe Renzi รจ il nuovo che avanza, fatemi il favore di ridarmi lโantico. Legga bene il messaggio di Napolitano prima di rottamarloยป. Sullโaltro fronte il ministro per i Trasporti e le Infrastrutture, Maurizio Lupi, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24, concorda: ยซRenzi pensa soltanto al consensoยป.
Ma intanto รจ partita la querelle. Zanonato si lamenta su Twitter: ยซCriticare Renzi รจ come parlare male di Garibaldi, si scatenano subito i fansยป.
Ma, oltre alla prevedibile irritazione del Colle e del premier, cโรจ anche il fronte delle primarie. Gianni Cuperlo esplicita la sua distanza da Renzi sulla questione dellโamnistia: ยซLa situazione delle carceri รจ insostenibile e per questo si studino tutte le misure alternative alla detenzione e la politica si assuma la sua responsabilitร , al di lร del sondaggiยป. Ma non รจ solo lโamnistia a dividere i candidati”.
La prima pagina di Repubblica: “Amnistia, Renzi divide il Pd”.
La Stampa, l’intervista a Franceschini: “Senza tagli niente sgravi”.
Il paese dove non cambia nulla. Editoriale di Luca Ricolfi:
“Eโ un poโ che non scrivo, รจ vero. La ragione piรน importante รจ che scrivere di politica, economia e societร , come รจ mia abitudine, mi sembra sempre meno utile. O forse sarebbe meglio dire: รจ sempre stato abbastanza inutile, ma ora tale inutilitร mi รจ ancor piรน chiara di prima.ย Da dove viene questo sentimento?ย Fondamentalmente da una constatazione: da ventโanni, in questo Paese ยซnon muove fogliaยป. Tutto รจ immobile e congelato. O forse sarebbe meglio dire: tutto cambia, ma gattopardescamente. Cambiano i governi, cambiano le mode, cambiano i palinsesti della tv, ma tutto avviene in modo che nulla di essenziale cambi davvero. Siamo il Paese piรน conservatore del mondo, o perlomeno cosรฌ appaiamo ai miei occhi.
Anche la crisi, ormai entrata nel settimo anno, pare non averci insegnato nulla. La gente aspetta, come sotto un bombardamento, che passi la buriana. La classe politica si trastulla nella speranza di ยซagganciare la ripresaยป.
Il governo e i suoi ministri, da cui ci aspetteremmo parole chiare e decisioni coraggiose, si muovono come se fossero impegnati in una caccia al tesoro: ยซcerchiamo le copertureยป, ยซindividueremo le risorseยป, ยซtroveremo i soldiยป. Mai una vera scelta. Mai un discorso non retorico al Paese. Parole, parole, parole, direbbe Mina”.
La Rivoluzione dei Tea Party: “Fallire salverร lโAmerica”. Dal corrispondente Maurizio Molinari:
“ยซIl default? ร come la rivoluzione americanaยป: parlando ad un gruppo di colleghi sui gradini di Capitol Hill รจ il deputato repubblicano della Virginia Morgan Griffith che riassume la posizione del Tea Party sulla battaglia del debito che minaccia i mercati finanziari. ยซDobbiamo compiere le nostre scelte guardando allโinteresse di lungo termine degli Stati Uniti – dice Griffith – come fecero i patrioti che nel 1776 sfidando la Corona britannica, anche allora venne causato gran danno allโeconomia delle colonie, vi furono polemiche e forti contrarietร , ma il risultato nel lungo termine fu la nascita della piรน poderosa nazione della Terraยป.
Il default finanziario degli Stati Uniti non viene dunque vissuto come una catastrofe economica incombente bensรฌ come un passaggio traumatico, necessario per riassestare i conti federali e rimettere in moto il Paese. ยซNon vi fate ingannare dal presidente Barack Obama – aggiunge Bryan Fischer, volto di punta dellโAmerican Family Association, zoccolo duro della destra cristiana che si riconosce nel Tea Party – se il tetto del debito non verrร alzato non ci sarร alcun defaultยป.
Il leader indiscusso del Tea Party su tale fronte รจ Rand Paul, eletto senatore nel Kentucky alle elezioni di Midterm del 2010 che vide proprio lโaffermazione di questa nuova anima della destra repubblicana, la cui prioritร assoluta รจ il risanamento dei conti”.
Il Giornale: “No alla tassa Lampedusa”. Chi vede il nuovo e chi resta vecchio. Editoriale di Alessandro Sallusti:
“Cโรจ un’Italia che spinge per cambiaยญre e un’altra arroccata sulla difeยญsa di un presente inadeguato. ร un fenomeno trasversale che sta spaccando schieramenti ed equilibri tradizioยญnali. Della prima, quella del cambiamento, fanno parte a titolo e con obiettivi diversi tra loro Berlusconi, Renzi e Grillo. Nella seconda, arroccata attorno al Quirinale, ci sono Letta e Alfano con i rispettivi ministri, la sinistra giuยญstizialista e antiberlusconiana, una consistenยญte pattuglia di parlamentari grillini. ร una ineยญdita versione di bipolarismo, non ideologico ma di puro potere e sopravvivenza personale. Chi non ha paura del nuovo, e soprattutto del giudizio degli elettori, contro chi รจ aggrappato a diritti e privilegi acquisiti, spesso senza partiยญcolari meriti personali. La situazione non รจ priยญva di aspetti comici, tipo Cicchitto che dร i setยญte giorni a Berlusconi (ยซbutta subito fuori i falยญchi altrimenti sei fuori tu dal nostro partitoยป) come si fa con i camerieri. Surreali, per esemยญpio i ministri del Pd che definiscono Renzi (loยญro imminente segretario) ยซpeggio di Grilloยป. Mafiosetti, se fosse vera come scrivono i giorยญnali- non smentiti- la reiterata richiesta del seยญgretario- ministro (tra l’altro degli Interni) Alยญfano di avere la mia testa non si capisce a che titolo (non sono soggetto politico) se non quelยญlo di una concezione dell’informazione come ยซcosa nostraยป, nel senso di loro”.









